INDICE ARTICOLO
Che Cos’è
Il biancospino è la pianta medicinale più antica conosciuta in Europa.
In effetti, il suo uso è stato documentato per la prima volta da Dioscoride circa 2.000 anni fa 1.
I fiori, le foglie e le bacche del biancospino sono apprezzati soprattutto come rimedi per le malattie cardiache.
Ancora oggi, vengono usati in erboristeria come rimedio sedativo e cardiotonico.
In ambito medico, gli estratti di biancospino trovano indicazione contro palpitazioni, tachicardia e lievi irregolarità del ritmo cardiaco, soprattutto se associate a stati ansiosi.
A Cosa Serve
Biancospino come Alimento
Pur essendo commestibili, i frutti del biancospino non vengono solitamente mangiati freschi, perché piccoli e con un grosso nocciolo (che contiene il seme).
Il sapore delle bacche di biancospino è stato paragonato a quello delle mele troppo mature.
I frutti del biancospino vengono più spesso lavorati per ottenere marmellate, gelatine o sciroppi.
Biancospino in Fitoterapia
In fitoterapia, il fiore, le foglie e le bacche di biancospino costituiscono una droga utilizzata come rimedio:
- cardiotonico (utile per regolarizzare il battito cardiaco, con un’azione antiaritmica e di sostegno alla contrazione del cuore);
- ansiolitico (utile contro ansia e stress);
- ipotensivo (utile per abbassare la pressione sanguigna).
Negli integratori alimentari, il biancospino può essere associato a estratti vegetali a effetto ansiolitico, come quelli di melissa, passiflora ed escolzia.
Benefici del Biancospino
Secondo una revisione, gli estratti di biancospino potrebbero essere utili per diverse malattie croniche e degenerative, come aterosclerosi, malattie cardiache, malattie cardiovascolari, ipercolesterolemia, disturbi epatici, sindromi neurologiche (es. morbo di Alzheimer), malattie gastriche e renali e diabete 2.
Com’è fatto
Il biancospino è un arbusto contorto e spinoso, appartenente alla famiglia delle Rosaceae e al genere Crataegus.
Ne esistono circa 280 specie, ma il più diffuso in Europa è il biancospino comune (Crataegus monogyna).
La pianta si distingue per i suoi piccoli frutti ovali, rossi e commestibili, grandi circa 1 cm.
I fiori del biancospino sono bianchi e raggruppati in corimbi.
Gli estratti di biancospino usati a scopo medicinale si ottengono principalmente dal biancospino comune (C. monogyna) e inglese (C. laevigata), dai loro ibridi e da altre specie europee 3.
Cosa Contiene
I principali componenti attivi del biancospino sono 4, 5, 6:
- Flavonoidi: come iperoside, vitexina, rutina e quercetina;
- Proantocianidine oligomeriche: come catechina, epicatechina e procianidina B2;
- Acidi fenolici: acido clorogenico e caffeico;
- Triterpeni pentaciclici: acido crataegolico, ursolico e oleanolico.
Altri costituenti chimici includono vitamina C, saponine e ammine cardiotoniche (feniletilamina, tiramina, isobutilamina, O-metossifeniletilamina, colina e acetilcolina).
Tra tutte queste molecole chimiche bioattive, i flavonoidi e le procianidine sono riconosciuti come i componenti chiave, responsabili della maggior parte degli effetti terapeutici del biancospino 7, 8.
I flavonoidi sono più concentrati nei fiori. Anche le bacche di biancospino ne sono ricche, ma meno quelle mature.
Le foglie sono più ricche di vitexina e proantocianidine oligomeriche 9, 10.
Salute del Cuore
Il biancospino è noto soprattutto per i suoi effetti tonificanti sul cuore e grazie a questo effetto cardiotonico si è dimostrato utile per diversi problemi cardiaci.
Il biancospino agisce sul sistema cardiovascolare in due modi:
- dilata la muscolatura liscia dei vasi sanguigni (in particolare delle coronarie), riducendo la resistenza periferica e abbassando la pressione sanguigna;
- agisce direttamente sul muscolo cardiaco con un’azione inotropa positiva (aumenta la forza di contrazione del cuore, concorrendo a stabilizzare il ritmo cardiaco).
Insufficienza cardiaca
Ad oggi, la ricerca ha dimostrato che il biancospino può avere un effetto utile soprattutto sull’insufficienza cardiaca congestizia.
Secondo una revisione di 14 studi RCT su oltre 850 persone, esistono prove per cui l’estratto di biancospino, utilizzato come coadiuvante nel trattamento dell’insufficienza cardiaca cronica, apporta un vantaggio significativo nel controllo dei sintomi e degli esiti fisiologici della malattia 11.
I pazienti che hanno assunto l’estratto di biancospino insieme ai loro farmaci per l’insufficienza cardiaca hanno infatti sperimentato:
- una migliore funzione cardiaca;
- un’aumentata tolleranza all’esercizio;
- una riduzione della mancanza di respiro (dispnea) e dell’affaticamento.
Uno studio su pazienti con insufficienza cardiaca ha studiato 952 soggetti che hanno assunto un estratto di biancospino da solo o in aggiunta al trattamento convenzionale.
Dopo due anni, l’affaticamento, la dispnea da stress e le palpitazioni (i tre sintomi principali dell’insufficienza cardiaca) risultavano significativamente ridotti nel gruppo che aveva assunto il biancospino (rispetto al gruppo che non l’aveva assunto).
Il gruppo che assumeva estratti di fiori e foglie di biancospino ha richiesto anche meno farmaci per gestire l’insufficienza cardiaca 12.
Un altro ampio studio su oltre 2.600 persone con insufficienza cardiaca ha suggerito che l’integrazione con estratti di foglie e fiori di biancospino può ridurre il rischio di morte improvvisa correlata al cuore 13.
In 2 studi su oltre 1.000 persone con insufficienza cardiaca, l’estratto di biancospino (900 mg/die) ha ridotto il gonfiore delle gambe associato alla malattia 14, 15.
Secondo due meta-analisi, l’estratto di biancospino (240-1.800 mg/die), sia da solo che come terapia aggiuntiva, migliora l’insufficienza cardiaca lieve 16, 11.
Avvertenze
Le persone con insufficienza cardiaca possono essere incoraggiate dal medico ad assumere integratori di biancospino insieme ai loro farmaci, poiché questo rimedio è considerato sicuro e con pochi effetti collaterali 11.
Tuttavia, è molto importante che i pazienti evitino l’autoterapia e si rivolgano al medico prima di iniziare ad assumere integratori di biancospino di propria iniziativa.
Ipertensione
Numerosi studi sugli animali dimostrano che il biancospino può agire da vasodilatatore, il che significa che può rilassare i vasi sanguigni abbassando di riflesso la pressione sanguigna 17, 18, 19, 20.
Gli studi hanno anche dimostrato che le procianidine estratte dal biancospino aumentano l’escrezione di acido urico e il flusso urinario, con un effetto diuretico utile per abbassare la pressione sanguigna 21.
Secondo una revisione di 4 studi su 254 persone con pre-ipertensione o ipertensione di stadio 1, l’estratto di biancospino (500-1.200 mg/die) ha abbassato la pressione sanguigna 22.
Colesterolo
Gli studi sugli animali hanno dimostrato che l’estratto di bacche di biancospino può essere un rimedio naturale utile per la riduzione del colesterolo LDL (“cattivo”) e dei livelli di trigliceridi epatici 23.
In uno studio condotto su topi alimentati con una dieta ricca di colesterolo, sia l’estratto di biancospino e kiwi che il farmaco simvastatina hanno ridotto i trigliceridi e il colesterolo totale in maniera analoga 24.
In uno studio su 49 persone, l’estratto di biancospino (400 mg, 3 volte al giorno) ha ridotto il colesterolo nel sangue, sia libero che legato alle LDL 25.
Un complesso vegetale contenente 129 mg di biancospino cinese e altre erbe (Alisma orientalis, Stigma maydis, Ganoderma lucidum, Polygonum multiflorum e Morus alba) ha ridotto il colesterolo LDL in uno studio su 42 persone 26.
Aterosclerosi e Angina
Il dolore toracico o angina dipende dallo scarso apporto di sangue e ossigeno al cuore.
Spesso, questa condizione è legata all’ostruzione parziale dei vasi sanguigni che lo nutrono (coronarie) per la presenza di placche aterosclerotiche.
In uno studio clinico su 80 persone con angina pectoris, l’estratto di biancospino (240 mg, 2 volte al giorno, combinato con l’esercizio fisico) ha ridotto significativamente il rischio di aterosclerosi 27.
Gli estratti di biancospino hanno anche alleviato il dolore anginoso in uno studio clinico cinese su 46 persone 28.
Un’osservazione clinica di 6 mesi su 64 pazienti con aterosclerosi dell’arteria carotide ha mostrato che l’ingestione di estratto di biancospino alla dose di 5,0 mg/kg riduce il livello di lipidi sierici e promuove la stabilità della placca 29.
Secondo una revisione, gli estratti di biancospino possiedono proprietà ipolipemizzanti, antiossidanti e protettive cardiovascolari, da cui dipendono i loro effetti anti-aterosclerotici 30.
Infarto
Le proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, ipolipemizzanti e vasodilatatorie del biancospino potrebbero renderlo utile anche per ridurre il rischio di infarti e attenuarne la gravità 31, 32, 33, 34.
In diversi studi su animali, l’estratto di biancospino ha ad esempio protetto i ratti e i cani dal danno da ischemia-riperfusione (causato dal riafflusso di sangue dopo un infarto) 34, 35, 36, 37, 38.
Ansia
Poiché produce pochi effetti collaterali rispetto ai tradizionali farmaci anti-ansia, il biancospino continua a essere studiato come potenziale trattamento di ansia e depressione 39.
Si ritiene che il biancospino abbia un effetto sedativo molto delicato, che può aiutare a ridurre i sintomi ansiosi 40.
In uno studio che ha indagato l’effetto del biancospino sulla pressione sanguigna, è stata osservata una tendenza, seppur non significativa, verso una riduzione dell’ansia 17.
In un altro studio su 264 persone con ansia, una combinazione di biancospino (75mg), magnesio (75mg) e fiore di papavero della California (20mg) ha ridotto significativamente i livelli di ansia, rispetto a un placebo 41.
Allo stesso modo, una formulazione con biancospino e altre erbe (passiflora viola, valeriana, marrubio nero, guaranà e noce di cola) ha ridotto l’ansia in uno studio su quasi 200 persone ansiose 40.
Tuttavia, molti dei composti naturali utilizzati nelle formulazioni sopra menzionate hanno proprietà ansiolitiche. È quindi difficile dire se il biancospino abbia contribuito ai benefici.
Diabete
Nei pazienti con prediabete complicato da steatosi epatica non alcolica, l’associazione di un farmaco ipoglicemizzante (metformina) e biancospino, ha portato a una maggiore riduzione di peso corporeo, emoglobina glicata, glicemia a digiuno, glicemia postprandiale, trigliceridi e proteina C reattiva (rispetto all’uso della metformina da sola) 42.
Anche in uno studio su ratti diabetici indotti dalla streptozotocina, l’estratto di biancospino ha prodotto effetti ipolipemizzanti e ipoglicemizzanti 43.
In altri studi su animali, gli estratti di biancospino hanno abbassato la glicemia, aumentato l’insulina nel sangue e ridotto la resistenza all’insulina. Inoltre, hanno migliorato la funzione pancreatica 44, 45, 46, 43, 47.
Inoltre, il biancospino può aiutare a prevenire le complicanze del diabete.
Nei topi e nei ratti diabetici, ha infatti protetto diversi organi, come pancreas, stomaco, fegato, cuore, vasi, reni e cervello, dall’infiammazione e dalle lesioni provocate dalla malattia 48, 49, 50.
Pelle e Capelli
Si ritiene che il contenuto di polifenoli (procianidine) nella bacca di biancospino abbia un effetto antiossidante e antinfiammatorio, positivo per la salute della pelle e dei capelli.
In effetti, estratti vegetali ricchi di polifenoli ad azione antiossidante, come gli estratti di mele anurca titolati in procianidine, hanno dimostrato di avere potenziali effetti favorevoli sulla crescita dei capelli 51.
In uno studio clinico su 20 donne, l’applicazione topica sulle palpebre di una crema contenente estratti di biancospino e ginseng ha ridotto le rughe, aumentando l’elasticità, l’idratazione e la luminosità della pelle 52.
Negli studi in vitro e su animali, l’estratto di biancospino ha aumentato la sintesi di collagene e ridotto la morte cellulare contrastando gli effetti dannosi dei raggi UV 53, 52, 54.
Uno studio sui ratti ha scoperto che l’estratto di biancospino ha stimolato la crescita dei peli e aumentato il numero e la dimensione dei follicoli piliferi, promuovendo la crescita di una pelliccia più folta 55.
Dosi e Modo d’uso
Dosi
Negli studi clinici per insufficienza cardiaca, ipertensione e colesterolo alto, la dose di estratti standardizzati di crespino è stata di 160-1.800 mg/die, da 2 a 3 volte al giorno 16, 11, 56, 17, 25.
Secondo un rapporto, la dose minima efficace di estratto di biancospino per l’insufficienza cardiaca è di 300 mg al giorno 57. Le dosi tipiche sono di 250-500 mg, assunte tre volte al giorno.
Durata del trattamento – Dopo Quanto Fa Effetto
Il biancospino è un’erba ad azione lenta e i benefici prima delle 3-6 settimane sono improbabili.Ad esempio, negli studi clinici per l’insufficienza cardiaca e l’ipertensione, il biancospino è stato utilizzato per 8-16 settimane 58, 16, 11, 59, 56.
Tipi di Estratto
La droga utilizzata in ambito fitoterapico può essere estratta dai fiori e dalle foglie o più comunemente dai frutti di biancospino.
La Farmacopea Europea IV riporta:
- il frutto (Crataegi fructus), che deve contenere non meno dell’1% di procianidine, calcolate sulla droga essiccata come cianidina cloruro;
- le foglie e il fiore (Crataegi folium cum flore), che deve contenere non meno dell’1,5% di flavonoidi, calcolati sulla droga essiccata come iperoside.
Negli studi clinici, gli estratti di biancospino più studiati sono stati WS 1442 e LI 132 60.
- WS 1442 (chiamato Crataegutt) è un estratto di foglie e fiori che ha un alto contenuto di procianidine (standardizzato al 18,75%).
- LI 132 (chiamato Faros) viene preparato dalle foglie, dai fiori e dalle bacche ed è standardizzato al 2,2% di flavonoidi.
Le dosi raccomandate dall’Agenzia europea per i medicinali sono 61:
- Tè: 1-3 tazze/giorno;
- Polvere: 300-1.000 mg (bacche) o 200-500 mg (foglie e fiori), 3 volte al giorno;
- Tintura: 20-30 gocce in un bicchiere d’acqua, 2/3 volte al giorno;
- Estratto liquido: 0,5-1 ml, 3 volte al giorno;
- Estratto secco: 80-450 mg, 3 volte al giorno;
Avvertenze
- Il biancospino e gli altri integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata ed equilibrata e di uno stile di vita sano.
- Non superare la dose giornaliera consigliata.
- Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei 3 anni.
- Salvo diverso parere medico, si sconsiglia l’uso del biancospino nei bambini e nelle donne in gravidanza e allattamento.
Controindicazioni
A causa della mancanza di prove, non è possibile dire in modo definitivo se il biancospino sia o meno sicuro durante la gravidanza o l’allattamento.
Vale quindi il principio prudenziale secondo cui è meglio astenersi dalla sua assunzione, a meno che il medico non ritenga che i benefici siano superiori agli ipotetici rischi.
L’assunzione di biancospino in presenza di situazioni particolari o se si sta seguendo una terapia farmacologica è consigliata sotto controllo del medico che, conoscendo approfonditamente l’anamnesi del proprio paziente, saprà dare i migliori consigli.
I bambini e le donne in gravidanza o che allattano dovrebbero consultare il medico prima di assumere il biancospino, poiché mancano dati sulla sicurezza 7, 62.
Effetti Collaterali
La maggior parte delle persone che assumono prodotti a base di biancospino non presenta effetti collaterali.
Tuttavia, il biancospino può comunque causare alcuni effetti indesiderati, come 63:
- Vertigini;
- Nausea e problemi digestivi;
- Mal di testa;
- Palpitazioni;
- Eruzione cutanea;
- Stanchezza e sonnolenza;
- Sudorazione;
- Agitazione.