INDICE ARTICOLO
Introduzione
Il fisiologico processo di invecchiamento cutaneo – negativamente amplificato dall’azione pro-aging delle radiazioni ultraviolette e più in generale dal complesso fenomeno del photoaging – sottopone la pelle a importanti cambiamenti strutturali e inevitabilmente estetici.
La perdita del normale livello di idratazione, con i cambiamenti a carico dell’epidermide, è seguita da alterazioni strutturali importanti a carico della matrice extracellulare, come la degradazione del collagene, la perdita di elastina la formazione di complessi aberranti di proteoglicani.
Il tutto determina una severa compromissione strutturale e funzionale del derma, con inevitabili conseguenze estetiche.
In questo contesto subentra il processo di Bioristrutturazione del derma, inteso come
l’insieme di trattamenti orientati a migliorare la qualità del derma per risolvere i più comuni inestetismi della cute.
Data la “profondità” del trattamento, la Bioristrutturazione trova spazio anche in ambito clinico per la correzione di lesioni patologiche del volto e della cute in genere.
Effetti biologici della Bioristrutturazione
Il fenomeno biologico alla base del processo di Bioristrutturazione è lo stimolo sulla sintesi di neocollagene.
Come sappiamo, infatti, il collagene è una proteina strutturale della matrice extracellulare, che agisce come una sorta di impalcatura per la pelle. La complessa struttura tridimensionale di questa proteina, infatti, consente la formazione di un vero e proprio reticolo, che garantisce un supporto strutturale e funzionale al derma e alla sovrastante epidermide.
L’insieme dei fattori pro-aging come le radiazioni ultraviolette, lo smog, il fumo di sigaretta, la dieta inadeguata, i radicali liberi dell’ossigeno ed evidentemente l’età, compromettono la normale struttura del collagene, alterandone anche la funzione.
Il tutto si traduce evidentemente in una cute lassa, che tende al cedimento, e nella comparsa di rughe e solchi cutanei progressivamente più evidenti.
La Bioristrutturazione dermica agisce proprio in questo contesto, stimolando l’attivazione dei fibroblasti, cellule deputate alla sintesi di collagene, e facilitando la sintesi di neocollagene.
Biologicamente il tutto avviene creando un “danno” a livello della matrice (es. induzione di processi infiammatori tramite filler o agenti fisici come il calore), al quale segue un processo di “guarigione” con la deposizione di fibre collagene. Tuttavia questo fenomeno potrebbe indurre la deposizione di collagene di primo tipo, classicamente di natura fibrotica, e quindi poco adatto a ristrutturare anche funzionalmente il derma.
Per questo motivo, i maggiori sforzi al giorno d’oggi sono orientati all’individuazione della migliore composizione chimica possibile, in grado di stimolare naturalmente i fibroblasti fornendo loro i precursori del collagene e inducendone direttamente l’attività.
In cosa consiste la tecnica
La Bioristrutturazione è un procedura medico-estetica mini invasiva, solitamente caratterizzata da piccole iniezioni intradermiche con aghi sottilissimi.
L’intera procedura è generalmente ben tollerata e poco dolorosa; tuttavia qualora la sensibilità dolorifica risultasse particolarmente spiccata, si potrebbe tranquillamente ricorrere all’utilizzo di anestetici locali per via topica come la lidocaina.
Solitamente, il numero di sedute, tutte ambulatoriali, può variare da 2 a 6 distanziate da intervalli di 2-4 settimane a seconda del caso, per facilitare il compattamento del collagene neo-sintetizzato.
Quali sono le indicazioni alla Bioristrutturazione
Sebbene la Bioristrutturazione sia nata fondamentalmente come una tecnica di medicina estetica, in realtà le potenziali applicazioni sono molteplici. Tra le più importanti ritroviamo:
- la correzione dei solchi e dei segni cutanei legati all’invecchiamento severo;
- la correzione dei segni sul dorso delle mani, sulle braccia e sul collo;
- il miglioramento degli edemi post-chirurgici;
- il trattamento delle lesioni acneiche profonde;
- il trattamento della cellulite;
- il trattamento delle smagliature.
E’ evidente, quindi, come rispetto alla Biostimolazione, la Bioristrutturazione intervenga anche nei casi più importanti e clinicamente rilevanti.
Interessanti studi si sono effettuati anche sull’efficacia preventiva di questa tecnica, potenzialmente utile anche per chi dovrà esporsi ad un periodo intensivo di stress cutaneo, o a chi dovrà correggere i segni legati all’eccessivo dimagrimento.
Sostanze impiegate nella Bioristrutturazione
Nonostante vi sia un continuo fermento relativo allo sviluppo di sostanze in grado di indurre la sintesi di collagene in maniera naturale, evitando l’iper-produzione di collagene fibroso, al momento il pattern completo di molecole normalmente utilizzate in questo settore è ancora limitato.
Classicamente, i principi attivi utilizzati sono:
- acido ialuronico e suoi derivati a basso peso molecolare;
- vitamine;
- antiossidanti;
- aminoacidi;
- polinucletoidi;
- acido polilattico, trifosfato calcio, idrossiapatite di calcio ed altri polimeri.
Tuttavia a fianco delle tecniche iniettive si stanno diffondendo metodi meno invasivi come la radiofrequenza ed il laser, in grado di sfruttare proprietà fisiche piuttosto che chimiche.
Come apparirà la cute trattata
Vista la funzione biologica del processo di Bioristrutturazione. è semplice immaginare come gli effetti di tale tecnica non risultino immediati ma tendano a caratterizzarsi nel tempo. Infatti, il miglioramento della cute si osserva alla fine di un intero protocollo, quando i fibroblasti stimolati avranno avuto il tempo di sintetizzare nuove fibre collagene e la matrice avrà avuto il tempo di riorganizzarsi efficacemente.
La cute trattata quindi apparirà più turgida e lucente, i solchi risulteranno appiattiti, e a livello dermico si assisterà ad un incremento volumetrico del derma legato anche al richiamo adeguato di acqua.
La durata dell’effetto, sicuramente persistente per alcuni mesi, dipenderà tuttavia da altri fattori quali:
- il prodotto impiegato;
- la zona trattata;
- il grado di invecchiamento cutaneo;
- la successiva esposizione a fattori pro-aging come radiazioni ultraviolette, fumo di sigaretta etc;
- l’instaurarsi di tecniche di mantenimento del risultato;
- l’uso delle opportune precauzioni come creme e unguenti protettivi, integratori antiaging ad azione coadiuvante, dieta sana e corretto stile di vita.
X115® Antiage System – Trattamento Antirughe Professionale
Possibili effetti collaterali della Bioristrutturazione
Le tecniche iniettive di Bioristrutturazione risultano solitamente ben tollerate e sicure dal punto di vista clinico. Tra gli effetti collaterali più frequenti, ma fortunatamente transitori, è possibile riscontrare la presenza post-iniettiva di ecchimosi, rossore, edema e prurito.
Decisamente più rare sono le reazioni da ipersensibilità o infettive, legate solitamente all’uso di prodotti inadeguati o a procedure iniettive mal eseguite.
Controindicazioni e precauzioni
Le tecniche di Bioristrutturazione sono controindicate solitamente nei casi di rughe sottili o nella correzione del contorno labbra ed occhi, per il rischio che il collagene di primo tipo neodeposto determini alterazioni funzionali della matrice.
A tale controindicazioni si aggiungono quelle classiche rappresentate dalla gravidanza e l’allattamento, dalla presenza di patologie dermatologiche importanti, quali dermatiti acute o infezioni delle aree da trattare, e dalla terapia farmacologica con anticoagulanti.
Pertanto, prima di sottoporsi al trattamento di bioristrutturazione, il medico dovrebbe valutare attentamente lo stato di salute di ogni paziente e intraprendere la strategia più idonea al caso.
Si raccomanda infine di evitare l’esposizione alle radiazioni ultraviolette nei giorni immediatamente successivi al trattamento di bioristrutturazione.
Bibliografia
- Aesthetic Medicine: Art and Techniques Di Peter M. Prendergast,Melvin A. Shiffman
- Cosmetologia medica di Fabio Bellino – Salus Internazionale
- Aesthetic Surgery & Medicine – Biostimulation and biorevitalization: effects on human skin fibroblasts A Avantaggiato1*, A Palmieri2, F Carinci3, M Pasin1, GL Bertuzzi1
- Medicina e chirurgia estetica del viso e del collo a cura di Maurizio Priori – Elsevier Masson