INDICE ARTICOLO
Cosa Sono
Quella delle solanacee è una famiglia di circa 3.000 piante erbacee o legnose, che comprende alcune specie commestibili e altre velenose.
- Patate, peperoni, pomodori e melanzane sono le solanacee più importanti per l’alimentazione umana.
- Stramonio, mandragora, giusquiamo e belladonna sono probabilmente le più note solanacee velenose, che producono alcaloidi tossici di interesse medicinale.
- Anche il tabacco appartiene alla famiglia delle solanacee.
Le solanacee sono presenti in tutto il mondo in ecosistemi che vanno dai deserti alle foreste pluviali, e comprendono erbe, arbusti, alberi o liane.
La famiglia delle solanacee comprende anche una serie di piante ornamentali da giardino, come le petunie e i fiori di zaffiro.
Frutta o Verdura?
Sebbene nel linguaggio comune siano classificate come verdure, molte solanacee commestibili (come pomodori, melanzane e peperoni) sono in realtà dei frutti dal punto di vista botanico.
Generi Importanti
Con circa 2.000 specie, Solanum è il genere di piante più numeroso della famiglia solanacee.
Questo genere è di grande importanza economica, comprendendo la patata (Solanum tuberosum), la melanzana (S. melongena) e il pomodoro (S. lycopersicum).
Altre specie sono molto velenose, tra cui Solanum nigrum (morella comune) e Solanum dulcamara (dulcamara).
Anche il genere Capsicum, con circa 30 specie, è economicamente importante, perché comprende i peperoni commestibili (Capsicum annuum) e il tabasco (Capsicum frutescens).
A Cosa Servono
Solanacee commestibili
Da millenni, alcune solanacee forniscono nutrimento all’umanità:
- patata (la patata dolce o americana appartiene a un’altra famiglia),
- pomodoro,
- tomatillo,
- melanzana,
- peperone,
- peperoncino,
- bacche di Goji.
Da queste verdure derivano anche spezie molto popolari, come il pepe di Cayenna, il peperoncino e la paprika.
Inoltre, diversi condimenti e altri prodotti alimentari comuni contengono solanacee come ingredienti, ad esempio salse piccanti, passate, ketchup, salsa marinara e babaganoush.
Solanacee Velenose e Medicinali
Alcune solanacee sono usate dall’antichità come droghe allucinogene, come veleni o a scopi medicinali.
Le solanacee sono infatti piante ricche di particolari alcaloidi.
Gli alcaloidi sono sostanze organiche molto amare, sintetizzante dalla pianta per difendersi dai parassiti e con effetti particolari sul sistema nervoso umano.
L’intervallo terapeutico di questi alcaloidi è molto ristretto. Ciò significa che piccoli aumenti della dose somministrata passano facilmente dal produrre un effetto prevalentemente terapeutico, a dare effetti tossici finanche mortali.
La solanacea stramonio, ad esempio, è nota anche come "erba del diavolo" o "erba delle streghe", in riferimento alle sue proprietà allucinogene sfruttate in rituali magici ed esoterici. In inglese, le verdure solanacee sono chiamate “nightshades”, probabilmente in riferimento al loro passato oscuro e mistico come narcotici e allucinogeni.
Tra gli alcaloidi più comuni nelle cellule delle solanacee si trovano iosciamina/atropina, scopolamina, solanina e nicotina, tutte sostanze aventi un effetto psicotropo (attivante) sul sistema nervoso.
In caso di avvelenamento, questi alcaloidi provocano disturbi psichici, allucinazioni, difficoltà a deglutire, disturbi visivi e motori, debolezza, oliguria (scarsa emissione di urina), fino alla paralisi respiratoria e all’arresto cardiaco.
Scopolamina
La scopolamina è un alcaloide che si trova nelle solanacee del genere Atropa, Duboisia, Hyoscyamus e Scopolia.
Nota anche come ioscina, la scopolamina viene usata come farmaco anticolinergico (rientra ad esempio nella specialità medicinale Buscopan).
La scopolamina può essere prescritta dal medico nei casi di:
- coliche biliari (conseguenti ad es. alla presenza di calcoli al fegato o calcoli alla cistifellea);
- coliche renali (conseguenti ad es. alla presenza di calcoli renali);
- crampi addominali, ad esempio nella dispepsia e nella sindrome del colon irritabile;
- coliche addominali;
- crampi mestruali;
- cistite;
- cinetosi;
- nausea e vomito postoperatori.
Capsaicina
La capsaicina è l’alcaloide caratteristico del peperoncino piccante.
Ad essa si deve la sensazione urente (forte bruciore) che avvertiamo in bocca quando mangiamo questo alimento o suoi derivati 1.
La capsaicina possiede anche proprietà antidolorifiche e stimola la circolazione. Applicata localmente, provoca una sensazione urente, desensibilizzando i recettori coinvolti nella percezione di alcune sensazioni dolorose.
Per questo motivo, creme, pomate e cerotti alla capsaicina vengono usati in terapia per alleviare i dolori nevralgici e articolari.
Solanina
Le patate verdi o germogliate che sono state conservate in condizioni avverse mostrano un accumulo di tossine nella buccia.
Tra queste ricordiamo l’alcaloide solanina, che in quantità importanti può causare disturbi digestivi, inclusi crampi e diarrea, e può essere fatale in rari casi.
Fanno Bene?
Proprietà Nutrizionali
Le solanacee commestibili sono alimenti preziosi per la salute umana, in quanto ricchi di acqua, fibre e micronutrienti.
- Peperoni: contengono incredibili quantità di vitamina C, che può fornire molti benefici per la salute, incluso un miglior assorbimento intestinale del ferro e un’ottimale efficienza del sistema immunitario 1.
- Peperoncini: contengono capsaicina, responsabile della loro piccantezza. È stato scoperto che la capsaicina aiuta ad alleviare i bruciori di stomaco e può favorire la perdita di peso aiutando a ridurre l’apporto calorico 2, 3.
- Pomodori: sono buone fonti di provitamina A e vitamina C. Contengono anche un antiossidante chiamato licopene. Questi nutrienti possono ridurre i marker di infiammazione e il rischio di diverse malattie croniche 4, 5.
- Melanzane: sono una buona fonte di fibra alimentare. Questo importante nutriente aiuta a regolare i movimenti intestinali e può ridurre il rischio di malattie cardiache 6.
Sono anche ricche di antocianine, dei pigmenti antiossidanti che contribuiscono al loro colore viola-scvuro - Patate: le patate con la buccia contengono discrete quantità di potassio, vitamina B6 e manganese 7. Sono anche una verdura amidacea, ricca di energia.
Fanno Male?
Sulla base dell’esperienza empirica o di discutibili test per le intolleranze alimentari, alcune persone ed "esperti" di salute sostengono che le solanacee possano contribuire alle malattie infiammatorie intestinali o ad altri problemi di salute.
Permeabilità Intestinale
Le verdure solanacee contengono piccole tracce di alcaloidi che possono essere problematiche per alcune persone particolarmente sensibili alla loro azione.
Sulla base di studi preliminari, che devono quindi essere confermati da studi sull’uomo, le persone con malattie infiammatorie intestinali (IBD)* potrebbero beneficiare di una dieta di esclusione o riduzione delle solanacee.
- In due studi separati su topi con IBD, è stato scoperto che gli alcaloidi presenti nella buccia di patate influenzano negativamente la permeabilità intestinale e aumentano l’infiammazione intestinale 8, 9.
- Inoltre, due studi in provetta suggeriscono che una fibra chiamata pectina, abbondante nei pomodori, e la capsaicina nei peperoni possono aumentare la permeabilità intestinale 10, 11.
* Le malattie infiammatorie intestinali (IBD) sono un gruppo di malattie autoimmuni, caratterizzate da una infiammazione del tratto digestivo sostenuta dall’attacco immunitario di anticorpi anomali. Esempi noti sono il morbo di Crohn e la colite ulcerosa.
Intestino e Allergie
L’apparato gastrointestinale svolge un ruolo fondamentale nella patogenesi delle malattie allergiche.
L’attività enzimatica ridotta, la digestione incompleta, le alterazioni della motilità intestinale e il malassorbimento provocano un aumento della permeabilità intestinale a composti e macromolecole tossici che possono provocare la sensibilizzazione del sistema immunitario.
Alcuni esperti ritengono che l’intestino permeabile possa contribuire a livelli più elevati di infiammazione in tutto il corpo che peggiorano i sintomi della malattia 12, 13.
Se anche nell’uomo fosse confermato un effetto negativo delle solanacee (alle comuni dosi alimentari) sulla permeabilità intestinale, tale effetto potrebbe spiegare le intolleranze che alcune persone sostengono di avere verso questi cibi.
Depositi di Calcio nelle Articolazioni
Alcuni sostenitori della medicina alternativa o di schemi alimentari particolari, come la dieta del gruppo sanguigno, mettono in guardia dai pericoli delle solanacee.
Una teoria sostiene che alcune solanacee contengono una forma di vitamina D che provoca depositi articolari di calcio, contribuendo al dolore articolare e ad altri sintomi dell’artrite.
In effetti, in alcune solanacee sono presenti glicosidi steroidei che, idrolizzati nell’intestino, liberano vitamina D. Alcuni studi sulla calcinosi animale hanno riferito che animali nutriti con grandi dosi di solanacee hanno sviluppato depositi di calcio nei tessuti molli 14, 15, 16.
Tali depositi deriverebbero dall’eccessivo assorbimento di calcio conseguente all’eccessiva introduzione di vitamina D.
Tuttavia, questi report sono riferiti a solanacee non usate nell’alimentazione umana. Al momento, non sembrano quindi esserci prove del fatto che le verdure solanacee possano causare depositi di calcio, sintomi di artrite o altri problemi di salute correlati nell’uomo. Tale teoria, pertanto, è da considerarsi infondata.
Allergie alle Solanaceae
Seppur piuttosto rare, alcune persone risultano allergiche alle solanacee 19.
I sintomi di un’allergia variano ma possono includere eruzioni cutanee, orticaria, prurito alla gola, irritazioni nel cavo orale, gonfiore e difficoltà respiratorie 17, 18.
Nelle persone allergiche, questi sintomi tendono a manifestarsi anche in seguito all’assunzione di minime quantità dell’alimento verso cui si è sviluppata l’allergia.
Cosa Fare?
Se sospetti di avere un’intolleranza alle solanacee, parlane con il tuo medico curante.
Se il medico è d’accordo, evita di consumare queste verdure e i prodotti che le contengono per almeno 4 settimane. Assicurati di tenere traccia della gravità dei sintomi durante questo periodo.
Dopo questa fase di eliminazione, riprendi a introdurre gradualmente le solanacee nella tua dieta e annota la gravità dei sintomi durante i periodi di reintroduzione.
Se i sintomi si sono attenuati durante la fase di eliminazione e si sono riacuiti quando le solanacee sono state reintrodotte, si può prendere in considerazione l’eventualità di escluderle a lungo termine dalla dieta.
In ogni caso, discutine con il medico curante o con un nutrizionista.