INDICE ARTICOLO
Che Cos’è
La filaggrina è una delle principali proteine strutturali dello strato corneo (lo strato più superficiale della pelle).
Questa proteina risulta molto importante per le normali funzioni dell’epidermide, partecipando al mantenimento dell’idratazione e della sua "funzione barriera".
La filaggrina si forma durante la differenziazione dei cheratinociti e viene prodotta sottoforma di un precursore chiamato profilaggrina.
Funzioni
La filaggrina risulta essenziale per la formazione dello strato corneo e per la sua corretta idratazione.
Funzione strutturale
L’epidermide viene generata attraverso un processo altamente organizzato, chiamato "differenziazione dei cheratinociti".
In un continuo processo di rinnovamento, le cellule epidermiche (cheratinociti) nascono nello strato germinativo (basale) e risalgono attraverso gli strati superiori.
Man mano che risalgono dagli strati più profondi a quelli superficiali, i cheratinociti diventano sempre meno vitali e si arricchiscono di cheratina, fino a trasformarsi in robuste lamine cornee.
Quando raggiungono lo strato superiore (strato corneo) i cheratinociti hanno perso il nucleo cellulare e la loro attività metabolica. Appaiono come cellule appiattite impacchettate da una matrice lipidica (modello "malta e mattoni").
Negli strati più profondi, i cheratinociti sono invece metabolicamente attivi e producono grandi quantità di cheratoialina, una proteina che immagazzinano all’interno di numerosissimi granuli (da cui strato granuloso).
La profilaggrina rappresenta il principale costituente dei granuli di cheratoialina nello strato granuloso.
Durante la differenziazione terminale dei cheratinociti, cheratoialina e profilaggrina vengono metabolizzate liberando cheratina e filaggrina.
Si ritiene che la filaggrina sia coinvolta nella compattazione dei cheratinociti negli strati più esterni dell’epidermide umana 1:
- aggregando e allineando i fasci di cheratina all’interno dei corneociti, contribuendo quindi alla compattazione delle squame:
- assicurando una corretta interazione con i lipidi intercellulari di membrana.
In questo modo, la filaggrina contribuisce all’integrità strutturale e meccanica dello strato corneo.
Funzione idratante
Come abbiamo visto, durante il processo di differenziazione dei cheratinociti, la profilaggrina viene defosforilata e scissa in molecole di filaggrina.
Negli strati superiori dello strato corneo, i monomeri di filaggrina vengono metabolizzati dalle proteasi liberando amminoacidi igroscopici e i loro derivati 1.
Questi prodotti di degradazione della filaggrina risultano essenziali per mantenere un’adeguata idratazione dello strato corneo, partecipando alla formazione dell’NMF.
I prodotti di degradazione della filaggrina, insieme a ioni sodio e cloruro, lattato e urea, formano il fattore di idratazione naturale (NMF), che contribuisce all’idratazione epidermica e alla funzione di barriera.
L’NMF (Natural Moisturizing Factor) è un pool di molecole ad alto potere igroscopico.
Insieme ai lipidi epidermici, l’NMF va a costituire un sottile mantello protettivo chiamato film idrolipidico cutaneo, che riveste l’epidermide e assicura alla pelle la sua naturale idratazione.
L’NMF aiuta anche a mantenere il pH dell’epidermide, che è fondamentale per molte funzioni dello strato corneo e probabilmente gioca un ruolo nella protezione dai raggi UV.
Il pH e l’idratazione dell’epidermide regolano anche l’attività di vari enzimi che controllano la desquamazione, la sintesi lipidica e l’infiammazione.
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Filaggrina e Dermatite
La pelle funge da barriera contro l’invasione di agenti patogeni, e la filaggrina è parte integrante di questa barriera.
Mutazioni a carico del gene che codifica per la filaggrina sono strettamente correlate alla presenza di alterazioni della barriera cutanea, e contribuiscono ad un aumentato rischio di sensibilizzazione verso antigeni esterni.
La carenza di filaggrina è infatti associata alla compromissione delle giunzioni tra i vari cheratinociti, con disorganizzazione dei filamenti e alterazione delle lamelle lipidiche che li compattano.
Le mutazioni nel gene che codifica per la filaggrina sono il fattore di rischio genetico noto più significativo per lo sviluppo della dermatite atopica, una malattia infiammatoria della pelle caratterizzata da una ridotta funzione di barriera cutanea.
Le mutazioni della filaggrina predispongono anche alla pelle secca (xerosi cutanea), comportando una riduzione dei livelli di NMF, una ridotta idratazione dello strato corneo e un aumento della TEWL.
Infine, la riduzione della filaggrina provoca un aumento del pH dello strato corneo, che può contribuire alla risposta proinfiammatoria e facilitare l’adesione e la proliferazione di patogeni come gli stafilococchi.
Mutazioni nel gene della filaggrina aumentano anche il rischio di malattie allergiche alimentari, asma e rinite allergica 1.
Una barriera cutanea danneggiata facilita infatti l’assorbimento di sostanze chimiche potenzialmente pericolose, che potrebbero causare effetti negativi sulla pelle o tossicità sistemica dopo il loro passaggio nel sangue.