INDICE ARTICOLO
Cosa Sono
Il termine probiotici è stato introdotto alla fine degli anni ’90 per identificare quei microrganismi viventi che, quando assunti in quantità adeguate, conferiscono benefici per la salute dell’ospite.
Questi microrganismi possono essere assunti sotto varie forme e una volta ingeriti dovrebbero colonizzare la mucosa intestinale, espletando molteplici effetti biologici.
Tra i benefici più interessanti dei probiotici ricordiamo:
- l’inibizione nei confronti di microrganismi enteropatogeni (dannosi per l’intestino);
- l’attività immunomodulante (utile per rinforzare le difese immunitarie);
- la capacità di controllare la funzionalità gastroenterica (regolarizzando il transito intestinale e migliorando l’assorbimento dei nutrienti);
- l’attività digestiva;
- l’attività antitumorale.
Ruolo nella Pelle
Com’è noto, la pelle gioca un ruolo chiave nel proteggere l’organismo umano dall’aggressione da agenti chimici, fisici e microbiologici.
Anche la flora microbica cutanea è importante per il mantenimento di questa barriera difensiva. Pertanto, un’attenta modulazione della flora cutanea può migliorare lo stato di salute generale della pelle.
Inoltre, secondo numerosi studi, anche il microbiota intestinale svolge un ruolo essenziale nella modulazione dell’infiammazione sistemica, inclusa quella cutanea.
Il microbiota intestinale, infatti, influenza e modula il sistema immunitario dell’ospite, consentendo la tolleranza immunitaria degli antigeni ambientali e alimentari, e proteggendolo dagli agenti patogeni.
La pelle è la principale interfaccia tra il corpo e l’ambiente circostante ed è l’organo più grande del corpo umano 1. È abitata da oltre 100 specie distinte di microrganismi e ospita 1 milione di microrganismi per centimetro quadrato,
Come Funzionano
Prove scientifiche emergenti hanno dimostrato che i probiotici orali possono aiutare a curare alcune malattie della pelle, come l’acne, la dermatite atopica, il fotoinvecchiamento, la psoriasi e le ferite 2.
Un adeguato equilibrio della flora intestinale può migliorare la salute della pelle attraverso:
- Effetti
anti-infiammatori:
- alcuni microbi regolano la proliferazione dei globuli bianchi e la produzione di citochine che contribuiscono alle risposte antinfiammatorie;
- gli acidi grassi a catena corta inibiscono l’infiammazione e regolano le cellule immunitarie.
- Ottimizzazione dei processi digestivi:
- riduzione della permeabilità intestinale: cambiamenti sfavorevoli nella flora intestinale possono aumentare la permeabilità dell’intestino, con conseguente assorbimento di sostanze indesiderate che possono causare infiammazione sistemica o cutanea;
- miglioramento dell’efficienza digestiva: aiuta a mantenere un rate di assorbimento ottimale di vari nutrienti essenziali per il metabolismo cellulare.
- Influenza sui neurotrasmettitori:
- i microorganismi intestinali alterano i livelli di neurotrasmettitori che possono influenzare la pelle.
Oltre all’integrazione orale, anche l’applicazione topica di probiotici potrebbe avere un beneficio analogo 3.
Alcuni ricercatori ritengono che l’applicazione topica di batteri probiotici possa aumentare le naturali barriere di difesa della pelle. Inoltre, i probiotici, così come i batteri residenti, possono produrre peptidi antimicrobici che favoriscono le risposte immunitarie della pelle ed eliminano i patogeni 4, 5, 6, 7, 8.
Tuttavia, come la maggior parte degli scienziati concorda, non ci sono ancora prove sufficienti per sapere, in un modo o nell’altro, se tali soluzioni probiotiche funzionano 9, 10.
Benefici
Dermatite Atopica
Sebbene la dermatite atopica abbia una fisiopatologia complessa, si ritiene che si sviluppi negli individui in cui una sottostante predisposizione genetica viene influenzata da fattori esogeni (ambientali) 11.
Alcuni studi hanno ad esempio osservato che la disbiosi intestinale (squilibrio microbico nell’intestino) può precedere l’insorgenza della dermatite atopica 12, 13, 14.
Sebbene la relazione non sia chiara, sono state osservate differenze nel microbioma intestinale tra le persone con e senza dermatite atopica.
Nel dettaglio, è stato segnalato che i bambini che sviluppano la dermatite atopica hanno:
- minore diversità microbica del colon 14.
- Livelli intestinali alterati di alcuni batteri intestinali (Staphylococcus aureus, Bacteriodetes e Clostridia) 15, 13.
- Concentrazioni inferiori dei probiotici Bifidobacterium, che sono inversamente correlati con la gravità 16.
- Livelli più bassi di Bacteroides e di alcuni batteri produttori di mucina (Akkermansia muciniphila, Ruminococcus gnavus e Lachnospiraceae) 17, 13.
Somministrazione topica
Uno studio su 75 soggetti con dermatite atopica di età compresa tra 6 e 70 anni ha studiato gli effetti dell’applicazione topica di una crema contenente un 5% di lisato dei batteri Vitreoscilla filiformis.
Rispetto al gruppo che aveva applicato il placebo, questo trattamento ha prodotto un miglioramento significativo dei sintomi di dermatite atopica, forse in parte dovuto alla riduzione dello Staphylococcus aureus, ma più probabilmente correlato a un effetto immunomodulatore 18.
In un altro studio, una lozione topica contenente il ceppo probiotico Lactobacillus johnsonii NCC 533, applicata per 3 settimane, ha controllato la colonizzazione di Staphylococcus aureus e migliorato i sintomi locali 19.
In un altro piccolo studio, il trattamento topico con Roseomonas mucosa ha prodotto riduzioni significative della gravità della malattia, del fabbisogno di steroidi topici e dei livelli di Staphylococcus aureus 20.
Somministrazione Orale
Nelle persone con eczema, l’integrazione con diversi ceppi di probiotici come bifidobatteri e lattobacilli può ridurre l’infiammazione della pelle.
Le specie di Lactobacillus più comunemente sfruttate includono i lattobacilli, come L. rhamnosus, L.reuteri, L. plantarum, L. paracasei, L. fermentum e L. sakei 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27.
Specie di Bifidobacterium come B. animalis, B. breve e B. longum sono state principalmente testate in combinazione con ceppi di Lactobacillus.
In generale, gli studi hanno prodotto risultati contrastanti, probabilmente a causa delle differenze nei ceppi utilizzati 21, 28, 29, 30, 31, 32.
In altri studi, la supplementazione prenatale materna o postnatale pediatrica con combinazioni di alcuni ceppi di Lactobacillus e Bifidobacterium, in famiglie con una storia di malattia atopica, ha ridotto significativamente l’incidenza di eczema nei bambini 22, 33, 34, 35, 36, 37, 38, 39, 40, 41, 42, 43.
Acne
L’acne è causata da molteplici fattori. Tra questi ricordiamo la colonizzazione follicolare da Propionibacterium acnes e complessi meccanismi infiammatori che coinvolgono sia l’immunità innata che quella acquisita 44.
Il Propionibacterium acnes si trova comunemente nelle aree ricche di sebo e partecipa al microbiota della pelle, interagendo con altri microrganismi comuni, come lo Staphylococcus epidermidis, lo Streptococcus pyogenes e le specie Pseudomonas 45.
L’interazione tra i microbi della pelle e l’immunità dell’ospite gioca dunque un ruolo significativo nella patogenesi dell’acne e il microbiota dei pazienti acneici differisce da quello dei pazienti senza acne.
Proprio perché l’acne è associata a una crescita eccessiva di batteri patogeni, l’impiego di probiotici topici potrebbe ripristinare una microflora più desiderata, in modo da ridurre le lesioni dell’acne senza gli effetti collaterali sistemici degli antibiotici 46, 47.
In uno studio prospettico, pazienti con acne sono stati integrati con probiotici (L. acidophilus, L. delbrueckii e B. bifidum) da soli, antibiotici da soli o terapia combinata. La terapia di combinazione è stata in grado di ridurre significativamente il numero di lesioni rispetto alle altre due coorti di pazienti 48.
In uno studio su pazienti acneici, probiotici orali a base di L. plantarum hanno prodotto una riduzione delle lesioni, dell’eritema e della carica di batteri patogeni, con un miglioramento della barriera cutanea 49.
Rispetto al placebo, l’integrazione di Lactobacillus plantarum CJLP55 per 12 settimane ha migliorato il numero e il grado delle lesioni da acne, ha ridotto i trigliceridi del sebo e ha aumentato l’idratazione cutanea e la ceramide 2 (la principale specie di ceramide che mantiene la barriera lipidica epidermica per l’idratazione) 50a.
Inoltre, anche l’applicazione topica di L. plantarum sul viso di pazienti con acne volgare lieve ha ridotto le dimensioni della lesione da acne, l’eritema e i livelli di Propionibacterium 51 52.
Psoriasi
Le lesioni psoriasiche hanno mostrato un microbiota locale distinto da quello della pelle sana e non affetta 53.
Inoltre, la diversità del microbiota intestinale nei campioni di feci di pazienti con psoriasi appare significativamente ridotta, così come le concentrazioni di diversi batteri del tratto digestivo. Pertanto, il cambiamento della flora intestinale può essere un potenziale trattamento 54, 55.
Sebbene i dati sulla supplementazione di probiotici nel trattamento della psoriasi siano limitati, sono stati documentati risultati promettenti 56.
Uno studio ha esaminato gli effetti del probiotico Bifidobacterium infantis 35624 sulle persone con psoriasi. I ricercatori hanno concluso che l’assunzione del probiotico orale ha ridotto i biomarcatori dell’infiammazione 57.
In uno studio, 90 adulti di età compresa tra 18 e 70 anni con psoriasi a placche sono stati randomizzati a ricevere – oltre ai trattamenti standard – probiotici (Bifidobacterium longum CECT 7347, B. lactis CECT 8145 e Lactobacillus rhamnosus CECT 8361) o placebo 58.
Dopo 12 settimane di trattamento, il 66,7% dei pazienti nel gruppo probiotico ha mostrato una riduzione dell’area psoriasica e dell’indice di gravità fino al 75%, contro il 41,9% registrato nel gruppo placebo.
I risultati del follow-up a 6 mesi dalla fine dello studio hanno mostrato un minor rischio di recidiva dopo l’assunzione della miscela probiotica.
Secondo una recente revisione, i probiotici possono avere un effetto positivo nell’alleviare i sintomi clinici della psoriasi, ma è ancora necessario un ampio campione di studi RCT per supportare il loro effetto terapeutico 59.
Guarigione delle Ferite
Le ferite sono associate a cambiamenti della microflora locale a causa delle lesioni e dell’attivazione delle risposte immunitarie.
Pertanto i probiotici topici sono stati studiati per la prevenzione delle infezioni, la regolazione dell’infiammazione e l’aumento della guarigione. Tuttavia, vi è una variabilità significativa tra gli studi 57.
Ad esempio, l’uso di Lactobacillus plantarum ha mostrato risultati positivi come potenziale agente terapeutico per il trattamento locale delle infezioni da ustione sostenute da Pseudomonas aeruginosa 60, 61.
Gli stessi batteri sono stati studiati per il trattamento delle ulcere non diabetiche e diabetiche. In uno studio, il Lactobacillus plantarum ha ridotto la carica batterica, i neutrofili e le cellule apoptotiche e necrotiche, favorendo la guarigione delle ferite 62.
Invecchiamento
I probiotici possono ripristinare il pH acido della pelle, alleviare lo stress ossidativo, attenuare il fotoinvecchiamento, migliorare la funzione di barriera cutanea e migliorare la qualità dei capelli 63.
In uno studio, l’applicazione di Nitrosomonas eutropha ha indotto un miglioramento estetico delle rughe del viso.
Nel dettaglio, gli Autori hanno riscontrato un miglioramento significativo della profondità delle rughe, dell’iperpigmentazione della fronte e della glabella nel gruppo che aveva ricevuto un’elevata concentrazione topica della formula probiotica 64.
In un altro studio, l’ingestione orale di Lactobacillus plantarum in soggetti di 41-59 anni ha riportato una maggiore idratazione della pelle, una riduzione delle rughe esistenti e un miglioramento dell’elasticità e della salute generale della pelle 65.