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Magazine X115 X115 Neutrofili Bassi | Cause, Sintomi | Cosa Fare

Neutrofili Bassi | Cause, Sintomi | Cosa Fare

  • 13 minuti

Neutropenia

La neutropenia è una condizione caratterizzata da bassi livelli di neutrofili nel sangue.

I neutrofili sono globuli bianchi importanti per combattere le infezioni, specialmente quelle causate dai batteri.

Di conseguenza, la neutropenia rende il soggetto maggiormente vulnerabile alle infezioni.

Tuttavia, se da un singolo esame del sangue emergono bassi livelli di neutrofili non è detto che il paziente soffra di neutropenia.

Infatti, i livelli di neutrofili possono variare in base a diverse condizioni, e lievi riduzioni in soggetti sani non devono causare particolari allarmismi. Anche in questi casi è comunque opportuno ripetere l’esame a distanza di tempo per monitorare la situazione

Neutrofili

Cosa Sono

I neutrofili sono la famiglia di globuli bianchi più abbondante nel sangue.

Sono chiamati anche leucociti polimorfonucleati (PMN) e appartengono alle cellule del sistema immunitario innato.

Come tali hanno il compito di aggredire e distruggere in maniera aspecifica batteri, funghi e particelle estranee.

I neutrofili rilasciano anche peptidi antimicrobici e citochine, mediante le quali coordinano l’attività del sistema immunitario. Queste sostanze sono immagazzinate in granuli e per questo vengono chiamati anche granulociti neutrofili.

Come altre cellule del sangue, i neutrofili vengono prodotti nel midollo osseo 1, 2.

Dopo essere stati sintetizzati, sopravvivono per meno di 24 ore e subiscono automaticamente l’autofagia 1. Questa caratteristica aiuta a prevenire danni ai tessuti causati da un’eccessiva infiammazione generata da un’abnorme risposta immunitaria 3.

I neutrofili svolgono un ruolo essenziale nelle difese immunitarie perché ingeriscono, uccidono e digeriscono i microrganismi invasori, inclusi funghi e batteri.

A Cosa Servono

I neutrofili sono delle sentinelle che circolano nel sangue alla ricerca di invasori 4, 5.

Il loro compito è di intercettare i patogeni che cercano di invadere il corpo e prevenire l’infezione attaccandoli e distruggendoli 6.

Le armi usate dai neutrofili includono sostanze antimicrobiche e proteasi (enzimi) che aiutano a degradare e uccidere i microbi 6. Hanno anche attività fagocitaria e possono rilasciare una sorta di "ragnatala di DNA" che intrappola e uccide i microbi extracellulari.

Oltre a partecipare in prima persona alla risposta immunitaria, i neutrofili aiutano a coordinare l’azione di altri attori del sistema immunitario.

In particolare, mediante il rilascio di citochine (CXCL2, CCL3, IL-6, TNF-a) alimentano la risposta infiammatoria dell’organismo alle infezioni 6, 7.

I neutrofili svolgono un ruolo nella difesa immunitaria contro i batteri extracellulari, inclusi stafilococchi, streptococchi ed Escherichia coli. Proteggono anche dalle infezioni fungine, comprese quelle prodotte da Candida albicans.

Valori normali

Normalmente i neutrofili si attestano a valori compresi tra 2,5 e 8 miliardi per litro di sangue (2.500-8.000 per mm3).

L’intervallo di normalità può variare leggermente tra i laboratori, a causa delle differenze nelle apparecchiature, nelle tecniche e nei prodotti chimici utilizzati.

I neutrofili di solito rappresentano il 55-70% dei globuli bianchi.

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Neutrofili bassi

La neutropenia è generalmente definita come una conta assoluta dei neutrofili inferiore a 1,5 × 109/l (1.500/mm3) che persiste per più di 6 mesi 8, 9.

Se i neutrofili sono occasionalmente bassi, questo riscontro potrebbe non essere di importanza medica, poiché i livelli di questi globuli bianchi variano spesso di giorno in giorno e tra le persone.

Oltre alla neutropenia, ci sono anche casi in cui i neutrofili sono numericamente normali ma non riescono ad agire correttamente. In questi casi si parla di disfunzione dei neutrofili.

Cause

Infezioni

Quasi tutte le infezioni, soprattutto quelle virali, possono causare neutropenia.

Infezioni come morbillo, EBV, adenovirus, epatite, sepsi e HIV sono cause comuni di bassa conta dei neutrofili 10, 11, 12, 13, 14.

La mononucleosi infettiva (dovuta all’infezione da Epstein-Barr virus) è una causa relativamente comune di neutropenia 15.

Esempi di cause di neutropenia transitoria di origine infettiva
Virus Citomegalovirus, virus di Epstein-Barr, HIV, influenza, parvovirus B19
Batteri Brucella, paratifo, tubercolosi, tularemia, tifo; Anaplasma phagocytophilum e altre rickettsie
Protozoi Plasmodium vivax, Plasmodium falciparum

Disturbi autoimmuni

I disturbi autoimmuni, come il lupus, l’artrite reumatoide e il diabete di tipo 1 possono ridurre il numero di neutrofili 16, 17, 18, 19, 20.

In questi casi, infatti, il corpo produce anticorpi che attaccano i neutrofili 19.

Esempi di malattie autoimmuni associate a neutropenia includono:

  • Artrite reumatoide (sindrome di Felty);
  • Malattie infiammatorie intestinali;
  • Epatite cronica autoimmune;
  • Granulomatosi associata a poliangioite;
  • Linfoma di Hodgkin;
  • Sindrome di Sjogren.

Oltre che come parte integrante di malattie autoimmuni, la neutropenia autoimmune può manifestarsi in maniera isolata, più spesso nelle donne rispetto agli uomini.

Esistono anche forme autoimmuni neonatali, causate da incompatibilità materno-fetale o neutropenia autoimmune della madre. Sebbene queste forme espongano il neonato al rischio di infezioni anche molto gravi, il processo si risolve spontaneamente in poche settimane.

Altre volte la neutropenia autoimmune compare nell’infanzia e si risolve spontaneamente con la crescita all’età di 3-5 anni 14, 15.

Carenza di nutrienti

La neutropenia si osserva anche nei casi di carenza di folati, vitamina B12 e rame 16, 17, 18, 19.

Similmente, una grave malnutrizione calorico-proteica può essere causa di neutrofili bassi.

Disturbi del midollo osseo

Bassi livelli di neutrofili possono essere dovuti a una disfunzione nella sede di produzione, ad esempio nei casi di midollo osseo ipoplastico, infiltrazione tumorale del midollo osseo o danni da radiazioni.

Questi disturbi possono ridurre la produzione di cellule del sangue, inclusi i neutrofili 20, 21, 22, 23.

Disturbi genetici

Alcuni rari disordini genetici possono causare bassi valori di neutrofili 23, 24, 25, 26.

Le neutropenie congenite sono dovute ad anomalie genetiche nelle cellule progenitrici ematopoietiche, con conseguente incapacità del midollo osseo di produrre neutrofili maturi.

La neutropenia congenita ha molte cause, che includono la neutropenia congenita grave e la neutropenia ciclica.

Milza ingrossata

Il rapido ingrossamento della milza può aumentare la distruzione delle cellule del sangue, compresi i neutrofili 23.

Questa condizione, nota come splenomegalia, può accompagnare varie condizioni, come la malaria, infezioni batterie croniche e malattie infiammatorie e autoimmuni (p. es., artrite reumatoide e sarcoidosi).

Cancro

Vari tipi di cancro sono stati associati a neutrofili bassi, specialmente quando metastatizzano al midollo osseo 27.

Anche certi tipi di chemioterapia provocano neutropenia, talvolta anche grave 28, 29.

Similmente, anche la radioterapia può ridurre i neutrofili nel sangue 30, 31.

Etnia

Le popolazioni sane del Caucaso e dell’Asia hanno generalmente una conta di neutrofili da 1,5 a 7,0 × 109/l.

Le persone di origine africana, tuttavia, hanno spesso una conta dei neutrofili normale più bassa; valori inferiori a 1,5 × 109/l si sono osservati in circa il 4,5% dei partecipanti neri in un sondaggio statunitense 32.

Farmaci

Diversi farmaci possono ridurre i livelli di neutrofili, inclusi antibiotici, antivirali, farmaci antinfiammatori, farmaci usati per trattare la tiroide iperattiva e chemioterapici 33, 34, 35, 36.

Farmaci che possono causare neutropenia
Anticonvulsivanti Carbamazepina, valproato
Antimicrobici Sulfamidici, penicilline, trimetoprim/sulfametossazolo
Antipsicotici Clozapina, olanzapina, fenotiazine
Antireumatici Oro, levamisolo, penicillamina
Antitiroide Metimazolo, propiltiouracile
Altro Aminopirina, deferiprone, rituximab, cocaina adulterata con levamisolo

Conseguenze

Le conseguenze dei neutrofili bassi dipendono in gran parte, ma non esclusivamente, dalla gravità della neutropenia.

Lo svolgimento inadeguato del ruolo immunitario dei neutrofili porta all’immunodeficienza, caratterizzata principalmente dalla presenza di infezioni ricorrenti.

La neutropenia può essere classificata in:

  • asintomatica (lieve),
  • moderata,
  • grave.

Quando la neutropenia è grave, anche i normali batteri della bocca e del tratto digestivo possono causare gravi malattie.

Valori di Neutrofili Conseguenze 37
1,0-1,5 × 109/l Non compromette la difesa dell’ospite, ma può giustificare l’indagine sulla causa sottostante.
0,5-1,0 × 109/l Può aumentare leggermente il rischio di infezioni, ma solo se altri bracci del sistema immunitario sono compromessi.
0,2-0,5 × 109/l Aumentato rischio di infezioni nella maggior parte dei pazienti.
0,2 × 109/l o inferiore Spesso indicato come “agranulocitosi”, comporta il rischio di infezioni gravi e pericolose per la vita con suscettibilità agli organismi opportunisti.

Segni e sintomi

Se i neutrofili sono patologicamente bassi, il paziente tenderà ad avere una storia di:

  • Infezioni ricorrenti (ad es. otiti, tonsilliti, infezioni cutanee, congiuntiviti ecc.) e manifestazioni associate;
  • Infezioni causate da batteri e funghi rari;
  • Infezioni opportunistiche;
  • Uso frequente di antibiotici e antimicotici.

Queste infezioni potrebbero dare segni e sintomi come:

Ulteriori indagini

Alcuni individui in buona salute possono avere valori di neutrofili inferiori alla soglia di normalità. In questi soggetti, un monitoraggio periodico della conta completa dei globuli bianchi è di solito sufficiente come approccio iniziale.

In caso di segni sospetti o di neutropenia grave o ricorrente, il medico può prescrivere ulteriori indagini, come:

  • Ricerca di auto-anticorpi;
  • Aspirato di midollo osseo;
  • Biopsia del midollo osseo;
  • Test citogenetici e molecolari.

Attenzione

È importante ribadire che la conta dei neutrofili nel sangue non è stabile.

I conteggi possono infatti variare considerevolmente in brevi periodi di tempo, associati ad attività, esercizio fisico, alimentazione o semplicemente all’ora del giorno.

Influenza dello Stile di Vita

Come anticipato, i valori di neutrofili possono essere influenzati da numerose condizioni, non necessariamente patologiche.

Sonno

Il sonno è importante per il buon funzionamento del sistema immunitario. Infatti, dormire a sufficienza supporta un sano equilibrio immunitario, mentre la privazione crea uno stress che può innescare o peggiorare l’infiammazione 38, 39.

In uno studio su 164 adulti sani, coloro che dormivano meno di 6 ore per notte avevano maggiori probabilità di prendersi un raffreddore rispetto a quelli che dormivano almeno 6 ore per notte 40.

In un piccolo studio pilota di otto persone, dormire solo quattro ore a notte per tre notti ha aumentato i livelli di neutrofili del 34% 38. In un altro studio su 16 persone, i livelli di neutrofili sono aumentati del 30% dopo una sola notte di sonno insufficiente 39.

Stress

Similmente alla privazione del sonno, anche lo stress può aumentare i livelli di neutrofili 41.

Questo, ovviamente, non è un bene, perché un sistema immunitario troppo reattivo è collegato a vari disturbi infiammatori.

In effetti, le persone sotto stress cronico sono maggiormente suscettibili alle malattie virali, come l’influenza e il raffreddore, e ad altre infezioni 42, 43, 44.

Dieta

Secondo gli studi, la dieta vegana a basso contenuto calorico riduce i livelli di neutrofili ed eosinofili 45, 46, 47.

Anche la dieta chetogenica seguita per 12 mesi ha ridotto i livelli di neutrofili in uno studio su 52 persone 48.

In genere, quindi, la restrizione calorica sembra ridurre i livelli di neutrofili nel sangue. In tal senso, si è visto che anche la pratica del Ramadan ha ridotto i neutrofili del 18% in uno studio su 28 musulmani e del 7% in un’altra ricerca su 90 musulmani 49.

Mangiare poco aiuta anche a mantenere un peso corporeo sano. Secondo uno studio osservazionale su circa 1.000 persone, i soggetti obesi a cui è stato somministrato un vaccino antinfluenzale avevano il doppio delle probabilità di contrarre l’influenza rispetto agli individui normopeso vaccinati 50.

Sebbene il digiuno sembri ridurre i neutrofili, potrebbe renderli più efficienti aumentandone l’attività fagocitaria 51.

Bere troppi caffè, invece, potrebbe aumentare i livelli di neutrofili del 9% e fino al 58% se la caffeina si associa ad attività fisica 52. Anche il consumo di cioccolato fondente ha aumentato i livelli di neutrofili del 15% 53.

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Esercizio intenso

Al pari di altri fattori stressogeni, anche l’attività fisica intensa può aumentare i livelli di neutrofili 54, 55, 56, 57, 58.

L’esercizio fisico strenuo è noto per peggiorare la salute immunitaria, sostenere l’infiammazione e affaticare il corpo a lungo termine.

Al contrario, una sana e regolare attività fisica può aumentare le difese immunitarie dell’organismo 59.

Fumo

Il fumo è ampiamente noto per alterare le funzioni immunitarie e compromettere la difesa dell’ospite contro le infezioni microbiche

L’esposizione al fumo di sigaretta danneggia i neutrofili, portandoli a una morte atipica.

La compromissione della capacità antibatterica dei neutrofili è stata proposta come una delle principali cause di maggiore suscettibilità alle malattie infettive nei fumatori 60, 61.

Trattamento

La maggior parte dei casi di neutropenia può essere trattata con il fattore stimolante le colonie di granulociti (G-CSF).

Si tratta di una copia sintetica dell’ormone che stimola la crescita dei neutrofili nel midollo osseo. La somministrazione di G-CSF può quindi aumentare il numero di neutrofili.

Il trattamento di alcune forme di neutropenia richiede il trapianto di midollo osseo.

Le seguenti terapie possono anche essere necessarie in caso di neutropenia, in relazione alla causa di origine:

  • antibiotici;
  • farmaci antinfiammatori;
  • corticosteroidi;
  • citochine;
  • glucocorticoidi;
  • immunoglobuline;
  • interferone gamma;
  • farmaci immunosoppressori;
  • trasfusioni di globuli bianchi;
  • vitamine.

Norme comportamentali

La gestione della neutropenia cronica grave comprende anche precauzioni di buon senso per prevenire le infezioni:

  • Mantenere una buona igiene orale;
  • Mantenere aggiornate le vaccinazioni;
  • Lavarsi accuratamente le mani;
  • Utilizzare antibiotici e antimicotici come indicato dal medico;
  • Evitare cibi crudi, in particolare carne e uova poco cotte, oltre a cuocere accuratamente tutte le carni;
  • Lavare accuratamente la frutta e la verdura fresca prima di mangiarla o sbucciarla;
  • Evitare i latticini non pastorizzati;
  • Evitare l’acqua di pozzo se non è stata filtrata o bollita per almeno 1 minuto.

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