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Magazine X115 X115 Creme Solari | Cosa Contengono? Benefici, Effetti Collaterali

Creme Solari | Cosa Contengono? Benefici, Effetti Collaterali

  • 18 minuti

Cosa sono

Le creme solari aiutano a proteggere la pelle dai danni indotti dal sole e dalle lampade abbronzanti.

Questi danni sono causati da frazioni particolari della luce solare, note come radiazioni ultraviolette o raggi UV.

Le creme solari agiscono riducendo la quantità di raggi UV (in particolare UVB e UVA) che colpisce la pelle.

Perché i raggi UV sono pericolosi?

Come mostrato in tabella, le radiazioni ultraviolette emesse dal sole hanno vari benefici per la salute umana.

Tuttavia, quando l’esposizione ai raggi UV risulta eccessiva, crea un danno profondo alla pelle. A sua volta, questo danno favorisce l’insorgenza di: invecchiamento cutaneo precoce (photoaging), scottature, lesioni precancerose e cancerose, e soppressione del sistema immunitario 1.

Rischi del Sole Benefici del Sole
Un’esposizione solare eccessiva e scottante aumenta il rischio di:
  • Eritemi, scottature solari e danni alla pelle 2, 3;
  • Invecchiamento cutaneo 4;
  • Colpo di sole (colpo di calore) 5;
  • Lesioni oculari (ad es. cataratta, fotocheratiti, fotocongiuntiviti) 6;
  • Cancro della pelle (melanoma e non melanoma) 7.
Un’esposizione solare adeguata e non scottante:
  • riduce il rischio di melanoma (il tumore della pelle più aggressivo) 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14;
  • riduce il rischio di almeno 14 tipi di cancro 15, 16, 17;
  • riduce la mortalità per tutte le cause 18, 19, 20, 21;
  • aumenta i livelli di vitamina D;
  • riduce il rischio di diabete, sia di tipo 1 che di tipo 2 22, 23, 24, 25, 26;
  • protegge dalle malattie cardiovascolari 27, 28, 29;
  • previene le malattie neurodegenerative (come Alzheimer e Parkinson) e aiuta nel loro trattamento 30, 31, 32, 33;
  • riduce il rischio di malattie autoimmuni 34, 35;
  • migliora l’umore 36, 37, 38, 39;
  • migliora la salute delle ossa e previene l’osteoporosi 40;
  • previene la carie dentale 41, 42, 43, 44;
  • migliora l’efficienza del sistema immunitario 45, 46, 47, 48.
Per approfondire, consigliamo la lettura di: Sole | Danni e Benefici | Causa o Previene il Cancro della Pelle? »

Tipi di Radiazioni Solari

Esistono tre tipi di raggi UV:

  1. UVC (100-280 nm): sono assorbiti per il 100% dallo strato di ozono;
  2. UVB (280-315 nm): in gran parte assorbiti dallo strato di ozono, sono responsabili dell’abbronzatura e della sintesi di vitamina D. Purtroppo, provocano anche scottature solari e danni al DNA che aumentano il rischio di tumori della pelle non melanoma 49.
  3. UVA (315-400 nm): sono associati all’invecchiamento cutaneo e alla pigmentazione. A differenza degli UVB, penetrano in profondità nello strato cutaneo (raggiungono il derma, mentre lo spettro UVB è quasi completamente assorbito dall’epidermide).
    La radiazione UVA genera specie di radicali liberi dell’ossigeno, danneggiando indirettamente il DNA, favorendo l’infiammazione e riducendo le cellule immunitarie locali 50.
Crema Solare Raggi UV

Semplificando i loro effetti, possiamo affermare che:

  • i raggi UVA sono detti anche raggi dell’invecchiamento, perché causano rughe e macchie della pelle;
  • i raggi UVB sono detti anche raggi delle scottature, perché ne rappresentano la causa primaria.
Tipo di radiazione solare Proprietà Benefici Rischi da Eccesso
Raggi ultravioletti A (UVA) Penetrano negli strati profondi della pelle. Attraversano il vetro delle finestre.
  • Invecchiamento cutaneo prematuro
  • Formazione di tumori cutanei
Raggi ultravioletti B (UVB) Penetrano nell’epidermide. Attraversano parzialmente il vetro delle finestre.
  • Abbronzatura
  • Sintesi di vitamina D

Cosa Contengono

Le creme solari contengono vari fattori protettivi nei confronti delle radiazioni UV, che possono essere classificati in primari e secondari 1.

  • I fattori primari sono i filtri solari; ne esistono vari tipi, che possono essere raggruppati in due grandi famiglie:
    • filtri fisici, che riflettono e diffondono la luce;
    • filtri chimici, che assorbono la luce neutralizzandola.
    A seconda dell’intervallo di lunghezze d’onda che sono in grado di assorbire, i filtri solari possono essere suddivisi in filtri UVA, filtri UVB e, più recentemente, filtri ad ampio spettro (UVA e UVB) 51, 52.
  • I fattori secondari includono antiossidanti, osmoliti ed enzimi di riparazione del DNA, che aiutano a limitare i danni alla pelle disturbando la cascata fotochimica innescata dai raggi UV.

Filtri Solari

I filtri solari sono composti che impediscono il passaggio della luce ultravioletta.

I dermatologi li dividono in filtri chimici (che assorbono i raggi UV e li convertono in energia termica) e filtri fisici (che riflettono i raggi UV). Inoltre, in base allo spettro di luce UV sul quale agiscono, si possono classificare in filtri UVA e UVB.

Tra le strategie utili per ridurre gli effetti negativi del sole è consigliato l’utilizzo di una crema solare ad ampio spettro, cioè che contenga filtri solari in grado di proteggere sia dalle radiazioni UVB che UVA 2, 52, 53, 54.

Filtri Fisici Filtri Chimici
ESEMPI
  • Ethylhexyl Methoxycinnamate (UVB)
  • Butyl methoxydibenzoylmethane (UVA)
  • Padimate O (UVB)
  • Homomenthyl salicylate (omosalato) (UVB)
  • Octyl salicylate (etilesilsalicilato) (UVB)
  • Phenylbenzimidazole sulfonic acid (UVB, con minima protezione UVA)
  • Octocrylene (UVB e UVA)
  • Benzophenone-4 (Oxybenzone) (UVB e UVA)
VANTAGGI E SVANTAGGI
  • In generale, i filtri fisici sono considerati meno tossici e più sicuri, da prediligere soprattutto nel caso di protezione per bambini e neonati. Anche il rischio per l’ambiente è considerato basso 55.
  • Tuttavia, anche i filtri fisici hanno sollevato delle criticità, specialmente il biossido di titanio in forma di nanoparticelle. Queste sono state sviluppate per renderlo più facile da applicare e trasparente sulla pelle.
    Tuttavia, la micronizzazione dei filtri fisici potrebbe rendere le nanoparticelle più bioreattive e facilitare la loro penetrazione nella pelle e in altri tessuti (attenzione all’inalazione degli spray solari, che non vanno applicati controvento; le nanoparticelle inalate possono indurre malattie infiammatorie o addirittura esacerbare allergie respiratorie e asma, e possono anche essere coinvolte in malattie cardiovascolari e promuovere alcuni tumori polmonari 56.
  • Molti filtri chimici perdono la loro capacità di filtraggio UV a causa delle reazioni fotochimiche che si verificano durante l’esposizione al sole; oltre a lasciare la pelle non protetta dai danni causati dalle radiazioni UV, queste reazioni generano sottoprodotti e composti intermedi che includono specie reattive dell’ossigeno (ROS) o altre molecole citotossiche in grado di sensibilizzare e danneggiare ulteriormente la pelle.
  • Per questo motivo, in generale, i filtri chimici hanno una maggiore probabilità di indurre dermatite da contatto o da fotocontatto.
    In casi specifici, è stata sollevata anche una certa preoccupazione sui potenziali effetti avversi cancerogeni ed endocrini dei loro metaboliti.

Fattori Secondari

Come accennato, nelle creme solari la fotoprotezione secondaria si attua mediante l’impiego di antiossidanti, osmoliti ed enzimi di riparazione del DNA.

Queste sostanze aiutano a limitare i danni alla pelle causati dai raggi UV, disturbando la cascata fotochimica da essi innescata.

Gli egiziani usavano ingredienti come crusca di riso, gelsomino e lupino per bloccare gli effetti abbronzanti del sole sulla pelle. Recentemente, è stato scoperto che la crusca di riso assorbe la luce ultravioletta [UV], il gelsomino aiuta a riparare il DNA e il lupino schiarisce la pelle 57.

Gli antichi greci usavano l’olio d’oliva per proteggere la pelle dal sole e per la cura dopo l’esposizione al sole 57. Test moderni sull’olio d’oliva confermano che ha un indice SPF di circa 8 58.

Estratti vegetali e vitamine sono anche in grado di lenire eventuali irritazioni e controbattere gli effetti nocivi dell’esposizione alle radiazioni solari, neutralizzando i radicali liberi generati dai raggi UV.

Inoltre, l’aggiunta di alcuni ingredienti secondari ai filtri solari, è in grado di aumentarne di qualche punto lo spettro di protezione solare 59, 60.

Antiossidanti

Oltre a favorire la fotostabilizzazione dei filtri UV (evitando che si degradino precocemente perdendo le loro proprietà), gli antiossidanti topici riducono la produzione di ROS, citochine proinfiammatorie e MMPs indotta dai raggi UV 61.

Pertanto, pur non essendo considerati filtri solari, gli antiossidanti aiutano a stabilizzare la formula e ad attenuare l’effetto lesivo delle radiazioni UV, proteggendo la pelle dal danno ossidativo e contribuendo a ridurre il rischio di cancro della pelle non melanoma 62, 63, 61.

Per questo motivo, molte creme solari includono antiossidanti come vitamina C, vitamina E, silimarina e polifenoli del tè verde.

  • La vitamina C agisce proteggendo dai danni dei raggi UV, che provocano scottature ed eritemi 1, 64.
  • La vitamina E ha molte azioni protettive, come la riduzione dell’immunosoppressione, dell’eritema, del fotoinvecchiamento e della fotocarcinogenesi 65, 1, 66, 67.
  • I flavonoidi, in generale, possono proteggere dai raggi UV. Ma la rutina e la quercetina in particolare potrebbero essere utilizzate nella protezione solare, raggiungendo un SPF di 30 se combinate con biossido di titanio 68.

Altri adiuvanti

  • I ricercatori hanno sviluppato una crema solare a basso costo, combinando olio di mandorle (75%), cera d’api (9%) e ossido di zinco (16%). Test clinici su 5 volontari hanno mostrato che la crema solare all’olio di mandorle aveva un SPF di 15 ed era paragonabile ai filtri solari SPF 15 commerciali 69.
  • Una formula contenente estratti di sambuco, biancospino comune ed elicriso presentava un fattore di protezione solare (SPF) di quasi 10, il che significa che questi estratti naturali possono naturalmente proteggere dai raggi UV 70.
  • Diversi studi confermano il potenziale fotoprotettivo dell’estratto di Aloe barbadensis 71, 72, 73, 74, 75. Un estratto di Aloe barbadensis contenente nanoparticelle lipidiche solide ha mostrato buoni valori di SPF nei saggi in vitro e in vivo (rispettivamente 16,9 e 14,81) 76.
  • In uno studio in vitro, l’olio di cocco ha esibito un valore SPF di 7, tra i più elevati rispetto agli altri 13 oli vegetali testati 58.
  • Gli osmoliti sono piccole molecole che stabilizzano la cellula in condizioni di stress, regolando l’idratazione. La taurina e l’ectoina sono esempi di osmoliti che proteggono da molti effetti UV e sono componenti di molte creme solari 77, 78, 1.
  • Le fotoliasi sono enzimi che si trovano naturalmente in batteri, piante e animali che subiscono un’elevata esposizione ai raggi UV 61. In presenza di flavonoidi, le fotoliasi aiutano a riparare i danni al DNA indotti dalle radiazioni ultraviolette 61.
  • Con la nicotinammide, chiamata anche niacinamide, sono state osservate una maggiore efficacia di riparazione del DNA e stabilità genomica delle cellule della pelle 79.

Come Sceglierle

Generalmente, la scelta di una crema solare andrebbe definita in base:

  • al fototipo;
  • all’eventuale presenza di patologie dermatologiche;
  • alla sensibilità cutanea;
  • ai tempi di esposizione al sole;
  • alle regioni e alle località in cui ci si espone al sole;
  • al grado di idratazione cutanea e abbronzatura.

Individuazione del Fototipo

Conoscere il proprio fototipo aiuta a prevedere il rischio complessivo di danni del sole, aiutando a scegliere una protezione solare adeguata.

Sviluppato nel 1975, il sistema dei fototipi di Fitzpatrick classifica il tipo di pelle in base alla quantità di melanina e alla reazione all’esposizione solare.

La melanina è il pigmento che dona alla pelle un colore scuro e la protegge dai raggi solari. Pertanto, i soggetti con fototipo scuro possono tollerare una maggiore quantità di radiazioni solari rispetto ai soggetti dalla carnagione chiara.

In altre parole, più la pelle è chiara, più è facile che la radiazione UV provochi scottature e altri danni, richiedendo una maggiore protezione solare per prevenirli.

fototipi

La tabella sottostante è puramente indicativa e ha lo scopo di fornire indicazioni di massima sui diversi fattori di protezione consigliati in base al tipo di pelle.

Fototipo Livello di Protezione Indice di Protezione
UVB UVA
SPF PPD IPD
1 (Intollerante al Sole) Massimo > 40 > 15 > 50
2 (Chiaro) Alto > 20 > 8 > 25
3 (Medio) Medio > 15 > 5 > 12
4 (Scuro) Medio/Basso >10 > 5 > 12
5 (Molto Scuro) Basso > 5 > 5 > 12

Scelta dell’SPF

L’SPF è il cosiddetto fattore di protezione solare.

Si tratta di un parametro numerico che esprime l’efficacia di un prodotto o di un filtro solare nel proteggere la pelle dalle radiazioni UVB.

In particolare, l’SPF esprime la quantità di energia solare necessaria per provocare una scottatura quando si indossa la protezione solare rispetto alla pelle non protetta.

Per fare un esempio, una crema solare con un SPF di 30, se usata come indicato, riduce di 30 volte i raggi UVB che penetrano nella pelle; in altri termini, blocca il 97% dei raggi UVB e aumenta di 30 volte il tempo di esposizione al sole necessario per produrre scottature 80.

È importante ricordare che:

  • mentre gli SPF più alti offrono una maggiore protezione, non durano più a lungo di quelli bassi; pertanto, è necessario riapplicarli altrettanto spesso.
  • Il fattore di protezione solare (SPF) si riferisce unicamente alla protezione dai raggi UVB.
Grado di Protezione UVB SPF
Basso 2-6
Medio 8-15
Alto 15-30
Molto Alto 30-50
Ultra 50+
SPF

Protezione UVA

In passato, si riteneva che le lunghezze d’onda dei raggi UVA (320-400 nm) svolgessero un ruolo importante soltanto nell’invecchiamento della pelle; tuttavia, le ricerche scientifiche hanno dimostrato che i raggi UVA svolgono un ruolo importante anche nella fotocarcinogenesi 81.

Pertanto, la capacità protettiva della crema solare contro i raggi UVA è importante.

Per calcolare la protezione UVA (UVA-PF) delle creme solari, si utilizzano metodi concettualmente simili all’SPF (ad es. metodo PPD e metodo IPD).

Tali metodi sono approvati dalla Comunità Europea, che ne richiede l’esecuzione prima di autorizzare l’immissione in commercio di un prodotto solare.

In presenza di una reale capacità protettiva anti UVA, l’etichetta del cosmetico dovrebbe indicare l’entità dell’indice di protezione UVA (IPD o PPD) o quantomeno dovrebbe riportare la dicitura "Broad Spectrum" (ampio spettro).

Come Usarle

Al fine di minimizzare i rischi legati all’inadeguata esposizione al sole, è opportuno:

  • d’estate, evitare di esporsi al sole tra le 11 e le 16;
  • proteggere la cute con un filtro solare con fattore di protezione adeguato al proprio fototipo e alla regione geografica in cui ci si trova;
  • applicare la protezione solare in quantità adeguata nelle aree del corpo (circa 6-9 cucchiaini per il totale delle aree non coperte dal costume di un adulto di medie dimensioni);
  • riapplicare la protezione solare almeno ogni due ore e sempre dopo una doccia o un bagno in mare (anche se è resistente all’acqua);
  • mantenersi idratati durante l’esposizione;
  • proteggere le labbra e le mucose;
  • proteggere gli occhi con occhiali da sole;
  • considerare che i raggi del sole sono "più forti" anche ad altitudini più elevate; pertanto, anche in montagna, anche d’inverno, è opportuno adottare specifiche precauzioni.

Quanta crema solare applicare

L’efficacia schermante espressa dal valore di SPF presuppone che la pelle venga ricoperta da una quantità ben precisa di crema solare, che è di 2 mg per cm2 di pelle.

Se la quantità applicata risulta inferiore lo sarà anche la protezione solare.

In termini pratici, per il corpo di un adulto medio la quantità di 2 mg/cm2 equivale a circa 35-45 grammi di prodotto (pari a 6 cucchiaini da te o 2-3 cucchiai da minestra).

Quanto spesso applicarla

La protezione solare dev’essere applicata almeno 15 minuti prima di esporsi al sole.

Inoltre, occorre tener presente che la protezione offerta ha una durata limitata.

Per una protezione prolungata, la crema solare dev’essere applicata ogni due ore, subito dopo il bagno e dopo un’eccessiva sudorazione 82.

Uno studio condotto su un comune solare ha evidenziato una perdita d’efficacia di circa il 40 e il 50% rispettivamente dopo 4 e 8 ore dall’applicazione 82.

È quindi importante riapplicare la crema solare ogni 2 ore, così come dopo docce, nuoto o cospicua sudorazione.

Non Solo Creme Solari

Per quanto buoni possano sembrare i filtri solari, nessuno blocca il 100% della radiazione UV; pertanto, una parte di questa radiazione (per quanto piccola) penetrerà comunque in profondità nell’epidermide e nel derma.

Di conseguenza, le raccomandazioni riguardanti mezzi aggiuntivi per la protezione solare meritano ponderate considerazioni.

A tal proposito, l’American Academy of Dermatology raccomanda alle persone di:

  • cercare l’ombra dalle 10:00 alle 14:00 (evitando quindi l’esposizione solare nelle ore centrali della giornata);
  • vestirsi per proteggere la pelle dal sole indossando magliette leggere a maniche lunghe, pantaloni, cappelli a tesa larga e occhiali da sole;
  • applicare una protezione solare ad ampio spettro, con SPF 30 o superiore sulle aree non coperte dai vestiti.
Fattori che favoriscono le scottature Fattori che prevengono le scottature
Dieta Povera di Antiossidanti Dieta Ricca di Antiossidanti
Disidratazione Idratazione adeguata
Igiene eccessiva (per asportazione del sebo protettivo) Evitare la doccia prima dell’abbronzatura; usare detergenti delicati
"Prendere troppo sole" tutto in una volta Esporsi al sole con gradualità, iniziando da 5-10 minuti nelle ore meno calde
Addormentarsi al sole Cambiare frequentemente la posizione sul lettino
Esporsi al sole senza protezione solare È possibile esporsi al sole senza protezione solare fino a 20 minuti ogni giorno 16. Tuttavia, come spiegato il tempo si riduce nei soggetti con pelle chiara e man mano che ci si avvicina all’equatore
Utilizzare soltanto una protezione UVB Utilizzare una protezione solare completa, sia UVB che UVA
Usare una quantità insufficiente di protezione solare È stato stimato che occorrono circa 6-9 cucchiaini per il totale delle aree non coperte dal costume di un adulto di medie dimensioni.
Non dare alla protezione il tempo di agire È consigliabile applicare il prodotto solare almeno mezz’ora prima di iniziare l’esposizione
Non rinnovare la protezione solare Rinnovare la protezione solare ogni qualvolta compromessa da sudore e acqua, e in generale ogni 1-2 ore.

Svantaggi

Riduzione della sintesi di Vitamina D

Come spiegato, una crema solare con fattore di protezione (SPF) di 30 assorbe circa il 97% della radiazione solare UVB.

Pertanto, l’applicazione topica di una crema solare con un SPF di 30 riduce del 95-98% la sintesi di vitamina D3 3.

In uno studio, l’applicazione di una crema solare a bassa protezione (SPF 8) ha ridotto drasticamente il livello ematico di vitamina D3 dopo l’esposizione alla luce UV in un lettino abbronzante 83, 84.

In teoria, questo significa che l’uso di creme solari riduce drammaticamente la sintesi cutanea di vitamina D. Tuttavia, sul piano pratico, pochissime persone mettono abbastanza crema solare per bloccare tutta la luce UVB, oppure la usano in modo irregolare.

Pertanto, nonostante l’uso della crema solare, la sintesi cutanea di vitamina D potrebbe essere adeguata per la maggior parte delle persone.

Appare tuttavia evidente che tale sintesi risulterebbe insufficiente nelle persone che si espongono poco al sole e che, nelle rare occasioni in cui lo fanno, usano filtri solari ad altissimo fattore di protezione 85.

In assenza di una specifca integrazione, le conseguenze della carenza di vitamina D sulla salute possono essere piuttosto gravi, specialmente nell’anziano.

Come sempre occorre dunque un certo equilibrio. Se da un lato le scottature solari, soprattutto nei bambini, vanno sempre assolutamente evitate, dall’altro un’esposizione solare moderata e non scottante andrebbe incoraggiata.

Di quanto sole abbiamo bisogno

I bianchi con pelle chiara (fototipo II) che vivono a 40°di latitudine (più o meno all’altezza della Basilicata) possono ottenere il fabbisogno annuale di vitamina D trascorrendo 86:

  • circa 15 minuti al sole tra le 11:00 e le 15:00
  • con viso, braccia e gambe esposti (metà del tempo se in costume da bagno)
  • 2 o 3 volte a settimana
  • nei mesi da maggio a ottobre.

Le persone che vivono a latitudini superiori (più a nord) necessitano di tempi di esposizione superiori 87.

Inquinamento

Nel 2008, è stato pubblicato il primo studio che descriveva il potenziale ruolo delle creme solari nel provocare lo sbiancamento dei coralli in aree con alti livelli di balneazione 88.

Nel 2018, le isole Hawaii sono diventate il primo stato a vietare la vendita di creme solari contenenti oxybenzone e octinoxate a partire dal 2021.

In generale, I filtri UV sono stati ripetutamente segnalati come una minaccia per gli ecosistemi costieri della barriera corallina 61, 89. Anche i filtri fisici, in particolare il biossido di titanio sottoforma di nanoparticelle, sembrerebbero dannosi per vari organismi acquatici 90, 91 89.

Tuttavia, in condizioni reali, quando si valutano tutte le minacce per i coralli, la protezione solare non sembra essere il problema principale 89. In tal senso, i cambiamenti climatici globali, l’inquinamento e le acque reflue sembrano alcuni dei fattori primari che contribuiscono al problema 89.

Effetti Collaterali

I possibili effetti avversi delle creme solari comprendono quattro tipi di dermatite da contatto: irritante, allergica, fototossica e fotoallergica 92.

In Germania, uno studio di 15 anni basato su patch test e foto patch test ha dimostrato che la reazione più comune alla protezione solare è una risposta irritante non immunitaria 82.

I filtri UV che causano più comunemente effetti avversi sono i benzofenoni e i dibenzoilmetani, con il fotoallergene più comune che è il Benzophenone-3 (BP-3), poiché è un derivato del PABA 82.

Alcuni studi hanno anche associato l’uso di creme solari al melanoma, a causa del falso senso di sicurezza degli utilizzatori che può aumentare esageratamente la durata di esposizione al sole e i danni mediati dai raggi UV, in particolare UVA (verso i quali molte creme solari non offrono una protezione adeguata) 92.

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