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Magazine X115 X115 Integratori per Anziani | Quale Scegliere? Consigli

Integratori per Anziani | Quale Scegliere? Consigli

  • 13 minuti

Generalità

L’invecchiamento è caratterizzato da vari cambiamenti sul piano sociale, fisico, fisiologico e cognitivo.

Molti di questi cambiamenti, come 1:

  • ridotto appetito (anoressia),
  • cambiamenti nel gusto e nell’olfatto,
  • problemi dentali e masticatori,
  • cambiamenti biologici nel sistema digestivo,
  • condizioni mediche e psicologiche,
  • uso di farmaci,
  • problemi sociali come la povertà o l’incapacità di fare la spesa e preparare i pasti,

possono alterare le esigenze nutritive e aumentare il rischio di carenze nutrizionali.

A loro volta, queste carenze nutrizionali possono causare o aggravare varie condizioni di salute, come il diabete di tipo II, l’aterosclerosi, la malattia coronarica, l’osteoporosi e la malnutrizione 2.

Per un "invecchiamento sano e di successo" (healthy aging), una corretta alimentazione rappresenta un fattore determinante.

Se la dieta non è sufficiente, gli integratori per anziani possono fornire quei nutrienti carenti o inadeguati, aiutando a raggiungere gli obiettivi di assunzione raccomandati 3, 4.

Carenze Nutrizionali Comuni

Con l’invecchiamento si riduce la capacità di ingerire una quantità adeguata di cibo. Questa riduzione fisiologica non intenzionale dell’assunzione di cibo viene definita “anoressia senile”.

Quasi il 20-30% degli anziani soffre di anoressia, che riduce la capacità di soddisfare i fabbisogni nutrizionali raccomandati, rappresentando di conseguenza una delle principali cause di fragilità 6.

Secondo alcuni studi, la fragilità interesserebbe tra il 12% e il 44% della popolazione anziana, con la più alta prevalenza tra le donne rispetto agli uomini 7, 8.

In generale, gli anziani (dati USA) tendono ad avere assunzioni inadeguate di frutta, verdura, legumi, cereali integrali, noci o semi, pesce, carne magra, pollame e latticini fluidi a basso contenuto di grassi, ma assunzioni eccessive di prodotti a base di cereali raffinati, carni lavorate e grasse, cibi fritti, grassi solidi e zuccheri aggiunti 10.

Gli anziani vegani e vegetariani possono avere maggiori difficoltà a ottenere certi nutrienti dalla dieta, soprattutto per quanto concerne proteine, zinco, iodio, ferro, vitamina B12 e omega-3 (poiché questi nutrienti sono più abbondanti e/o più facili da assorbire negli alimenti di origine animale) 9.

D’altro canto, una dieta povera di vegetali freschi può associarsi a carenze di carotenoidi, acido folico, biotina, vitamina C, potassio e magnesio, oltre che di fibre e polifenoli.

L’aumento dell’età è anche associato a una maggiore probabilità di intolleranza al lattosio; la conseguente incapacità di consumare latticini potrebbe contribuire a una carenza di calcio.

I nutrienti specificamente identificati dalle linee guida dietetiche 2015 come carenti per gli adulti statunitensi di età ≥70 anni includono calcio, vitamina D, fibra alimentare e potassio, mentre le proteine sono state segnalate come un "nutriente preoccupante" 5.

Calcio e Vitamina D

Per una salute ottimale delle ossa, calcio e vitamina D3 svolgono un ruolo cruciale.

Mentre il calcio abbonda nei latticini e in qualche ortaggio, la vitamina D non si trova comunemente nelle fonti alimentari (salvo queste poche eccezioni); pertanto, gli anziani che non si espongono regolarmente al sole possono richiedere un’integrazione di vitamina D3.

Con l’invecchiamento si assiste a una naturale perdita di densità ossea, che aumenta il il rischio di osteoporosi.

Quindi, per ridurre la prevalenza delle fratture associate all’osteoporosi, è importante mantenere livelli ottimali di calcio e vitamina D3 11, 12, 13, 14. Ad esempio, il rischio di cadute e fratture può essere ridotto con l’assunzione di 1200 mg/giorno di calcio e 1000 UI/giorno di vitamina D3, anche se non tutti gli studi hanno osservato questi benefici 15, 16.

Va inoltre osservato che la carenza di vitamina D è dilagante e interessa – spesso in forma grave – la maggior parte degli anziani ricoverati nelle strutture di residenza assistita e nelle case di cura che non integrano questa vitamina 17, 18.

La vitamina D, inoltre, ha funzioni importanti anche al di fuori delle ossa. Gli studi dimostrano che oltre ad aumentare l’assorbimento del calcio, gli integratori di vitamina D possono aiutare gli anziani ad aumentare la massa muscolare, migliorare la funzione immunitaria e ridurre i sintomi della depressione, in particolare nei soggetti con una carenza di questa vitamina 19, 20, 21, 22.

Vitamina B12

La carenza di vitamina B12 aumenta con l’età, passando da circa 1 caso su 20 tra le persone di età compresa tra 65 e 74 anni a 1 su 10 o anche di più tra le persone ultrasettantaquattrenni 23.

Le principali cause della carenza di vitamina B12 sono:

  • l’assunzione inadeguata con la dieta;
  • l’origine autoimmune;
  • il ridotto assorbimento a livello intestinale.

Gli integratori di vitamina B12 negli anziani possono correggere la carenza associata alla gastrite atrofica e all’uso di inibitori della pompa protonica, metformina o altri farmaci interferenti 24.

Multivitaminici

Negli Stati Uniti, circa il 50% degli anziani ha un apporto dietetico di vitamine e minerali inferiore alla dose giornaliera raccomandata (RDA), mentre il 10-30% presenta livelli inferiori alla norma 25.

La carenza di vitamine essenziali può influire sulla salute fisica, sociale e mentale degli anziani, favorendo l’insorgenza o l’aggravamento di varie malattie 26.

Ad esempio, alcune ricerche suggeriscono che una carenza di vitamine del gruppo B potrebbe essere collegata a un rischio maggiore di declino cognitivo, osteoporosi e malattie cardiache negli anziani 27.

Anche la carenza di vitamina C, pur essendo rara nei Paesi industrializzati, può interessare fino al 30% degli anziani 28.

L’assunzione quotidiana costante di un integratore multivitaminico e multiminerale può quindi avere un effetto positivo sull’aumento della qualità della vita 29.

Alcuni studi hanno dimostrato che l’integrazione con il complesso B o con un multivitaminico può migliorare la salute fisica, l’umore e il benessere o ridurre i sintomi della depressione 29. Tuttavia altri studi non hanno osservato miglioramenti 30.

La mancanza di una valutazione rigorosa dello stato nutrizionale individuale per identificare coloro che necessitano di un’integrazione specifica potrebbe spiegare il fallimento di alcuni studi sull’uso di integratori negli anziani.

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Proteine

Gli anziani perdono massa muscolare e forza man mano che invecchiano. Questo fattore, spesso sottovalutato, può aumentare il rischio di cadute e rendere più difficili molte attività quotidiane.

Anche per questo motivo, il fabbisogno proteico aumenta di un 20% negli anziani rispetto ai giovani, collocandosi nell’intervallo di 1,2 g/kg/giorno o superiore 31, 32. Molti anziani non consumano così tante proteine e possono trarre beneficio dall’assunzione di integratori proteici.

Un apporto proteico insufficiente accentua la perdita di massa muscolare, aggravando la cosiddetta sarcopenia.

Circa il 30% degli individui di età pari o superiore a 60 anni e più del 50% degli individui di età pari o superiore a 80 anni è sarcopenico 33.

I deficit di proteine, inoltre, influiscono anche sulla salute delle ossa, portando a perdita funzionale e fragilità.

Per questo motivo, gli integratori proteici sono sempre più utilizzati dalle persone anziane per mantenere la salute e prevenire o curare la perdita della funzione muscolare 32, 34, 36.

Probabilmente è meglio assumere integratori proteici due volte al giorno, se possibile subito dopo l’esercizio, in dosi che raggiungano un apporto proteico di 30 grammi o più 36.

Collagene e Articolazioni

Il collagene è la proteina più abbonante dell’organismo, essendo presente in tutto il corpo e soprattutto a livello di pelle, muscoli, tendini e legamenti.

Dopo i 40 anni, il corpo umano può perdere circa l’1% di collagene all’anno. Intorno agli 80 anni la produzione di collagene nel corpo può diminuire complessivamente del 75% rispetto a quella dei giovani adulti 37.

Diversi studi, oltre a una revisione di 11 studi, suggeriscono che l’assunzione di 2,5-10 grammi di collagene al giorno migliora l’idratazione, l’elasticità e il contenuto di collagene della pelle 38, 39. Benefici aggiuntivi si possono ottenere – a livello articolare – associando il collagene all’assunzione di 80-200 mg di acido ialuronico al giorno 40, 41, 42, 43.

Il collagene può anche aiutare a ridurre i sintomi dell’artrosi, inclusi dolori articolari e rigidità 44, 45.

Potenziali benefici si registrano anche per la salute ossea; uno studio su 102 donne in postmenopausa con ridotta densità minerale ossea ha rilevato che l’assunzione di 5 grammi di peptidi di collagene al giorno per 1 anno ha aumentato significativamente la densità minerale ossea del collo del femore e della colonna vertebrale 3. Altri studi hanno osservato risultati simili, suggerendo una relazione positiva tra l’assunzione di collagene e la salute delle ossa 46, 47.

Inoltre, l’assunzione di integratori di collagene può aiutare ad aumentare l’assunzione di proteine, contribuendo a ridurre la perdita muscolare legata all’età e ad aumentare la funzione muscolare 34.

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Omega-3

Grazie alla loro azione antinfiammatoria, ipotensiva e antiaggregante piastrinica, gli omega-3 (che abbondano nel pesce) possono avere diversi benefici per gli anziani.

Alcune ricerche mostrano persino che gli omega-3 potrebbero rallentare il declino della salute del cervello e proteggere da condizioni come il morbo di Alzheimer 35, 36.

Inoltre, gli omega-3 possono ridurre i sintomi dell’artrosi e potrebbero aiutare nella prevenzione delle malattie cardiache 37, 38.

Livelli plasmatici più elevati di acidi grassi polinsaturi omega-3 sono stati anche associati a un minor numero di decessi cardiovascolari nelle persone anziane 39.

L’uso di integratori di omega-3 da parte di anziani con un’età media di 70 anni in Germania, ha anche permesso di migliorare la qualità generale della vita 40.

Coenzima Q10

Il coenzima Q10 è un composto importante, che aiuta nella produzione di energia e nella funzione antiossidante.

Bassi livelli di coenzima Q10 sono stati associati a diverse condizioni di salute, tra cui insufficienza cardiaca, diabete di tipo 2, cancro e condizioni cerebrali progressive come il morbo di Alzheimer 41.

Poiché il corpo tende a produrre meno Coenzima Q10 con l’avanzare dell’età, spesso si consiglia di aumentarne l’assunzione attraverso alimenti o integratori, in modo da garantire un invecchiamento sano e proteggersi dalle malattie 42.

Estratti Erboristici

Diversi integratori a base di erbe potrebbero essere utili in specifiche circostanze per sostenere un invecchiamento sano, tra cui:

  • Serenoa repens. Questo integratore viene spesso usato per sostenere la salute della prostata e ridurre i sintomi dell’iperplasia prostatica benigna, che è particolarmente comune tra gli anziani 43, 44.
  • Curcumina. Oltre a conferire alla curcuma la sua tonalità, è ampiamente studiata per le sue proprietà antinfiammatorie, che potrebbero aiutare a proteggere dalle malattie croniche 45.
  • Ginkgo biloba. Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche, alcuni studi suggeriscono che il ginkgo biloba potrebbe aiutare a migliorare la funzione cognitiva e ridurre i sintomi della demenza e del morbo di Alzheimer 46, 47.

Integratori contro la Stanchezza

Integratori contro la Stanchezza Chi può Beneficiarne
Magnesio e Potassio La maggior parte delle persone non ne assume abbastanza. Sono indicati soprattutto in caso di sudorazione intensa, nei periodi caldi, nei Pazienti con Ipertensione, nei Diabetici di tipo 2 e negli Alcolisti.
Caffeina (caffè, tè nero, cola, Matè, Guaranà) Il consumo occasionale aumenta i livelli di energia fisica e mentale. Tuttavia, l’efficacia pro-energetica si riduce in caso di assunzione abituale. Inoltre, in caso di abuso, prevalgono gli effetti collaterali e la spossatezza da astensione. Controindicati in caso di malattie cardiovascolari
Adattogeni (schisandra, withania, rodiola, ginseng, astragalo, eleuterococco, cordyceps, ashwagandha) Sono indicati per soggetti debilitati e pazienti anziani. Aiutano a sostenere la resistenza psicofisica nei periodi di ridotta capacità di rendimento e concentrazione (per esempio durante la convalescenza.
Immunotrofici e Immunostimolanti (echinacea, sambuco, vitamina C, vitamina D, rosa canina, acerola, lattoferrina, colostro, astragalo, uncaria, beta-glucani, zinco, aglio, ginseng, spermidina) Sono usati soprattutto nei periodi invernali. Aiutano a prevenire i malanni stagionali (come tosse, raffreddore, mal di gola e influenza) e ad accelerarne la guarigione. Più in generale, contribuiscono a migliorare la resistenza naturale del corpo a varie infezioni virali e batteriche, e possono anche aumentare la risposta dell’organismo alla vaccinazione.
Amminoacidi e derivati (arginina, carnitina, creatina, carnosina, beta-alanina, glutammina, taurina) Atleti, Soggetti fisicamente attivi, Persone che svolgono lavori fisicamente impegnativi e Anziani. Alcuni amminoacidi come arginina, taurina e citrullina, sono utili per i soggetti ipertesi e vengono anche proposti come tonici sessuali per l’uomo.
Antiossidanti (coenzima Q10, vitamina C, vitamina E, acido lipoico, resveratrolo, astaxantina, flavonoidi, polifenoli). Anziani, Fumatori, Soggetti sottoposti a chirurgia bariatrica o portatori di particolari patologie, Persone con restrizioni dietetiche
Nootropi e neurotrofici (citicolina, colina, fosfatidilcolina, fosfoserina, lecitina, DHA, teanina, carnitina, omo-taurina, bacopa, gingkgo biloba, Uperzina A da Huperzia serrata) Particolarmente adatti in caso di spossatezza mentale, vengono assunti da persone sane per migliorare le prestazioni mentali. Il DHA è molto importante in gravidanza per lo sviluppo nervoso del bambino.

Controindicazioni ed Effetti Collaterali

Gli integratori per anziani hanno il potenziale per essere sia benefici che dannosi per la salute.

L’impiego esagerato di integratori, ad esempio, può portare ad assunzioni eccessive che superano il Tolerable Upper Intake Level (la soglia massima di sicurezza) 3, 4, 48.

Inoltre, alcuni integratori botanici ed erboristici possono causare interazioni avverse con farmaci da prescrizione e da banco 49.

L’elevato uso concomitante di farmaci e integratori alimentari negli anziani può aumentare il rischio di interazioni sfavorevoli farmaco-nutrienti, richiedendone l’utilizzo sotto controllo medico 50, 51, 52.

Inoltre, l’utilità generale degli integratori alimentari negli anziani è dibattuta. Mentre possono essere senz’altro utili laddove vi siano particolari carenze o esigenze specifiche, l’uso diffuso a tutta la popolazione potrebbe non avere effetti positivi sulla qualità della vita 53, 54.

In conclusione, gli integratori per anziani possono essere un utile complemento per la salute generale, ma è importante essere consapevoli che:

  • gli integratori non sono una cura miracolosa;
  • è opportuno assumerli dopo aver consultato il medico, per accertarsi che non vi siano controindicazioni;
  • ad alte dosi, potrebbero causare problemi ed effetti collaterali.

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