INDICE ARTICOLO
Introduzione
Il cardo mariano (Silybum marianum) è una pianta erbacea popolare per il supporto del fegato e la disintossicazione.
Contiene silimarina, un mix di princìpi attivi (flavolignani) di cui il componente più significativo è la silibinina (o silibina).
La silimarina è in gran parte responsabile dell’imponente attività antiossidante ed epatoprotettiva del cardo mariano. Inoltre, può essere sfruttata per la cura della pelle, soprattutto nel trattamento di acne, dermatiti e ferite cutanee.
Fegato e Cardo Mariano
Il cardo mariano viene spesso promosso per i suoi effetti di protezione del fegato.
Il suo uso viene consigliato in presenza di disturbi epatici minori, come la malattia del fegato grasso, e per "depurare il fegato" grazie allo stimolo sull’attività biliare.
Alcune conferme di queste attività emergono, oltre che dall’uso tradizionale, anche dalla moderna letteratura scientifica. Tuttavia, molti studi sono piccoli e presentano difetti metodologici, il che rende difficile attribuire al cardo mariano effetti certi 3.
Un’ampia analisi di 17 studi clinici ha concluso che gli effetti della silimarina sulla riduzione degli enzimi epatici ALT e AST (marcatori comuni di danno epatico) sono clinicamente insignificanti 4.
Una combinazione di silibina, fosfatidilcolina e vitamina E, assunta per 1 anno, ha migliorato la malattia del fegato grasso non alcolica (NAFLD) in uno studio clinico su 179 persone, alcune delle quali erano anche positive all’epatite C. Il trattamento ha ridotto gli enzimi epatici, l’insulino-resistenza e le cicatrici epatiche 5, 6.
Il cardo mariano per via endovenosa viene sfruttato come antidoto per proteggere il fegato da alcune tossine venefiche, come l’amatossina prodotta dal fungo Amanita phalloides 1, 2.
Altri Benefici
Il cardo mariano potrebbe supportare il controllo farmacologico della glicemia nelle persone con diabete.
In uno studio su 51 persone con diabete di tipo 2, un trattamento di 4 mesi con silimarina (600 mg/die in aggiunta alla terapia standard) ha ridotto la glicemia a digiuno e l’emoglobina glicata 7. Ha anche ridotto il colesterolo totale, LDL, trigliceridi ed enzimi epatici (AST e ALT).
In una sperimentazione su 60 persone con diabete e danno epatico alcolico, la silimarina (600 mg/die) ha migliorato la resistenza all’insulina e lo stress ossidativo riducendo la necessità di iniezioni di insulina nell’arco di 1 anno 8.
In una sperimentazione clinica su 40 persone con diabete di tipo 2, la silimarina (420 mg/die) per 45 giorni ha migliorato le difese e gli enzimi antiossidanti come glutatione e superossidodismutasi. Ha anche ridotto il marker di infiammazione PCR 10.
Benefici per la Pelle
In uno studio clinico in doppio cieco controllato con placebo, la silimarina topica ha mostrato di produrre un notevole miglioramento del melasma in modo dose-dipendente; inoltre, è risultata efficace nella prevenzione dei danni alla pelle causati dalla luce solare UV 11.
I meccanismi di fotoprotezione cutanea innescati dalla silimarina e dalla silibina sono numerosi e dimostrano principalmente la loro capacità di ridurre e sopprimere gli effetti dannosi delle radiazioni UV solari, come lo stress ossidativo, l’infiammazione, le risposte immunitarie e i danni al DNA 12.
In uno studio clinico in doppio cieco controllato con placebo, la silimarina assunta oralmente insieme alla fototerapia UVB ha mostrato di produrre un notevole miglioramento nei pazienti con vitiligine, risultando più efficace del trattamento fototerapico da solo 13.
Nel corso di studi perlopiù preliminari, la silibinina e la silimarina del cardo mariano si sono rivelate utili nel:
- Potenziare i sistemi di difesa antiossidante cutanea. In diversi studi, si è osservata la capacità della Silibinina e della Silimarina, applicate per via topica, di contrastare il calo delle difese antiossidanti cutanee in seguito all’esposizione di fattori pro-ossidanti.
- Espletare un’azione antinfiammatoria, controllando l’attivazione delle ciclossigenasi e indirettamente controllando la produzione di citochine infiammatorie.
Tali risultati si sono rivelati importanti soprattutto nel controllo dei danni flogistici associati all’eccessiva esposizione alle radiazioni ultraviolette. - Espletare un’azione fotoprotettiva, proteggendo la cute dal tanto temuto photoaging.
A livello molecolare, si è osservata la capacità di questi principi attivi di controllare l’azione pro-oncogena delle radiazioni ultraviolette, riducendo sensibilmente il rischio di carcinoma in situ e successive complicanze.
Tali benefici si sono osservati soprattutto in seguito a somministrazione orale. - Espletare un’azione anti-invecchiamento, come osservato in diversi modelli sperimentali.
Più precisamente, sia la silibinina che la silimarina si sono dimostrate efficaci nel controllare la degenerazione cutanea legata all’invecchiamento, caratterizzata da disidratazione del derma, alterazione del normale ciclo replicativo dei cheratinociti, trasformazione cellulare e comparsa di segni dell’invecchiamento. - Proteggere la pelle dai danni indotti dall’esposizione agli ossidanti chimici ambientali.
Differenti studi hanno dimostrato come l’uso cosmetologico della Silibinina e della Silimarina si sia rivelato efficace nel controllare i danni, sia in acuto che in cronico, legati all’esposizione a ossidanti chimici come il perossido di Benzoile.
Uso contro l’Acne
L’acne è una condizione infiammatoria cronica della pelle, per cui lo stress ossidativo potrebbe avere un ruolo importante nel suo sviluppo e mantenimento 14.
A causa dei suoi effetti antiossidanti e antinfiammatori, il cardo mariano può essere un supplemento utile per le persone con acne.
In uno studio su 14 persone, una combinazione di silimarina (210 mg/die), N-acetilcisteina e selenio, assunta per bocca, ha ridotto l’acne del 53% dopo 8 settimane 15.
In un altro piccolo studio su 20 pazienti, l’assunzione di silimarina orale ha esibito un’attività anti-acne comparabile, seppur leggermente inferiore, a quella della doxiciclina (un noto antibiotico) 16.
La silimarina può anche essere usata come trattamento efficace, a basso costo e ad alta tollerabilità, per combattere l’aumento dei livelli di enzimi epatici associato all’uso dell’isotretinoina come farmaco antiacne 17.
Uso contro Dermatiti e Ferite
La silimarina del cardo mariano applicata topicamente attraverso una crema, ha prevenuto i danni alla pelle causati dalla radioterapia (radiodermite) in uno studio su oltre 100 pazienti con carcinoma mammario 18.
Un gel di silimarina all’1% applicato su palmi delle mani e piante dei piedi ha protetto dai danni della pelle causati da un farmaco chemioterapico (capecitabina) in 40 persone con cancro allo stomaco 20.
In uno studio preliminare, la silimarina topica veicolata da un organogel pluronic-lecitina ha alleviato in modo significativo i sintomi infiammatori della dermatite atopica, come arrossamento, gonfiore e infiammazione, su 15 pazienti con eczema di gravità variabile 21.
La silimarina ha un effetto positivo sulla guarigione delle ferite e sulle ustioni della pelle, grazie ai suoi effetti anti-infiammatori e antiossidanti.
La silimarina ha infatti aumentato la rigenerazione della pelle e diminuito l’infiammazione nei ratti con ferite. Negli studi cellulari, il gel di cardo mariano ha aumentato il collagene e l’attività delle cellule produttrici di collagene (fibroblasti) 22.
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Bibliografia
- Silybum marianum oil attenuates oxidative stress and ameliorates mitochondrial dysfunction in mice treated with D-galactose. Zhu SY, Dong Y, Tu J, Zhou Y, Zhou XH, Xu B. Pharmacogn Mag. 2014 Jan;10(Suppl 1):S92-9.
- Anti-aging effects of some selected Iranian folk medicinal herbs-biochemical evidences. Mohammadirad A, Aghamohammadali-Sarraf F, Badiei S, Faraji Z, Hajiaghaee R, Baeeri M, Gholami M, Abdollahi M. Iran J Basic Med Sci. 2013 Nov;16(11):1170-80
- Cosmeceuticals and silibinin. Singh RP, Agarwal R. Clin Dermatol. 2009 Sep-Oct;27(5):479-84. doi: 10.1016/j.clindermatol.2009.05.012.
- Recent advances in the herbal treatment of non-alcoholic Fatty liver disease. Xiao J, Fai So K, Liong EC, Tipoe GL. J Tradit Complement Med. 2013 Apr;3(2):88-94.