INDICE ARTICOLO
Introduzione
L’invecchiamento cutaneo, altrimenti noto come skin aging, è un processo fisiologico legato alla naturale senescenza di cellule e tessuti, che tuttavia può essere sensibilmente accelerato dall’esposizione continua a fattori ossidanti come le radiazioni ultraviolette. Queste ultime, e a più ampio spettro il così detto photoaging, costituiscono uno dei fattori chiave nel processo di invecchiamento cutaneo. Infatti le radiazioni ultraviolette contribuiscono attivamente alla produzione di specie reattive dell’ossigeno (ROS), coinvolte attivamente nel danneggiamento della matrice extracellulare e della stessa componente cellulare. Per quanto i tessuti, ed in particolare la cute, presentino dei naturali sistemi di detossificazione, costituiti da enzimi e vitamine, l’eccessivo incremento di queste specie reattive, sostenuto anche da fattori diversi dai raggi UV (ad. es. il fumo di sigaretta), determinerebbe l’instaurarsi di un danno cronico con ripercussioni sia fisiche che funzionali. Pertanto, la comparsa di segni cutanei tipici come:
- Rughe e solchi,
- Rigidità;
- Secchezza;
- Disidratazione;
- Discromie;
- Iperpigmentazione,
costituirebbe la manifestazione dermatologica più comune del processo di invecchiamento cutaneo. Per far fronte a questo spiacevole inconveniente, oltre allo sviluppo di tecniche mediche fisiche mininvasive, si è dato particolare impulso all’attività terapeutica delle piante e dei loro estratti.
Il Pino Marittimo Francese
Negli ultimi anni il Pino Marittimo Francese, in particolare alcuni suoi estratti brevettati come il Picnogenolo, è balzato agli onori della cronaca per la spiccata attività vaso-protettiva e cardio-protettiva. Differenti studi di caratterizzazione molecolare, hanno dimostrato come gli estratti della corteccia di Pino marittimo francese possano costituire una preziosa riserva di bioflavonoidi, in particolare di proantocianidine oligomeriche. Ulteriori lavori di purificazione ed estrazione, avrebbero individuato in questo estratto, concentrazioni rilevanti di:
- Proantociandina B1;
- Catechina, dimeri ed oligomeri di Catechina;
- Epicatechina, dimeri ed oligomeri di Epicatechina;
- Acido gallico;
- Esteri dell’acido Gallico.
Individuate queste molecole, si è passati alla successiva definizione delle proprietà molecolari e biologiche, sottolineandone l’elevata attività antiossidante. Differenti lavori, infatti, avrebbero chiarito come l’uso di queste molecole potesse sostenere le difese antiossidanti cellulari, riducendo i danni citologici indotti dai ROS, controllando l’espressione di citochine infiammatorie coinvolte nel processo flogistico e preservando il collagene e le altre proteine strutturali dalla degradazione UV-indotta.
Il Pino Marittimo Francese in cosmetologia
Sebbene il numero di studi sia ancora limitato, i lavori attualmente presenti mostrano dati incoraggianti relativamente all’utilizzo degli estratti di Pino marittimo Francese in ambito cosmetologico e dermatologico. Più precisamente, in un interessante trial clinico, l’uso di questi estratti, anche a basse dosi, per 12 – 24 settimane avrebbe determinato un netto miglioramento dell’aspetto fisico ed istologico della cute del volto, danneggiata dal photoaging. Più precisamente, già dopo poche settimane di trattamento, si sarebbe osservato:
- Una riduzione del numero di aree cutanee iperpigmentate;
- Una riduzione dell’estensione delle stesse aree;
- Una riduzione dell’intensità del colore delle aree iperpigmentate;
- Una riduzione della produzione di melanina;
- Un incremento dell’elasticità cutanea;
- Un incremento della turgidità cutanea;
- Un miglioramento del turn over cellulare dei corneociti.
Questo interessante trial clinico lascerebbe intravedere una reale utilità cosmetologica degli estratti di Pino marittimo francese.
Sicurezza d’impiego
Sempre in riferimento al suddetto studio, l’uso di estratti di Pino marittimo si sarebbe rivelato sicuro e ben tollerato, non determinando alcun tipo di variazione sui principali parametri ematochimici. Allo stesso modo non si sarebbero osservate reazioni avverse degne di nota. Tuttavia, data la bassa mole di dati attualmente presenti, l’uso di integratori a base di Pino marittimo francese dovrebbe essere supervisionato dal medico.
Bibliografia
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