INDICE ARTICOLO
Che Cos’è
La nicotina è una sostanza naturale, contenuta nella pianta del tabacco.
In natura, si trova anche nel tè e in molte piante della famiglia delle solanacee, inclusi pomodori, patate e melanzane 1.
Le due principali fonti di nicotina sono le piante di tabacco a foglia larga (Nicotiana tabacum) e a foglia piccola (Nicotiana rustica).
La nicotina è il principale ingrediente responsabile della dipendenza da tabacco.
A scopo ricreativo viene assunta come stimolante e ansiolitico attraverso il fumo (ad es. sigarette, sigari, pipe, bidi, narghilè), ma anche in formulazioni senza fumo (ad es. tabacco da masticare e da fiuto) e tramite vaporizzazione (ad es. sigarette elettroniche, dispositivi di svapo).
Pur non essendo del tutto innocua (ad alte dosi è un veleno mortale), la nicotina rappresenta un rischio per la salute molto inferiore rispetto ad altri elementi contenuti nel fumo.
Tuttavia, poiché crea e alimenta la dipendenza dal fumo, espone l’organismo a moltissimi effetti negativi correlati all’abitudine tabagica (tra cui gravi malattie polmonari, malattie cardiovascolari e tumori del tratto aerodigestivo superiore e della vescica).
Curiosità
Sia la nicotina che la pianta del tabacco (Nicotiana tabacum) prendono il nome da Jean Nicot, un ambasciatore francese in Portogallo che inviò semi di tabacco a Parigi nel 1550.
A Cosa Serve
Nelle piante, la nicotina rappresenta un mezzo difensivo contro erbivori e parassiti. Non a caso, è stata una delle prime sostanze chimiche utilizzate negli insetticidi agricoli.
Composti strutturalmente simili alla nicotina (neonicotinoidi come l’imidacloprid) sono ancora oggi alcuni degli insetticidi più efficaci e ampiamente utilizzati.
La nicotina si ottiene commercialmente dagli scarti del tabacco e viene utilizzata come insetticida e come vermifugo veterinario.
La nicotina viene anche utilizzata come mezzo farmacologico per smettere di fumare e alleviare i relativi sintomi di astinenza.
Inoltre, può essere chimicamente convertita in acido nicotinico (o niacina) che viene utilizzato come integratore alimentare di vitamina B3 o PP.
Curiosità
Un semplice rimedio per tenere lontani bruchi, afidi e una vasta gamma di insetti predisposti a divorare le piante consiste nell’immergere una tazza di tabacco sfuso in un litro d’acqua, lasciarlo riposare per una notte, filtrare e spruzzare sulle piante da difendere 2.
Effetti sul Corpo Umano
La nicotina è una sostanza bioattiva appartenente al gruppo degli alcaloidi (composti organici azotati che hanno marcati effetti fisiologici sugli esseri umani).
Dopo la somministrazione, si lega rapidamente ai recettori nicotinici dell’acetilcolina presenti nel sistema nervoso centrale, nelle giunzioni neuromuscolari e nel midollo surrenale.
A livello cerebrale, la nicotina esercita un effetto psicostimolante e modulatore dell’umore, tipicamente bifasico:
- se inalata a brevi boccate ha un effetto stimolante, apprezzato dal fumatore quando si sente stanco;
- se inalata a boccate profonde può avere un effetto tranquillizzante, apprezzato dal fumatore quando è ansioso o stressato.
Questo è il motivo per cui il fumo può sembrare rinvigorente in alcuni momenti e calmante in altri.
Se ingerita in dosi maggiori, la nicotina è altamente tossica, trasformandosi in un veleno che provoca vomito e nausea, mal di testa, dolori di stomaco e, nei casi più gravi, convulsioni, paralisi e morte.
Come Funziona
La nicotina altera le funzioni chimiche nel cervello.
Le cellule cerebrali (chiamate neuroni) producono e utilizzano dei particolari messaggeri chimici (chiamati neurotrasmettitori) per scambiarsi informazioni.
La nicotina è strutturalmente simile a un neurotrasmettitore chiamato acetilcolina.
Quando il fumo di tabacco viene inalato, la nicotina entra rapidamente nel flusso sanguigno attraverso la circolazione polmonare.
Trasportata dal sangue, attraversa la barriera emato-encefalica e successivamente si diffonde nel tessuto cerebrale. Si ritiene che l’intero processo richieda solo da 2 a 8 secondi dal momento dell’inalazione, essendo quindi equivalente o addirittura più veloce di una somministrazione endovenosa.
Grazie alla somiglianza strutturale all’acetilcolina, la nicotina si lega ai recettori colinergici nicotinici presenti nel cervello e in altri tessuti.
Questo stimolo recettoriale produce il rilascio di altri neurotrasmettitori, prevalentemente dopamina. Questa sostanza chimica del “benessere” e "della ricompensa" viene rilasciata quando il soggetto si trova in situazioni gratificanti, spingendolo in futuro a ricercare e ripetere le stesse esperienze positive.
Inoltre, la nicotina stimola il rilascio di catecolamine, acetilcolina, serotonina, GABA, glutammato ed endorfine. Tutti questi neurotrasmettitori causano le varie risposte fisiche e comportamentali dopo l’assunzione di nicotina.
Ad esempio, la nicotina aumenta anche la frequenza e la contrattilità cardiaca, restringe i vasi sanguigni cutanei e coronarici, e aumenta la pressione sanguigna.
L’effetto bifasico dose-dipendente della nicotina dipende dal fatto che basse dosi producono stimolazione della neurotrasmissione cerebrale. Tuttavia, a dosi elevate, dopo averli inizialmente stimolati la nicotina porta alla desensibilizzazione dei recettori nicotinici dell’acetilcolina
Metabolismo
La nicotina viene metabolizzata nel fegato, principalmente dall’enzima epatico CYP2A6, che converte la nicotina in cotinina.
Tuttavia, la nicotina inalata evita l’effetto di primo passaggio che si avrebbe per ingestione orale, consentendo il rilascio al cervello di livelli più elevati di nicotina non metabolizzata.
Si stima che l’emivita della nicotina nel corpo umano sia di circa 2 ore dal momento del consumo. Tuttavia, esistono ampie variazioni individuali e razziali nella velocità di metabolizzazione della nicotina dovute al polimorfismo genetico nel CYP2A6.
Ad esempio, il metabolismo della nicotina è mediamente più veloce nei caucasici rispetto agli asiatici e agli africani. Inoltre, le femmine metabolizzano la nicotina più velocemente dei maschi 3, 4.
Uno studio recente ha anche suggerito che gli enzimi MAO-A e B sono modulati dalla nicotina. Questo enzima aiuta a degradare la dopamina, che è la principale responsabile della dipendenza 5.
Nicotina negli Alimenti
La nicotina si trova in tutta la pianta del tabacco, specialmente nelle foglie (dove costituisce circa lo 0,2-5% in peso) 6.
Anche il tè, alcuni frutti e verdure come patate e pomodori contengono nicotina, ma solo in piccolissime quantità 7.
Gli studi rilevano che i tè neri, verdi e oolong, comprese le varietà istantanee, possono contenere fino a 0,7 mcg di nicotina per 1/2 cucchiaio (1 grammo) di peso secco 7, 8.
Si tratta di una quantità estremamente ridotta (0,7 mcg equivalgono a 0,7 milionesimi di grammo). Inoltre, uno studio ha rilevato che l’infusione del tè per 5 minuti rilascia nella bevanda solo circa la metà della nicotina presente nelle foglie di tè essiccate 9.
Nicotina nelle Sigarette
Il contenuto di nicotina nelle sigarette può variare significativamente da un marchio all’altro 10.
Indicativamente, una " sigaretta media" contiene circa 10-12 mg di nicotina. Le sigarette che ne apportano meno ne contengono circa 6 mg ciascuna, mentre quelle più ricche ne contengono circa 28 mg.
Detto questo, quando la sigaretta brucia non tutta la nicotina viene inalata. È stato stimato che in media vengono inalati circa 2 mg di nicotina per ogni sigaretta fumata 11.
Anche i livelli di nicotina nelle sigarette elettroniche possono variare notevolmente da una marca all’altra.
Prodotto | Quantità di nicotina (media) |
Sigaro | 13,3-15,4 mg (grandi sigari) 12 |
Sigaretta elettronica | 0,5- 15,4 mg (15 spruzzi) 13 |
Pipa (tabacco) | 30,08-50,89 mg 10 |
Narghilè | 1,04 mg (per boccata) 14 |
Altre sostanze dannose contenute nel fumo
Una sigaretta spenta può contenere fino a 600 sostanze diverse. Quando brucia, però, può produrre fino a 7.000 prodotti chimici 15.
Tra queste sostanze rientrano molti composti dannosi per la salute, tra cui 16:
- tossici respiratori (acroleina, acetaldeide, formaldeide, ammoniaca e 1,3-butadiene);
- tossici cardiovascolari (monossido di carbonio, nicotina, ossidanti (come ossidi di azoto e radicali liberi), acido cianidrico, arsenico e acroleina);
- agenti cancerogeni, come le N-nitrosamine specifiche del tabacco (TSNA). Queste sostanze sono praticamente assenti nelle piante di tabacco verde, ma si formano da alcaloidi specifici durante la lavorazione delle foglie e si trasferiscono nel fumo di sigaretta.
Tra gli altri agenti cancerogeni ci sono anche gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e le ammine aromatiche che si formano durante la combustione. Gli IPA sono ampiamente riconosciuti come i principali responsabili del cancro al polmone nei fumatori.
Ulteriori agenti cancerogeni presenti nel fumo di sigaretta includono metalli e metalloidi come arsenico, cadmio e piombo.
Il filtro della sigaretta svolge un ruolo essenziale nel ridurre l’esposizione per inalazione a molti di questi composti pericolosi 17.
Dipendenza da Nicotina
L’assunzione di nicotina produce una risposta tipicamente bifasica: da un lato provoca stimolazione psico-fisica e dall’altro (a dosi leggermente superiori) riduce lo stress e l’ansia.
In questo modo, i fumatori modulano il consumo di derivati del tabacco per sperimentare l’eccitazione e il controllo dell’umore durante il giorno.
Poiché la nicotina produce effetti gratificanti per il soggetto, stimola anche delle risposte comportamentali che lo spingono a ripetere l’esperienza (il cosiddetto rinforzo positivo). Il soggetto diventa così dipendente dal fumo.
Se l’esperienza del fumo non può ripetersi, l’individuo sperimenta i sintomi negativi dell’astinenza.
Tali sintomi possono includere irritabilità, depressione dell’umore, ansia, incapacità di socializzare, aumento dell’appetito o del desiderio di mangiare e insonnia.
Nei casi più gravi, se l’astinenza da nicotina non viene trattata, può produrre sintomi di intensità simile a quelli dei disturbi psichiatrici. Inoltre, possono insorgere lievi disfunzioni motorie come il tremore.
La dipendenza da nicotina è caratterizzata da uso compulsivo di tabacco, perdita di controllo sul consumo di tabacco nonostante gli effetti dannosi, comparsa di sintomi di astinenza dopo la cessazione del fumo e ricaduta dopo periodi di astinenza 18.
Come la nicotina crea dipendenza
Dal punto di vista biologico, la dipendenza da nicotina coinvolge molti percorsi cerebrali complessi.
Sicuramente, gli effetti della nicotina sulla via della ricompensa dopaminergica giocano un ruolo significativo nelle sue proprietà di dipendenza.
La relativa diminuzione del rilascio di dopamina in seguito all’esposizione prolungata alla nicotina è una possibile spiegazione per molti dei disturbi dell’umore e del desiderio di tabacco sperimentato dai fumatori per lungo tempo, anche dopo che hanno smesso di fumare.
Infatti, con il tempo, i recettori colinergici nicotinici inizialmente attivati iniziano a diventare meno sensibili agli effetti della nicotina.
Gli scienziati affermano che questo processo di desensibilizzazione porta alla tolleranza e alla dipendenza 19. Infatti, quando si smette di fumare i livelli di neurotrasmettitori precedentemente sostenuti dall’assunzione di nicotina scendono a livelli molto bassi, innescando la sindrome da astinenza.
Secondo questa teoria, la principale ragione biologica per cui i fumatori a lungo termine continuano a usare le sigarette è evitare lo spiacevole processo di astinenza 19.
Sindrome da Astinenza
L’astinenza da nicotina si verifica dopo aver interrotto improvvisamente il fumo di sigaretta.
Smettere di fumare può portare alla sindrome da astinenza già 4-24 ore dopo l’interruzione 21.
Si parla di sindrome perché l’astinenza si associa a un gruppo variegato di sintomi, tra cui cambiamenti di umore, sudorazione, mal di testa, insonnia, aumento dell’appetito, ansia, rabbia, frustrazione, depressione, irritabilità, irrequietezza e scarsa cognizione.
Questi sintomi di solito raggiungono il picco due o tre giorni dopo aver smesso di fumare 22. Dopodiché, di solito regrediscono entro 3-4 settimane 21.
Come smettere di fumare
Per smettere di fumare si possono adottare varie strategie, singolarmente o più proficuamente tramite approcci integrati.
Farmaci per smettere di fumare
Il bupropione è un farmaco antidepressivo che può ridurre drasticamente il desiderio di nicotina.
La combinazione con la terapia sostitutiva della nicotina può aumentare ulteriormente le percentuali di successo.
La vareniclina è un farmaco specificamente sviluppato per il trattamento della dipendenza da fumo. Pur risultando molto efficace, comporta un rischio significativo di effetti collaterali psichiatrici.
Il “vaccino alla nicotina” (NicVAX) ha fallito gli studi clinici di fase III nel 2011 e attualmente non sembra avere molte promesse.
Terapia sostitutiva della nicotina
La terapia sostitutiva della nicotina consiste nel somministrare nicotina attraverso vie alternative ai tradizionali prodotti del tabacco. Ad esempio, tramite cerotti, pastiglie, inalatori, spray e gomme da masticare.
Inizialmente, la terapia fornisce al corpo una dose di nicotina solo un po’ più bassa di quella che riceveva in precedenza con il fumo, in modo da ridurre i sintomi dell’astinenza.
Nel tempo, questa dose viene gradualmente ridotta in modo da accompagnare il soggetto verso la rottura definitiva della dipendenza da nicotina.
Le prove hanno dimostrato che l’uso di questa terapia aiuta ad aumentare le possibilità di smettere di fumare di circa il 50 – 70% 22.
Terapia comportamentale
Le persone che desiderano smettere di fumare hanno migliori possibilità di successo quando sono pronte a impegnarsi nella decisione di smettere.
I programmi per smettere di fumare possono quindi includere consulenze, terapie cognitivo-comportamentali e supporto psicologico.
Alla base della terapia cognitiva sta l’idea che l’individuo può influire sui propri pensieri (cognizioni), sul proprio comportamento, sulla propria esperienza e quindi sui propri sentimenti riguardo all’abitudine al fumo.
L’educatore aiuterà quindi il soggetto a mettere in atto pensieri (cognizioni) e azioni (comportamenti) che aiutano a smettere di fumare.
Ad esempio, può aiutare intraprendere azioni alternative nei momenti in cui si fuma abitualmente (come lavarsi i denti, salire le scale o mangiare una mela), e visualizzare il fumo come un avversario che distrugge la propria salute e che può essere combattuto con successo.
Fa Male?
Cancro
Di per sé, la nicotina non è una sostanza cancerogena. Tuttavia, creando e alimentando l’abitudine al fumo, provoca una continua esposizione ai numerosi agenti cancerogeni contenuti nel fumo di tabacco 23.
Oltre a ciò, la nicotina può favorire lo sviluppo di tumori attraverso la sua capacità di stimolare la crescita di nuovi vasi sanguigni (proprietà angiogenica) 24, 25.
Seppur indirettamente, la nicotina potrebbe quindi aumentare la probabilità di peggioramento e recidiva del cancro 26. In particolare, potrebbe aumentare la progressione e la crescita dei tumori avviati dagli agenti cancerogeni del tabacco.
Negli studi in vitro, la nicotina ha dimostrato di aumentare la crescita del tumore nei tipi di cellule di cancro del colon, del pancreas, della mammella, della laringe e del polmone 19, 27, 28, 29, 30, 31.
In uno studio, i topi trattati con nicotina avevano una recidiva tumorale superiore di quasi il 40% dopo che i tumori iniziali erano stati rimossi con successo 31.
Danni al cervello
L’uso di nicotina negli esseri umani influenza positivamente l’apprendimento, la memoria e l’attenzione, migliora l’umore e aiuta ad attenuare lo stress e l’ansia 32, 33, 34, 35, 36, 37, 38.
Tuttavia, in quantità eccessive, la nicotina sovraccarica le sinapsi cerebrali e interrompe gli impulsi nervosi.
In generale, i potenziali benefici della nicotina assunta attraverso sigarette (tradizionali o elettroniche) sono ampiamente superati dalle sue conseguenze negative. Tra queste ricordiamo il rischio di dipendenza, cancro, malattie cardiache, ipertensione, infezioni respiratorie e disturbi gastrointestinali 39.
Se ciò non bastasse, l’uso di nicotina durante l’adolescenza aumenta il rischio di deterioramento cognitivo più avanti nella vita 40. Allo stesso modo, sembra aumentare il rischio di sviluppare problemi mentali e comportamentali come depressione, agorafobia, disturbo di panico e disturbo antisociale di personalità 40.
Tali effetti sarebbero l’espressione dei danni che la nicotina arreca alla corteccia prefrontale.
La nicotina potrebbe invece fornire un effetto neuroprotettivo durante l’età adulta e la senescenza. Alcuni studi su animali hanno infatti suggerito che il suo effetto di stimolo sui recettori nicotinici dell’acetilcolina può svolgere un ruolo nella prevenzione del declino mentale associato all’età e a malattie neurodegenerative 41, 42, 43, 44, 45.
Helicobacter Pylori
Il fumo è stato associato a un aumentato rischio di infezione da Helicobacter pylori e a una sua maggiore persistenza. Inoltre, sembra ridurre l’efficacia della terapia farmacologica usata per eradicare l’infezione 46.
Anche se i dati su queste associazioni rimangono contrastanti, nel caso in cui un fumatore contragga l’infezione da Helicobacter pylori si ha un effetto sommatorio con la cancerogenicità indotta dal fumo. In queste circostanze, il rischio di cancro gastrico diventa di oltre 10 volte superiore rispetto a quello di individui non infetti e non fumatori 47.
I ricercatori ritengono che la nicotina possa aumentare l’attività della tossina prodotta dal batterio H. pylori nello stomaco 48. Tuttavia, per spiegare queste associazioni possono essere coinvolte anche altre componenti del fumo.
Sistema immunitario
È noto che il fumo compromette l’equilibrio del sistema immunitario, aumentando il rischio di diversi disturbi immunitari e autoimmuni 49.
La nicotina contribuisce in modo significativo all’immunosoppressione indotta dal fumo; lo fa attenuando l’attività delle cellule NK, la proliferazione delle cellule T, l’attività di elaborazione dell’antigene dei macrofagi e il numero di cellule dendritiche 50.
Danni in Gravidanza
L’esposizione alla nicotina produce effetti neurotossici sul feto e sul neonato 51, 52.
Gli effetti dannosi dell’esposizione alla nicotina sono infatti più pronunciati prima dell’età adulta, a causa della maturazione incompleta dei circuiti neurali nel cervello in via di sviluppo.
Si consideri a tal proposito che la nicotina attraversa la placenta e si trova nel latte materno delle madri che fumano (o inalano fumo passivo) 53.
Le donne in gravidanza che fumano corrono un rischio maggiore di aborto spontaneo e di dare alla luce bambini con un peso alla nascita inferiore 52.
Vari studi sugli animali (ad esempio agnelli, ratti e topi) rivelano che l’esposizione gestazionale alla nicotina contribuisce a ridurre la funzione polmonare e favorisce i difetti di elaborazione uditiva e la compromissione della funzione cardiorespiratoria durante l’infanzia.
Inoltre, può aumentare il rischio di deficit cognitivi e comportamentali, diabete di tipo 2, obesità e ipertensione più avanti nella vita 51, 54.
La nicotina è anche considerata un possibile teratogeno nell’uomo 55.
Disturbi del sonno
Agendo su vari sistemi di neurotrasmettitori, il consumo di nicotina influenza anche il sonno e l’umore.
In particolare, durante il consumo di nicotina sono stati osservati principalmente sintomi di insonnia, come aumento della latenza del sonno, frammentazione del sonno e diminuzione del sonno a onde lente, con ridotta efficienza del sonno e aumento della sonnolenza diurna.
Inoltre, la maggior parte degli studi ha indicato una soppressione del sonno REM (movimento oculare rapido) indotto dalla nicotina 56, 57.
Tuttavia, poiché la nicotina è uno stimolante, il fumo può mascherare la stanchezza derivante da questo sonno di scarsa qualità e alimentare un circolo vizioso.
Il fumo è stato anche associato a una maggiore prevalenza di disturbi respiratori legati al sonno (come le apnee notturne), che peggiorano ulteriormente la sonnolenza diurna 58 .
Nicotina e Sigarette Elettroniche
Sostituire le classiche sigarette con la versione elettronica (svapo) riduce indubbiamente l’esposizione agli agenti cancerogeni del tabacco.
Di conseguenza, lo svapo risulta sostanzialmente meno dannoso rispetto alla sigaretta tradizionale 59, 60, 61, 62.
Nonostante ciò, lo svapo nasconde diverse insidie, compresi importanti rischi per la salute. Tra questi ricordiamo i problemi di dipendenza, esposizione a metalli, inalazione di solventi tossici e danni polmonari 63.
Inoltre, l’efficacia della sigaretta elettronica nel ridurre o eliminare il fumo è controversa 64, 65. Infatti, i dati clinici suggeriscono che i fumatori svapano per mantenere la loro abitudini anziché smettere del tutto; spesso ne risulta che l’uso giornaliero totale di nicotina aumenta nonostante una riduzione del fumo di sigaretta 66, 67.
L’esposizione alla nicotina è una preoccupazione soprattutto nei giovani e negli adolescenti, che spesso sono attirati dalle sigarette elettroniche a causa dei sapori dello svapo e dell’erronea convinzione che lo svapo sia innocuo 68, 69.
Nel frattempo si stanno accumulando prove crescenti negli esseri umani e negli animali che l’uso di sigarette elettroniche è particolarmente dannoso per i giovani e il nascituro 70, 71.
Avvelenamento
Se ingerita in dosi sufficientemente elevate, la nicotina è letale.
Indicativamente, una dose orale di 50-60 mg potrebbe essere già sufficiente per uccidere una persona adulta di 70-75 kg 72, 11.
L’avvelenamento da nicotina è pericoloso e produce un effetto bifasico: dapprima agisce come stimolante nel corpo ma si trasforma rapidamente in un sedativo.
I primi segni di avvelenamento da nicotina includono nausea, vomito, diarrea e spesso fascicolazioni muscolari. La tachicardia e l’ipertensione si verificano inizialmente, anche se nell’avvelenamento grave progrediscono in bradicardia, ipotensione, coma e fallimento dei muscoli respiratori.
L’overdose di nicotina può causare la morte in meno di un’ora.
Il vomito è il sintomo più comune di avvelenamento da nicotina e può iniziare anche 15 minuti dopo l’ingestione. Ad alte concentrazioni, la nicotina può causare insufficienza cardiaca, paralisi muscolare e un accumulo di liquido nelle vie aeree dei polmoni.
Avvertenze
Per i bambini, alcune delle esposizioni più a rischio di avvelenamento provengono dalle bottiglie di nicotina liquida utilizzate per ricaricare i dispositivi di svapo e sigarette elettroniche.
Queste bottiglie in genere non hanno tappi a prova di bambino e contengono una grande quantità di nicotina concentrata. Si raccomanda la massima attenzione nel conservarle lontano dalla portata dei bambini.