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Cosa Sono
I monociti sono una famiglia di globuli bianchi.
Appartengono al sistema immunitario innato e sono i precursori dei macrofagi e delle cellule dendritiche.
I monociti svolgono un ruolo cruciale nella difesa dell’ospite contro le infezioni. Rappresentano circa il 2-10% dei globuli bianchi e, tra tutte le popolazioni cellulari leucocitarie, sono quelli di maggiore dimensione.
A Cosa servono
I monociti circolano nel sangue per diversi giorni prima di entrare nei tessuti, dove diventano macrofagi o cellule dendritiche 1, 2 .
A livello tissutale, difendono l’ospite dall’intrusione di agenti patogeni:
- inglobandoli e distruggendoli;
- sintetizzando peptidi antimicrobici e citochine infiammatorie;
- presentando l’antigene (parte del patogeno distrutto) ai linfociti T, in modo da stimolare il sistema immunitario adattativo (mediato da anticorpi).
I monociti svolgono un ruolo cruciale nella difesa dell’ospite contro le infezioni virali, batteriche, fungine e da protozoi. Uccidono i microrganismi patogeni, ingeriscono particelle estranee, rimuovono le cellule morte e potenziano la risposta immunitaria.
Tuttavia, i monociti possono anche promuovere malattie come la fibrosi epatica, l’aterosclerosi, la sclerosi multipla, l’artrite e le metastasi tumorali 3.
Inoltre, i macrofagi derivati dai monociti promuovono la regressione della fibrosi, la rigenerazione muscolare dopo la lesione e la degradazione delle fibrille amiloidi nella malattia di Alzheimer.
Molti studi scientifici di tutto il mondo hanno rivelato in modo indipendente che i monociti agiscono come un’arma a doppio taglio, benefica o dannosa. Per questo motivo, è bene che i loro livelli rientrino nella norma, né troppo alti, né troppo bassi 3.
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Valori Normali e Bassi
- 0,2 – 0,8 x 109/l oppure 0,2 – 0,8 x 103/µl oppure 200 – 800/µl
- 1-10% dei leucociti totali
In campo medico, il termine monocitopenia identifica una condizione caratterizzata da un basso numero di monociti nel sangue.
Si parla di monocitopenia (o monociti bassi) quando il numero di monociti scende al di sotto di 0,2×109/litro.
Cause
Possibili cause di monociti bassi includono 4, 5 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17:
- Infezioni acute
- Grave affaticamento
- Anemia aplastica
- Leucemia (leucemia a cellule capellute, leucemia linfatica cronica)
- Chemioterapia
- Sindrome MonoMAC (monocitopenia e malattia da Mycobacterium avium complex)
- Gravi ustioni
- Artrite reumatoide
- Lupus eritematoso sistemico
- Infezione da HIV e AIDS
- Carenza di vitamina B12
- Terapia con corticosteroidi (monocitopenia transitoria)
- Somministrazione di INF-alfa e TNF-alfa
- Sepsi
- Radioterapia
- Resezione gastrica o intestinale
I monociti bassi possono dipendere anche dall’uso di determinati farmaci:
- Cortisolo e glucocorticoidi: in uno studio, una singola dose di cortisolo ha ridotto i monociti del 90% da 4 a 6 ore dopo il trattamento. Questa riduzione si è protratta per circa 24 ore, per poi tornare alla normalità da 24 a 72 ore dopo il trattamento 28.
- Infliximab: si tratta di un farmaco immunosoppressore prescritto per il trattamento di malattie infiammatorie come il morbo di Crohn, la colite ulcerosa e l’artrite reumatoide.
L’infliximab uccide i monociti, aiutando a ridurre l’infiammazione nei pazienti con malattie infiammatorie croniche 18. - Estrogeni e Progesterone: secondo uno studio, gli estrogeni (e forse anche il progesterone) riducono il numero di monociti ostacolandone la riproduzione. Questo meccanismo potrebbe spiegare perché l’immunità cellulo-mediata sembra diminuire durante la gravidanza 19.
Sintomi e Conseguenze
La monocitopenia di per sé non sembra produrre sintomi e i pazienti di solito mostrano solo sintomi correlati a una condizione associata.
Tali sintomi possono includere – tra i segni generali e aspecifici – affaticamento e febbre 20, 21.
Protezione dalle malattie cardiovascolari
Tra tutti i globuli bianchi, la conta dei monociti ha la relazione più forte con i tassi di malattie cardiovascolari.
Monociti e macrofagi sono infatti coinvolti nell’insorgenza e nel peggioramento dell’aterosclerosi (indurimento delle arterie), che può portare a malattie cardiache e ictus 22.
I monociti si accumulano nei vasi sanguigni e contribuiscono allo sviluppo e alla rottura delle placche aterosclerotiche che bloccano i vasi sanguigni 23, 24, 25. Con il progredire dell’aterosclerosi, il numero di monociti nel sangue tende ad aumentare 26.
Livelli più bassi di monociti sono quindi associati a un minor rischio cardiovascolare 27.
Aumentata suscettibilità alle infezioni
I monociti sono coinvolti nella risposta immunitaria all’infezione.
Di conseguenza, un basso numero di monociti è collegato a un aumento dei tassi di infezione.
La monocitopenia è più specificamente associata alla sindrome MonoMAC: maggiore suscettibilità alle infezioni da micobatteri, funghi e papillomavirus umano (HPV) 6, 20.
Disturbi del sangue
I monociti bassi possono dipendere da particolari malattie del sangue, come mielodisplasia, leucemia mieloide acuta, leucemia mielomonocitica cronica e linfomi. 21.
Cancro cervicale
I pazienti con immunodeficienza primaria hanno bassi livelli di monociti e sono suscettibili a infezioni da papillomavirus umano (HPV) gravi e persistenti, che possono causare il cancro del collo dell’utero 22, 23.
Come Aumentarli
La presenza di monociti bassi può essere il segno di un sistema immunitario debole.
Uno stile di vita sano è importante per sostenere l’immunità, evitando sia i difetti (che aumentano la suscettibilità alle infezioni) che gli eccessi (che predispongono a malattie infiammatorie e autoimmuni).
Per sostenere e migliorare la salute del sistema immunitario, è consigliabile:
- Non fumare
- Seguire una dieta equilibrata, ricca di frutta e verdura fresche
- Allenarsi regolarmente senza strafare
- Mantenere un peso sano
- Dormire bene la notte e limitare gli stress
- Adottare misure per prevenire le infezioni, come lavarsi spesso le mani e cucinare accuratamente la carne
- Ridurre il consumo eccessivo di alcol
- Esporsi al sole in maniera sana, per una sintesi adeguata di vitamina D
- Assumere, all’occorrenza, integratori specifici come vitamina C, vitamina D, zinco, selenio, echinacea, sambuco nero, rosa canina, acerola, uncaria, beta-glucani, probiotici, lattoferrina.
Una dieta sana, equilibrata e sobria può anche contribuire a ridurre il numero di monociti nelle persone che soffrono di monociti alti, riportandoli nella normalità.
Si tratta di un effetto benefico, poiché riducendo il numero di monociti pro-infiammatori migliorano le malattie infiammatorie croniche senza compromettere la mobilitazione di emergenza dei monociti durante l’infiammazione infettiva acuta e la riparazione dei tessuti 29.
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