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Che Cos’è
Il miele di manuka è un miele monoflora di origine neozelandese e australiana.
Per produrlo, le api raccolgono prevalentemente nettare e polline dalla Leptospernum scoparium (chiamata manuka in lingua locale)*.
Il miele di manuka è diventato popolare per alcune sue proprietà salutistiche, diverse o comunque superiori rispetto ad altri mieli.
In particolare, il manuka è stato identificato per la maggiore attività antimicrobica contro una serie di microrganismi. Tale proprietà viene attribuita alla presenza di metilgliossale 1.
Il miele di manuka viene quindi pubblicizzato come ottimo "rimedio naturale" per rinforzare il sistema immunitario e prevenire svariate infezioni o coadiuvarne il trattamento.
Grazie a questa popolarità, il prezzo del miele di manuka è molto alto, da 5 a 20 volte superiore al costo di un miele comune. Per questo motivo, non mancano sofisticazioni e frodi commerciali.
* La manuka (Leptospermum scoparium) appartiene alla stessa famiglia (Myrtaceae) del Tea Tree, di cui fanno parte anche Cajeput, Niaouli e Kanuka. Tutte queste piante sono fonti di oli essenziali noti per le loro proprietà antibatteriche.
Come Funziona
Tutti i vari tipi di miele esercitano una certa azione antimicrobica, che tuttavia risulta superiore per alcuni rispetto ad altri.
Oltre al manuka, anche i mieli di tualang, kanuka e capilano mostrano un’elevata azione antibatterica, che viene però ridotta dai trattamenti termici ad alte temperature 2, 3.
Quest’azione antimicrobica dipende dalla presenza e dalla reciproca sinergia di vari fattori 4:
- il potere osmotico dovuto all’alta concentrazione di zuccheri, che rende difficile la sopravvivenza dei batteri;
- il pH acido (il miele ha normalmente un pH tra 3,2 e 4,5).;
- una piccola concentrazione di perossido di idrogeno (acqua ossigenata);
- piccole concentrazioni di componenti chimici ad azione antimicrobica e immunostimolante, come flavonoidi (galangina e pinocembrina) e acidi fenolici.
Rispetto agli altri mieli, quello di manuka presenta una concentrazione notevolmente più alta, anche 100 volte, di Methylglyoxal (metilgliossale), altrimenti detto 2-Oxopropanale.
Ciò è dovuto al diidrossiacetone presente nel nettare dei fiori di Leptospermum spp., che è un precursore del metilgliossale 5. Attraverso la maturazione del miele, il diidrossiacetone viene quindi convertito non enzimaticamente in metilgliossale 6.
Il miele di manuka contiene elevate quantità di metilgliossale (fino a 760 mg/kg), a cui si deve la sua attività antibatterica 6a. Va comunque precisato che il metilgliossale viene inattivato dal processo digestivo; di conseguenza, l’azione antibatterica di questo miele dopo assunzione orale si riduce drasticamente 6b.
Il miele di manuka è anche ricco di glucosio ossidasi, un enzima che converte il glucosio in perossido di idrogeno, che ha proprietà antibatteriche.
Considerata la presenza di più sostanze ad azione sinergica, è stato sviluppato il concetto di UMF (fattore unico manuka).
Il Fattore Unico manuka (Unique manuka Factor) viene anche chiamato “attività non dipendente da perossido di idrogeno” (NPA).
Qualità
La principale proprietà antibatterica del miele di manuka deriva dalla presenza dell’UMF, un insieme di molecole ad azione antibatterica non dipendente dal perossido di idrogeno.
Il valore dell’UMF quantifica l’attività antibatterica tramite una relazione con la corrispondente attività di una soluzione di fenolo: per esempio, un miele etichettato UMF 5 ha la stessa attività antibatterica di una soluzione al 5% di fenolo.
Il numero può variare da UMF 5+ a UMF 20+; più alto è il punteggio, maggiore è l’attività antibatterica del prodotto.
In uno studio di laboratorio, il miele di manuka con UMF 10+ e superiore ha mostrato i maggiori effetti antibatterici. Il miele di manuka UMF 20+ si è dimostrato efficace anche contro ceppi di batteri resistenti ai farmaci 7.
Nel corso dei vari studi in provetta, il miele di manuka ha dimostrato di essere un antibatterico ad ampio spettro. Ad esempio, ha mostrato attività battericida contro Escherichia coli, Staphylococcus aureus, diverse specie di Enterococcus, Pseudomonas aeruginosa, Streptococcus pyogenes, Proteus mirabilis e Salmonella typhimurium 8.
Funziona? Studi e Proprietà
Helicobacter pylori
I potenti effetti antibatterici e antinfiammatori del miele di manuka potrebbero aiutare nel trattamento delle ulcere gastriche causate dal batterio H. pylori o dall’abuso di alcool.
Il miele in generale e soprattutto quello di manuka hanno dimostrato attività contro H. pylori e altri batteri in vitro. Tuttavia, gli studi in vivo non sono stati in grado di dimostrare l’eradicazione del batterio 11.
In uno studio su 150 pazienti con problemi digestivi, il consumo settimanale di miele è risultato associato a un ridotto rischio di infezione da Helicobacter pylori 9.
Uno studio sui ratti ha anche mostrato che il miele di manuka ha aiutato a prevenire le ulcere gastriche indotte dall’alcol 10.
Tuttavia, in un piccolo studio di 2 settimane, l’assunzione di 1 cucchiaio da tavola di miele di manuka al giorno non è riuscita a diminuire i batteri H. pylori nello stomaco dei pazienti 11.
Guarigione delle Ferite
Numerosi studi hanno dimostrato che il miele – compreso quello di manuka – può migliorare la guarigione delle ferite, favorendo la rigenerazione dei tessuti e attenuando il dolore nei pazienti che soffrono di ustioni 12, 13.
Ad esempio, l’applicazione topica del miele di manuka, su un’ulcera della gamba infetta da Staphylococcus aureus resistente agli antibiotici, ha promosso un’efficace guarigione della ferita in un paziente in trattamento con farmaci immunosoppressori 14.
Un altro studio di 2 settimane su 40 persone con ferite a lenta guarigione, ha dimostrato che – grazie all’uso di una medicazione al miele di manuka – l’88% delle ferite è diminuito di dimensioni 15.
Un altro studio ha scoperto che le medicazioni a base di miele di manuka, se utilizzate in combinazione con il trattamento convenzionale delle ferite, erano maggiormente efficaci nel favorire la guarigione delle ulcere diabetiche rispetto al solo trattamento convenzionale 16.
Inoltre, uno studio su pazienti con ulcere del piede diabetico ha dimostrato che le medicazioni al miele di manuka riducevano i tempi di guarigione e disinfettavano le ferite 17.
Infine, il miele di manuka è risultato efficace nel trattamento delle infezioni delle ferite causate da ceppi resistenti agli antibiotici, come lo Staphylococcus aureus MRSA 18, 19.
Igiene Orale
La ricerca mostra che il miele di manuka inibisce la crescita di batteri orali dannosi, che possono causare carie e gengiviti.
In particolare, la ricerca ha dimostrato che il miele di manuka con un’elevata attività antibatterica è efficace nell’inibire la crescita di batteri orali dannosi come Porphyromonas gingivalis e Aggregatibacter actinomycetemcomitans 20, 13.
In uno studio pilota su 30 volontari sani, una gomma da masticare con miele di manuka ha ridotto l’accumulo di placca e il sanguinamento delle gengive in misura superiore rispetto a una gomma senza zucchero 22.
Va comunque precisato che il pH acido e la ricchezza in zuccheri semplici del miele di manuka ne limitano le reali applicazioni cliniche in ambito odontoiatrico 22a.
Tosse, Sinusite e Mal di Gola
Il miele di manuka può aiutare a lenire il mal di gola, calmando l’infiammazione e attaccando i batteri che causano dolore.
Uno studio su pazienti sottoposti a trattamento chemioterapico per il cancro alla testa e al collo ha dimostrato una riduzione dei livelli di Streptococcus mutans dopo l’assunzione di miele di manuka 23. Questo batterio è un comune responsabile del mal di gola.
Il miele in generale si è dimostrato efficace quanto i comuni farmaci sedativi per la tosse, soprattutto nei bambini 24. Sebbene il miele di manuka non sia stato testato per queste capacità, è probabile che sia altrettanto efficace nel sopprimere la tosse.
In uno studio clinico su 42 persone con rinosinusite cronica, l’irrigazione con miele di manuka prima dell’intervento chirurgico ha migliorato i risultati, inclusa la conta batterica 25.
Inoltre, il miele di manuka riduce i batteri orali dannosi che causano la mucosite, un effetto collaterale comune delle radiazioni e della chemioterapia, caratterizzato da infiammazione e ulcerazioni dolorose delle mucose che rivestono l’esofago e il tratto digestivo 26.
Herpes e Influenza
In uno studio in vitro, il miele di manuka ha inibito la crescita del virus varicella-zoster (causa della varicella e del fuoco di Sant’Antonio) nelle cellule della pelle umana 28.
In un altro studio in vitro, il miele di manuka ha inibito fortemente la crescita del virus dell’influenza A nelle cellule renali di cane 27.
Un altro studio preliminare ha rivelato una sensibilità del SARS-CoV-2 al metilgliossale, che abbonda nel miele di manuka 28a.
Sebbene i risultati siano promettenti, soltanto pochi piccoli studi clinici supportano l’uso del miele di manuka nelle persone con infezioni batteriche o virali. Pertanto, sono assolutamente necessari studi clinici più ampi e più solidi per convalidare questi risultati preliminari.
Acne
Le proprietà antibatteriche e antinfiammatorie del miele di manuka lo rendono potenzialmente utile per curare l’acne
In uno studio, un prodotto topico contenente il 90% di miele di kanuka in aggiunta al trattamento standard con sapone antibatterico non ha migliorato l’acne rispetto ai gruppi di controllo con solo sapone antibatterico 29.
Il miele di kanuka si ottiene da una specie botanica strettamente imparentata con la manuka, per cui si desume che i due mieli abbiano proprietà analoghe.
Effetti Collaterali
Per la maggior parte delle persone, il miele di manuka è sicuro da assumere per via orale.
In uno studio, la sua assunzione per 4 settimane in 20 adulti sani non ha causato effetti collaterali. Tuttavia, alcune persone dovrebbero usare particolare cautela nel suo utilizzo, come 30, 31:
- pazienti con diabete;
- soggetti allergici al miele o alle api;
- neonati: l’American
Academy of Pediatrics sconsiglia di somministrare il miele ai bambini
di età inferiore a un anno a causa del rischio di botulismo infantile, un tipo di
malattia di origine alimentare.
Se si intende utilizzare il miele di manuka per il trattamento di ferite, assicurarsi che il prodotto che si acquista sia specificatamente adatto a tale utilizzo (“medical grade”).
Inoltre, si consideri che le terapie topiche a base di miele possono associarsi a una sensazione di dolore e bruciore locale, probabilmente legata al pH acido e alla liberazione di perossido di idrogeno.