INDICE ARTICOLO
Generalità
Come tutti gli altri organi, anche la pelle invecchia con l’avanzare del tempo.
Questo processo può essere accelerato dai vari insulti fisici, chimici e meccanici che si accumulano durante la vita.
Le aree più esposte, come faccia e mani, soffrono maggiormente per la sovraesposizione a fattori ambientali (vedi photoaging). Nelle altre zone, l’invecchiamento cutaneo è invece correlato ai fattori genetici o interni responsabili dei processi degenerativi nell’intero organismo.
L’invecchiamento cutaneo rappresenta quindi un processo biologico complesso, influenzato da una combinazione di fattori 1:
- endogeni o intrinseci: genetica, metabolismo cellulare, processi ormonali e metabolici;
- esogeni o estrinseci: esposizione cronica alla luce, inquinamento, radiazioni ionizzanti, sostanze chimiche, tossine ecc.
Poiché la salute e la bellezza della pelle sono considerate uno dei principali fattori che rappresentano il “benessere” generale e la percezione della “salute” nell’uomo, negli anni sono state sviluppate diverse strategie antietà.
In questo articolo, analizzeremo le cause e i meccanismi molecolari dell’invecchiamento cutaneo e i trattamenti più efficaci per rallentarlo.
Come Invecchia la Pelle
I vari fattori responsabili dell’invecchiamento causano alterazioni strutturali e fisiologiche cumulative della pelle.
A loro volta, tali alterazioni sono responsabili dei classici segni (come rughe e lassità) della pelle invecchiata.
Con il processo di invecchiamento cutaneo, tutti gli strati della pelle (epidermide, derma e ipoderma) subiscono alterazioni degenerative; tra queste, le alterazioni del derma sono le più evidenti.
Invecchiamento dell’Epidermide
L’epidermide è lo strato più superficiale della pelle ed è a sua volta composta da più strati cellulari.
Riduzione dello Spessore
Con l’invecchiamento cutaneo, i cambiamenti istologici più importanti interessano lo strato più profondo dell’epidermide, dove troviamo le cellule basali responsabili del rinnovamento cutaneo.
Pertanto, quando una persona invecchia, la proliferazione delle cellule nello strato basale si riduce e con essa rallenta anche la rigenerazione cutanea.
L’epidermide diventa quindi più sottile e la superficie di contatto tra derma ed epidermide diminuisce, con un appiattimento di oltre un terzo della giunzione dermo-epidermica 2, 3, 4.
Questo appiattimento, osservabile a partire dalla sesta decade, determina una superficie di scambio più piccola per l’apporto nutritivo all’epidermide e un ulteriore indebolimento della capacità di proliferazione delle cellule basali 5, 6.
Con l’invecchiamento, l’epidermide diminuisce di spessore, particolarmente nelle donne e soprattutto su viso, collo, parte superiore del torace, superficie estensoria delle mani e degli avambracci 7, 8. Lo spessore diminuisce in media di circa il 6,4% per decennio, con una riduzione associata del numero di cellule epidermiche 9.
Aumento della Secchezza e Macchie Cutanee
La ridotta capacità proliferativa associata all’invecchiamento cutaneo interessa anche cheratinociti, fibroblasti e melanociti.
- I cheratinociti, con l’invecchiamento della pelle, cambiano forma, diventando più corti e più grassi, mentre i corneociti si ingrandiscono a causa del diminuito turnover epidermico 10.
- I melanociti enzimaticamente attivi diminuiscono a un tasso che va dall’8% al 20% per decennio, determinando una pigmentazione irregolare nella pelle degli anziani 11.
- Sebbene il numero delle ghiandole sudoripare non cambi, la produzione di sebo diminuisce fino al 60% 12.
Si osserva quindi una riduzione dell’emulsione naturale di acqua e lipidi sulla pelle; inoltre, si riduce anche il contenuto di acqua nello strato corneo 7, 13, 14, 15.
Tutto questo si deve alla ridotta secrezione di sebo e a cambiamenti nella composizione amminoacidica che possono ridurre la capacità igroscopica del fattore di idratazione naturale cutaneo 16.
Il rallentamento del tasso di turnover epidermico e l’allungamento del ciclo cellulare coincidono anche con una guarigione delle ferite più lenta e una desquamazione meno efficace negli anziani 17.
Invecchiamento del Derma
Il derma è composto principalmente dalla matrice extracellulare (ECM) e dai fibroblasti che la sintetizzano.
I componenti predominanti della matrice extracellulare sono grandi proteine strutturali insolubili, come il collagene e l’elastina.
Queste proteine sono immerse in una sostanza gelatinosa chiamata sostanza fondamentale, in cui abbondano i glicosaminoglicani come l’acido ialuronico.
Con l’invecchiamento cutaneo si assiste a una riduzione dei livelli di tutte queste componenti dermiche funzionali. Ciò determina l’emergere di segni clinici di invecchiamento, come rughe e ridotta elasticità della pelle.
Riduzione del Collagene
Nella pelle invecchiata, la produzione di collagene diminuisce e la sua degradazione aumenta; questo porta a una riduzione complessiva della quantità di collagene 18, 19, 20.
Con l’invecchiamento cutaneo il collagene non solo diminuisce, ma diventa anche frammentato e distribuito grossolanamente.
Ciò è dovuto soprattutto all’aumentata attività delle metalloproteinasi della matrice (MMPs) e alla ridotta segnalazione del fattore di crescita trasformante β (TGF-β). Tale aumento dipende dalla maggiore presenza di radicali liberi correlata all’invecchiamento.
La riduzione della quantità e dalla qualità del collagene riduce anche l’interazione meccanica tra fibroblasti e fibre proteiche. Questo evento porta a una riduzione dell’attività biosintetica dei fibroblasti, quindi a un ulteriore diminuzione della quantità di collagene dermico 18, 21, 22, 23, 24.
Sebbene la perdita di collagene inizi tra i 18 e i 29 anni, dopo i 40 anni il corpo può perderne circa l’1% all’anno; intorno agli 80 anni, la produzione di collagene può diminuire complessivamente del 75% rispetto a quella dei giovani adulti 18.
Riduzione dell’elastina
Le fibre elastiche diminuiscono nella pelle intrinsecamente invecchiata (invecchiamento cronologico).
Al contrario si accumulano in modo anomalo nella pelle fotoinvecchiata (elastosi solare); tuttavia, si tratta di fibre elastiche disorganizzate e disfunzionali, per questo incapaci di adempiere in modo ottimale alle proprie funzioni.
La degradazione e la riduzione delle fibre elastiche sono ancora una volta legate all’iper-attivazione delle MMPs, sostenuta sia dall’esposizione solare che dall’invecchiamento cronologico.
In sintesi, con l’invecchiamento, il numero di fibre elastiche funzionali si riduce e questo è correlato a cambiamenti funzionali come la perdita di elasticità e la formazione di rughe 25.
Se il collagene è una proteina molto longeva (ha un basso turnover biologico), e servono circa 30 anni affinché si rinnovi completamente 26, l’elastina addirittura non sembra rinnovarsi nel corso della vita (avendo un’emivita superiore a 70 anni) 27.
Riduzione dei Glicosaminoglicani
Anche gli altri componenti della matrice extracellulare, compresi i glicosaminglicani (GAG) e i proteoglicani (PG), cambiano durante l’invecchiamento.
Queste sostanze sono capaci di legare elevate quantità di acqua, sostenendo così il turgore e l’idratazione del derma, come nel caso dell’acido ialuronico.
Il livello totale di acido ialuronico nel derma della pelle che invecchia rimane intrinsecamente stabile; tuttavia, l’acido ialuronico epidermico diminuisce notevolmente 28.
Con l’invecchiamento, il contenuto di acido ialuronico epidermico passa dallo 0,03% nelle donne di età compresa tra 19 e 47 anni fino allo 0,015% nelle donne di 60 anni, per poi dimezzarsi ulteriormente fino allo 0,007% nelle donne di 70 anni 29.
Anche se nel derma invecchiato non vi è una grossa riduzione dell’acido ialuronico, si segnala una progressiva riduzione delle dimensioni dei polimeri di acido ialuronico e del loro ancoraggio ad altre proteine come il collagene 29, 30, 31.
Circolo sanguigno
Anche la funzione del microcircolo sanguigno dermico diminuisce con l’invecchiamento cutaneo.
Ciò è causato dalla disfunzione endoteliale, includendo ridotta capacità angiogenica, espressione aberrante di molecole di adesione e alterazione della funzione vasodilatatrice 32.
Invecchiamento dell’Ipoderma
Il volume complessivo del grasso sottocutaneo diminuisce con l’età, sebbene la proporzione di grasso corporeo aumenti fino a circa 70 anni.
Anche la distribuzione del grasso cambia; ad esempio, diminuisce nel viso, nelle mani e nei piedi mentre si osserva un aumento relativo nelle cosce, nella vita e nell’addome.
Di conseguenza, riducendosi il cuscinetto adiposo, l’ovale del viso inizia a cedere, conferendogli un aspetto stanco e invecchiato. Anche le ossa e i muscoli del viso perdono volume.
Similmente, nella pelle fotoinvecchiata (danneggiata dal sole) si osserva una riduzione del volume del tessuto adiposo, causata dalla sostituzione degli adipociti con strutture fibrotiche 33.
Cause
L’invecchiamento della pelle è causato dall’interazione di numerosi fattori, che a loro volta possono essere raggruppati in:
- fattori intrinseci – cronologici (p. es. invecchiamento, stato ormonale, background genetico e malattie intercorrenti), difficilmente modificabili;
- fattori estrinseci – ambientali (p. es. esposizione a radiazioni ultraviolette e fumo di sigaretta, abuso di alcool, dieta insalubre, inquinamento), facilmente modificabili.
L’invecchiamento intrinseco si verifica con l’avanzare dell’età ed è caratterizzato da rughe sottili e da un assottigliamento dell’epidermide 34, 18, 35.
Al contrario, l’invecchiamento estrinseco è caratterizzato da rughe profonde, lassità cutanea e iperpigmentazione, ed è principalmente causato dall’esposizione cronica al sole 36, 37.
Secondo alcuni Autori, l’esposizione ai raggi UV sembra essere responsabile dell’80% dei segni visibili dell’invecchiamento del viso, mentre altre pubblicazioni riferiscono addirittura un rapporto vicino al 90% 38, 3.
Segni e Sintomi
L’invecchiamento della pelle è caratterizzato da segni visibili a occhio nudo, come rughe, perdita di elasticità, lassità, aspetto ruvido e macchie cutanee.
Mentre la pelle intrinsecamente invecchiata si presenta sottile e atrofica, finemente rugosa e secca, la pelle fotoinvecchiata si ispessisce e risulta segnata da rughe profonde, lassità, opacità e rugosità 39, 40, 41.
Classificazione delle Rughe secondo Pierard
Nella letteratura scientifica, si usano spesso le categorie di Pierard, il quale ha riconosciuto 4 categorie di rughe in base alle differenze istologiche e alle relative cause di comparsa 1.
Ne facciamo brevemente cenno prima di passare a classificazioni "meno tecniche" ma più diffuse:
- Rughe d’espressione: sono dovute alla contrazione dei muscoli subdermici e diventano permanenti con il ripetersi della contrazione.
- Rughe atrofiche: si sviluppano nella pelle esposta e non esposta. Scompaiono con la trazione della pelle, cambiano l’orientamento con la postura del corpo e sono dovute all’atrofia della matrice extracellulare.
- Rughe elastotiche: si sviluppano nella pelle esposta al sole, sono associate all’elastosi solare, diventano progressivamente permanenti e non scompaiono con la trazione perpendicolare.
- Rughe gravitazionali: sono dovute al rilassamento cutaneo in risposta alle forze gravitazionali e alla perdita di elasticità. Derivano dall’impatto delle forze esterne dovute alla gravità terrestre.
Cosa Fare
Le varie strategie antietà sono state sviluppate con l’obiettivo di ottenere una pelle giovane e sana, contrastando l’invecchiamento cutaneo.
Si tratta ovviamente di un argomento molto ampio, a cui abbiamo dedicato decine di articoli.
Nella seguente tabella, elenchiamo brevemente queste strategie insieme ai relativi link per accedere agli articoli di approfondimento.
Prevenzione |
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Cosmetici | Cura quotidiana della pelle con creme e sieri antietà, che possono contenere i seguenti ingredienti.
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Integratori |
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Medicina Estetica |
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Chirurgia estetica | |
Farmaci |
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