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Introduzione
L’Hydrastis Canadensis, più comunemente nota come Idraste, è una pianta originaria del Nord America, caratterizzata dal rizoma giallo e nodoso da cui nascono una foglia ed uno stelo eretto e peloso. Assieme al Crespino e ad altre piante, come il Berberi ed il Coptide, l’Idraste rappresenta una fonte naturale di alcaloidi delle Berberidacee, già noti in medicina tradizionale per le spiccate attività biologiche. L’Idraste veniva utilizzata già dai nativi americani come erba medicinale, per l’attività antinfiammatoria diretta nei confronti delle mucose respiratorie, gastro-enteriche ed urogenitali. L’uso tradizionale, tuttavia, riporta anche esempi di applicazione topica, sia come antinfiammatorio che come antisettico ed antiemorragico.
I principi attivi
Dal rizoma e dalle radici esiccate dell’Idraste, opportunatamente trattate, è possibile estrarre differenti principi attivi, per lo più alcaloidi come :
- L’Idrastina;
- La Berberina;
- La Berberastina;
- La Canadina;
- L’Idrastinina.
Ai suddetti si aggiungerebbero anche l’acido clorogenico e resine di varia natura.
Gli effetti biologici
Nonostante i numerosi principi attivi contenuti nell’idraste, gli effetti biologici sembrerebbero per lo più riconducibili alla presenza di Berberina, alcaloide dotato di spiccate attività terapeutiche. Sia l’uso tradizionale che numerosi studi sperimentali hanno attribuito all’Idraste:
- Attività antibiotiche ad ampio spettro, dirette sia nei confronti di batteri Gram negativi che Gram positivi. Questo tipo di attività risulterebbe estendibile anche a differenti funghi e parassiti, come Candida, Giardia lamblia, Treponema Pallidum e Leishmania donovani. Non mancano esempi nei quali l’Idraste si sarebbe rivelata efficace nei confronti della Leishmaniosi cutanea.
- Attività immunostolante. Oltre alla tradizionale attività immunostimolante sostenuta dall’aumentato flusso di sangue a livello splenico, recenti studi molecolari avrebbero dimostrato anche la capacità della Berberina di stimolare l’espressione di geni coinvolti nell’attivazione e nell’innesco della risposta immunitaria innata.
- Attività ipolipemizzanti. L’azione anticolesterolo dell’Idraste, in particolare della Berberina, è stata ampiamente dimostrata in numerosi trial clinici. Più precisamente, questo principio attivo sembrerebbe efficace nell’indurre l’espressione di recettori per le LDL, così da ridurre le concentrazioni ematiche di queste particelle, e le relative conseguenze sul sistema cardiovascolare.
- Attività anticancerogena. Seppur non ancora caratterizzata, studi molecolari dimostrano come i principi attivi contenuti nell’idraste possano facilmente regolare l’espressione di differenti geni coinvolti nel controllo dei meccanismi di proliferazione e differenziazione cellulare. Modelli sperimentali sembrerebbero ulteriormente avvalorare queste ipotesi.
- Attività cicatrizzanti e di guarigione. Proprietà note anche ai nativi Americani che applicavano topicamente la pianta su ferite e lesioni cutanee e ben caratterizzate dai successivi studi. L’azione antisettica, l’azione antiemorragica e soprattutto la capacità di proteggere le cellule dall’azione lesiva delle specie ossidanti giustificherebbe l’attività protettiva dell’Idraste nei confronti della cute e l’azione promuovente il processo di guarigione. Alle suddette attività si aggiungerebbero quelle antipiretiche, antiinfiammatorie, antidiarroiche e antivirali.
Sicurezza d’impiego
Ai dosaggi normalmente utilizzati l’Idraste, in particolare la Berberina in essa contenuta, risultano generalmente sicuri e ben tollerati. Sarebbe tuttavia importante evitarne l’assunzione in caso di ipersensibilità alla pianta o durante la gravidanza e l’allattamento, vista l’assenza di studi a riguardo.
Bibliografia
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