INDICE ARTICOLO
Cosa Sono
Le efelidi sono piccole macchie cutanee di colore bruno chiaro e forma irregolare.
Sostanzialmente, si tratta di piccoli accumuli di melanina (il pigmento che fornisce alla pelle il suo colore).
Le efelidi insorgono tipicamente nelle zone più esposte al sole, come viso, collo, décolleté, dorso delle mani e parte superiore del tronco.
Queste piccole macchie iperpigmentate risultano infatti sensibili al sole, motivo per cui d’estate diventano più scure e grandi, mentre d’inverno si attenuano per numero, colore e dimensioni.
Le efelidi non sono una malattia della pelle e possono provocare soltanto problemi soggettivi sul piano estetico. Tuttavia, gli individui con una predisposizione alle efelidi sono più soggetti a scottature solari e cancro della pelle.
L’aspetto delle efelidi può migliorare ricorrendo a cosmetici specifici contro le macchie della pelle (creme depigmentanti, maschere e peeling molto superficiali).
Benefici maggiori si possono ottenere ricorrendo a peeling più profondi (di competenza medico-estetica) oppure a trattamenti di luce pulsata o laser dermatologici.
Cause
Le efelidi sono il frutto di un’eccessiva produzione di melanina, stimolata dal sole.
La melanina è un pigmento prodotto dai melanociti (le cellule che sintetizzano la melanina), che vengono stimolati dalla luce solare.
Istologicamente, le efelidi mostrano una maggiore produzione di melanina da parte di melanociti iperattivi ma numericamente normali.
Le cause delle efelidi vedono la sovrapposizione di fattori genetico-ereditari e ambientali.
Di solito le efelidi compaiono nella prima infanzia, soprattutto nei soggetti con fototipo 1 o 2, e capelli rossi o biondi.
All’inizio della vita, le efelidi possono aumentare di numero e distribuzione, ma spesso diminuiscono quando una persona raggiunge l’età adulta.
Di solito, le efelidi smettono di diffondersi prima dell’adolescenza e durano per tutta la vita, ma a volte possono attenuarsi in età adulta.
Si ritiene comunemente che le efelidi siano influenzate dall’esposizione alla luce solare.
In particolare, una minore esposizione ai raggi ultravioletti (UV) – come avviene durante i mesi invernali – provoca l’attenuazione delle lentiggini, che diventano invece più evidenti quando ci si espone al sole.
MC1R e Colore della Pelle
Secondo uno studio su 523 donne francesi di mezza età, due elementi predicono la presenza di efelidi facciali: frequenti scottature solari e varianti funzionali ridotte del gene MC1R 1.
Il gene noto come MC1R fornisce istruzioni per la produzione di melanina ed è pertanto coinvolto nella regolazione del colore della pelle e dei capelli dei mammiferi 2.
L’attivazione del gene MC1R "normale" fa sì che i melanociti inizino a sintetizzare eumelanina (di colore scuro) al posto della feomelanina (di colore-giallo rosso).
Le persone con una "scarsa funzionalità del gene MC1R" producono prevalentemente feomalanina; di conseguenza, sono poco protette dai raggi UV e tendono ad avere difficoltà ad abbronzarsi, capelli rossi o biondi, pelle chiara, lentiggini o efelidi.
Le efelidi possono apparire su tutti i tipi di pelle per tonalità. Tuttavia, compaiono principalmente nelle persone con capelli rossi o biondi, e negli individui con fototipo I o II.
Rischi per la Salute
Le efelidi non sono pericolose per la salute, ma sono comunque associate a un aumentato rischio di cancro della pelle.
Le efelidi di per sé non aumentano le possibilità di contrarre il cancro, ma essendo associate alla pelle chiara sono spia di un maggiore rischio di subire i danni dei raggi UV del sole e delle lampade abbronzanti.
Di conseguenza, avere un alto numero di efelidi è "spia" di un maggiore rischio di cancro della pelle, che dovrebbe spingere ad adottare maggiori protezioni contro i raggi UV, sotto forma di indumenti o creme solari 3, 4.
Lentiggini o Efelidi?
Efelidi e lentiggini rappresentano due diverse tipologie di lesioni cutanee pigmentate.
A differenza delle lentiggini, le efelidi NON hanno un numero maggiore di melanociti, ma semplicemente "isole" di melanociti iperattivi.
Queste cellule producono quantità maggiori di granuli di melanina (melanosomi) che conferiscono un colore scuro alle cellule epidermiche superficiali (cheratinociti).
La seguente tabella riassume le principali differenze tra lentiggini ed efelidi.
Caratteristiche | Efelidi | Lentiggini (lentigo simplex) |
Tipo di Lesione | Macule da ipermelanosi derminca (aumento della quantità di melanina prodotta dai melanociti) | Macule da ipermelanocitosi epidermica (aumento numerico dei melanociti) |
Aspetto | Più chiare, di forma irregolare, si riducono di intensità nei mesi invernali. | Più scure, con forma più regolare – rotondeggiante; il loro aspetto non cambia in risposta alla luce solare |
Localizzazione | Si concentrano nelle zone fotoesposte | Sono distribuite in tutto il corpo; tendono ad avere una distribuzione più generalizzata e rada rispetto alle efelidi. Possono comparire anche sulle superfici mucose |
Numero di Melanociti | Normale | Aumentato |
Causa | Eccessiva produzione di melanina per melanociti iperattivi stimolati dalla luce solare | Eccessiva produzione di melanina, dovuta alla presenza di un maggior numero di melanociti rispetto al normale |
Permanenti | No, presenti solo dopo fotesposizione si attenuano se non ci si espone al sole | Sì, a causa della permanenza dei melanociti soprannumerari |
Efelidi o Lentigo Solari?
Come le efelidi, anche le lentigo solari sono macchie iperpigmentate causate da un’aumentata sintesi di melanina in risposta alla luce solare.
Simile è anche la localizzazione, poiché entrambe prediligono le zone più esposte al sole, come viso, collo, décolleté e dorso delle mani.
La differenza sostanziale tra efelidi e lentigo solari è l’età d’insorgenza, essendo le prime tipiche dell’infanzia e le seconde dell’età adulta e anziana.
Le lentigo solari sono infatti una comune conseguenza del fotodanneggiamento cronico e sono quindi più comunemente osservate in età adulta e anziana, insieme ad altri segni di danno attinico cronico, come l’elastosi solare.
Prevenzione generale
Il modo migliore per prevenire le efelidi e le lentigo solari è quello di "evitare il sole".
Tuttavia, evitare completamente il sole non è fattibile e nemmeno sano, poiché significherebbe rinunciare agli innumerevoli benefici della luce solare.
La cosa fondamentale è proteggersi dal sole scottante adottando precauzioni adeguate: evitare di esporsi al sole nelle ore centrali della giornata e abbronzarsi con gradualità senza scottature.
In genere, alle persone con efelidi viene consigliato l’utilizzo:
- nei mesi invernali di una crema con SPF 15/20 quando si sta all’aperto;
- nei mesi estivi o in altura di una crema ad ampio spettro con un SPF di almeno 30.
Detto, questo, l’uso di una protezione SPF30 riduce del 97% la sintesi di vitamina D, esponendo a carenze difficilmente colmabili con la semplice dieta.
Pertanto, sotto consiglio medico, dopo aver valutato i livelli di 25 OH vitamina D, può rendersi necessaria un’integrazione di vitamina D.
Oltre alle creme solari, esistono anche degli integratori utili a preparare la pelle all’abbronzatura; questi prodotti contengono attivi come beta-carotene, licopene, Polypodium leucotomos, vitamina D e vari altri antiossidanti.
Trattamento
Alcuni dei trattamenti disponibili per le efelidi includono 5, 6, 7, 8:
- uso di creme schiarenti per la pelle, come quelle a base di idrochinone;
- uso di farmaci da prescrizione contenenti retinoidi;
- uso di peeling chimici;
- terapia a luce pulsata;
- trattamenti laser.
Prima dell’avvento dei laser, le modalità di trattamento mediche per i disturbi della pigmentazione includevano l’asportazione chirurgica, la dermoabrasione, la crioterapia, l’elettrodessicazione e peeling chimici aggressivi.
Questi trattamenti possono portare a effetti collaterali indesiderati, con potenziali cicatrici o alterazioni indesiderate della pigmentazione.
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Peeling
Esistono vari tipi di peeling; quelli molto superficiali si possono effettuare anche in ambito domestico, acquistando appositi prodotti a base di:
- Alfa-Idrossiacidi:
- Beta-Idrossiacidi (acido salicilico)
- Poli-Idrossiacidi (gluconolattone, acido lattobionico)
- Retinoidi di libera vendita (come il retinolo e i suoi esteri)
- Urea
- Estratto di liquirizia
In ambito professionale si possono utilizzare gli stessi agenti chimici a concentrazioni maggiori, o altri agenti vietati per l’uso cosmetico, come:
- Resorcina,
- Soluzione di Jessner,
- Retinoidi di prescrizione come la tretinoina
- Acido Tricloroacetico (10-20%),
- Fenolo
- Acido Piruvico
La soluzione di Jessner è un peeling chimico superficiale con attività cheratolitica ed è composta da una soluzione di etanolo al 95% contenente un 14% di acido salicilico, un 14% di acido lattico e un 14% di resorcinolo (resorcina) 9.
In generale, tanto più il peeling è profondo e invasivo, maggiore è il rischio di pigmentazioni post-terapia.
Il costo di un peeling professionale può essere di 150-400 euro a seduta, a seconda dell’estensione della zona da trattare. L’effetto è generalmente garantito fino a che non ci si espone al sole.
Dopo il trattamento, possono comparire delle piccole ustioni che spariscono in pochi giorni.
Il peeling non può essere eseguito sulla cute infiammata, né durante la gravidanza e l’allattamento. Inoltre, non bisogna esporsi al sole o a lampade UV nelle 2-3 settimane precedenti e successive al trattamento.
Laser e Luce Pulsata
Le lesioni pigmentate superficiali, come le efelidi, rispondono a una varietà di laser.
I laser più comunemente usati sono i laser non ablativi a pigmenti, come i laser ad alessandrite (755 nm), rubino (694 nm) e neodimio / Q-Switched ND-YAG (532 nm e 1064 nm).
Questi laser agiscono mirando alla melanina e distruggendola. Avendo lunghezze d’onda adeguate e una breve durata dell’impulso, questi laser causano la rottura dei melanosomi, da cui deriva lo "sbiancamento" delle lentiggini 10, 11.
Al contrario, i laser ablativi, come il laser a CO2 sono utilizzati per danneggiare in modo aspecifico l’epidermide e rimuovere anche le lesioni pigmentate 12.
Il vantaggio del laser a CO2 è il tasso di eliminazione molto buono con una o due sessioni. Tuttavia, i tempi di inattività successivi possono estendersi fino a 2 settimane o più, mentre il rischio di cambiamenti strutturali o cicatrici è nettamente superiore 12.
In alternativa al laser, nel trattamento delle efelidi può essere utilizzato anche un dispositivo a luce pulsata; il principio di funzionamento è simile ai laser non ablativi, ma cambia la sorgente luminosa.
Il dispositivo agisce mediante riscaldamento e distruzione della melanina in eccesso tramite impulsi di energia luminosa veicolati alle efelidi.
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