INDICE ARTICOLO
Durata dell’Influenza
In assenza di complicazioni, l’influenza dura solitamente da 3 a 7 giorni. Tuttavia, alcuni sintomi possono persistere più a lungo 1, 2, 3.
In particolare, la tosse e il malessere possono persistere anche più di 2 settimane 5.
Inoltre, i sintomi dell’influenza possono durare più a lungo in alcune categorie di persone, come nei bambini, negli anziani, nei pazienti con malattie croniche e negli immunocompromessi.
Al contrario, nelle persone che hanno ricevuto un vaccino antinfluenzale, alcuni sintomi possono risolversi in anticipo o essere meno gravi 4.
L’influenza è solitamente autolimitante negli individui sani, con recupero in 3-7 giorni. Tuttavia, le persone anziane, i bambini di età inferiore a 6 mesi, le donne incinte e le persone con condizioni croniche o immunodepresse sono a maggior rischio di complicanze 6.
Il trattamento dell’influenza è soprattutto palliativo e si concentra sull’alleviare i sintomi.
I farmaci antivirali possono ridurre leggermente la durata dell’influenza, ma la loro assunzione deve iniziare alle prime avvisaglie della malattia e comunque entro 48 ore. Questi farmaci non sono consigliati nei pazienti altrimenti sani.
Incubazione e Contagio
Il periodo di incubazione dell’influenza (cioè il tempo che trascorre dall’infezione all’esordio dei sintomi) varia da 1 a 4 giorni 7.
La diffusione virale, ovvero la capacità di contagiare altre persone, di solito si verifica da un giorno prima dell’esordio sintomatologico fino a 5-7 giorni dopo (o fino a 10 giorni secondo altre indagini) 8, 9, 10.
Periodi di contagiosità più lunghi possono verificarsi nei bambini, negli anziani, negli immunocompromessi e nei pazienti con malattie croniche 11, 12.
Come Avviene il contagio
I virus dell’influenza e del raffreddore si diffondono attraverso le goccioline di saliva: quando una persona infetta tossisce o starnutisce, le goccioline contenenti i virus vengono rilasciate nell’aria.
Inoltre, queste goccioline possono depositarsi sulle superfici o essere trasferite ad esse quando un ammalato le tocca dopo aver tossito su una mano o essersi soffiato il naso.
Per questo motivo, i virus influenzali si diffondono facilmente nei luoghi affollati, in cui molte persone toccano gli stessi oggetti, come le maniglie delle porte o i corrimano della metropolitana o di un autobus.
Lavandosi spesso le mani e gettando via i fazzoletti usati, si può prevenire il contagio.
I virus dell’influenza hanno anche maggiori probabilità di diffondersi quando le persone entrano in contatto diretto tra loro, ad esempio stringendosi la mano o abbracciandosi.
Uno stretto contatto (inferiore a un metro) è spesso necessario per essere infettati.
Sintomi ed Evoluzione
In genere, l’influenza si manifesta all’improvviso con sintomi abbastanza gravi.
Gli individui di solito guariscono dopo pochi giorni, ma l’influenza può dare origine a complicazioni e persino portare alla morte, specialmente nei gruppi ad alto rischio come i pazienti immunocompromessi e gli anziani con malattie croniche.
I sintomi dell’influenza possono includere:
- febbre, tra 38°C e 40°C o superiore;
- mal di testa;
- dolori articolari e muscolari diffusi (mialgia e artralgia);
- naso chiuso o naso che cola;
- tosse secca;
- grave stanchezza e una sensazione generale di essere gravemente malati;
- perdita di appetito.
I neonati o i bambini piccoli possono anche avere problemi di stomaco e intestino come nausea o vomito.
Questi sintomi di solito migliorano in maniera importate entro una settimana. Tuttavia, la tosse e la spossatezza possono durare più a lungo.
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Raffreddore o Influenza?
Le persone spesso ritengono di avere un’influenza quando in realtà hanno contratto un semplice raffreddore.
In effetti, molti sintomi della “vera” influenza sono simili a quelli di un comune raffreddore.
Tuttavia queste malattie differiscono in maniera importante.
Innanzitutto, i raffreddori sono molto più comuni dell’influenza. In media, gli adulti contraggono da 2 a 6 raffreddori all’anno, mentre i bambini ne contraggono da 6 a 8 13, 14.
Inoltre, i raffreddori iniziano gradualmente, mentre i virus che causano l’influenza colpiscono rapidamente e causano sintomi più gravi, anche nelle persone che sono altrimenti sane.
Molti sintomi della “vera” influenza sono simili a quelli di un comune raffreddore. Anche la loro durata è analoga. Tuttavia, nell’influenza i sintomi sono più gravi e hanno tipicamente un esordio improvviso.
Complicanze
La sinusite è una complicanza molto comune dell’influenza.
In rari casi, l’influenza può portare a complicazioni più serie, come la polmonite. Le probabilità che ciò accada sono particolarmente alte nelle persone con un sistema immunitario indebolito, come neonati e bambini piccoli, persone di età superiore ai 60 anni o persone che hanno una malattia che colpisce i polmoni o il sistema immunitario.
I neonati e i bambini piccoli colpiti dall’influenza spesso sviluppano anche un’infezione dell’orecchio medio (otite media).
Gruppi a rischio di complicanze influenzali 3, 6
Neonati non vaccinati di età compresa tra 12 e 24 mesi |
Persone con asma o altre malattie polmonari croniche come la fibrosi cistica nei bambini o la BPCO negli adulti |
Persone con cardiopatia emodinamicamente significativa |
Persone con basse difese immunitarie (come dopo chemioterapia, asportazione della milza, trattamento cortisonico prolungato, disfunzione splenica o infezione da HIV) |
Persone con anemia falciforme e altre emoglobinopatie |
Persone con malattie che richiedono una terapia con aspirina a lungo termine come l’artrite reumatoide |
Persone con disfunzione renale cronica |
Persone con cancro |
Individui con patologie croniche sottostanti (malattie cardiache, polmonari, renali, epatiche, neurologiche e metaboliche croniche, come il diabete) |
Persone con disturbi neuromuscolari, convulsivi o cognitivi, che possono compromettere la gestione delle secrezioni respiratorie |
Adulti di età superiore a 65 anni |
Residenti di qualsiasi età in case di cura o altri istituti di assistenza a lungo termine |
Individui morbosamente obesi (indice di massa corporea > 40) |
Donne in gravidanza, fino a due settimane dopo il parto |
Perché ci si Ammala?
L’influenza può essere causata da centinaia di virus influenzali, appartenenti a gruppi diversi. I virus dell’influenza A e B sono i più pericolosi 2.
Dopo essere stati infettati da un virus, si sviluppa un’immunità che protegge da future infezioni da parte di quello specifico virus.
Tuttavia, poiché i virus influenzali mutano continuamente, ogni anno possono comparire tipi di virus completamente nuovi.
Questo spiega perché non sia possibile sviluppare un’immunità assoluta dopo aver contratto l’infezione.
Trattamento
Attualmente, non esiste un farmaco in grado di ridurre in maniera importante la durata dell’influenza.
Individui Sani
Negli individui sani, l’influenza è solitamente autolimitante e può essere tranquillamente superata senza bisogno di medicinali.
In generale si raccomanda riposo e assenza dal lavoro o dalla scuola fino a 24 ore dopo la risoluzione della febbre, per limitare la diffusione del contagio. È anche importante un’adeguata assunzione di liquidi; per approfondire, leggi: cosa mangiare con la febbre »
Diversi farmaci da banco possono alleviare la durata dei sintomi associati all’influenza. Questi includono antipiretici come paracetamolo, nonché spray nasali decongestionanti per uso temporaneo in caso di raffreddore.
Gli antidolorifici come il paracetamolo (acetaminofene), l’acido acetilsalicilico (il principio attivo dell’aspirina) e l’ibuprofene possono alleviare il dolore e ridurre la febbre.
I bambini e gli adolescenti non dovrebbero usare l’acido acetilsalicilico, perché può causare un effetto collaterale raro ma pericoloso chiamato sindrome di Reye.
Altri principi attivi possono essere utili per ridurre la congestione nasale in caso di naso chiuso e rinorrea (pseudoefedrina, fenilefrina, dossilamina succinato). Altri, aiutano ad alleviare la tosse secca (destrometorfano, codeina, levodropropizina) o grassa (n-acetilcisteina, guaiafenesina, bromexina).
Farmaci Antivirali
Riguardo ai farmaci antivirali, la maggior parte degli studi è stata condotta su individui altrimenti sani, dimostrando riduzioni modeste nella durata dei sintomi (0,7-1 giorni) 15, 16.
Un beneficio minimo o nullo è stato riportato in bambini e adulti sani quando la terapia antivirale è stata iniziata dopo 2 o più giorni dall’inizio dell’influenza non complicata 20, 21, 22.
Antibiotici
Gli antibiotici non sono efficaci contro i virus del raffreddore e, perlomeno nei soggetti immunocompetenti, dovrebbero essere usati solo se sono coinvolti anche i batteri e se si sono sviluppate complicazioni.
Gli antibiotici spesso hanno anche effetti collaterali, sia per il singolo (soprattutto a livello intestinale) che per la comunità (favoriscono la selezione di batteri resistenti agli antibiotici).
Alcune persone pensano che gli antibiotici aiutino nel trattamento dell’influenza. Tuttavia, gli antibiotici sono efficaci solo contro i batteri, non contro i virus che causano l’influenza.
Integratori
Numerosi integratori alimentari – come vitamina C e zinco ad alto dosaggio, tè verde, miele, echinacea, lattoferrina e sambuco – possono offrire un qualche beneficio, soprattutto in ambito preventivo.
Per maggiori informazioni su questi aiuti naturali, consigliamo il nostro articolo sui rimedi per il raffreddore »
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Persone ad Alto Rischio
Le persone in gruppi ad alto rischio possono trarre beneficio dalla terapia antivirale, dal ricovero in ospedale o dalla terapia intensiva.
Negli individui ad alto rischio, il trattamento antivirale (con farmaci come oseltamivir e zanamivir) può ridurre gli esiti avversi 17. Sono comunque possibili effetti collaterali, come nausea e vomito 2.
Il trattamento antivirale è tanto più efficace quanto più precocemente viene iniziato; pertanto, negli individui a rischio, non dev’essere ritardato in attesa dei risultati delle indagini 18.
Alcuni pazienti possono anche richiedere una terapia antibiotica per trattare le infezioni batteriche secondarie.
Vaccinazione e Influenza
Il modo migliore per prevenire l’influenza è somministrare vaccinazioni annuali, in particolare ad alcune categorie di pazienti.
La vaccinazione è particolarmente importante per le persone a più alto rischio di gravi complicanze influenzali o di trasmettere l’infezione, come 19:
- donne incinte;
- bambini di età compresa tra 6 e 59 mesi*;
- adulti sopra i 65 anni;
- individui con specifiche condizioni mediche croniche (p. es. insufficienza renale e diabete mellito);
- individui con ridotta immunità (come dopo chemioterapia, asplenia o disfunzione splenica o infezione da HIV);
- soggetti ad alto rischio (p. es. personale sanitario o persone che vivono con o si prendono cura di persone vulnerabili).
* I bambini di età inferiore a 6 mesi non possono ricevere vaccini antinfluenzali e devono essere protetti contro l’influenza attraverso la vaccinazione della madre durante la gravidanza.