INDICE ARTICOLO
Che Cos’è
La terapia fotodinamica (TFD) è un trattamento medico che sfrutta 2 elementi:
- una sorgente luminosa
- una sostanza chimica fotosensibilizzante.
Questa sostanza chimica può essere applicata per via topica (direttamente sulla pelle) o somministrata per via sistemica (per bocca o mediante iniezione).
La sorgente luminosa funge quindi da attivatore della sostanza fotosensibilizzante, che una volta attiva genera radicali liberi creando un danno nei tessuti in cui si è accumulata.
La sostanza fotosensibilizzante non è tossica fino a quando non viene attivata dalla luce. Tuttavia, dopo l’attivazione luminosa, diventa tossica per il tessuto bersaglio.
La terapia fotodinamica riconosce applicazioni sia in campo oncologico che nella dermatologia plastica-estetica.
Il dolore, l’edema, l’eritema, la pigmentazione e le pustole sono tra i principali effetti collaterali del trattamento; la lamentela più comune riguarda il dolore durante il trattamento.
I fontosensibilizzanti a uso topico più usati includono Acido 5-aminolevulinico (ALA) e 5-ALA-metile estere (MAL o metil-aminolevulinato). Quelli sfruttati per via endovenosa nella terapia oncologica sono consultabili qui.
A Cosa Serve
La terapia fotodinamica viene utilizzata con successo per malattie della pelle di natura neoplastica, infiammatoria e infettiva.
Trova inoltre applicazioni in oculistica e nella medicina estetica.
Uno dei suoi punti di forza è rappresentato dall’elevato profilo di sicurezza, anche nei soggetti anziani e/o immuno-depressi.
Applicazioni Oncologiche
La terapia fotodinamica oncologica è un trattamento che utilizza farmaci speciali, a volte chiamati agenti fotosensibilizzanti, insieme alla luce per uccidere le cellule tumorali.
Il trattamento ha lo scopo di indurre la necrosi e/o l’apoptosi selettiva delle cellule tumorali o precancerose.
Tale effetto viene ottenuto somministrando opportune sostanze fotosensibilizzanti seguite dall’irradiazione di luce (con uno spettro di emissione adeguato allo spettro di assorbimento del fotosensibilizzante utilizzato).
Nella maggior parte dei casi è necessaria la presenza di ossigeno.
L’applicazione del fotosensibilizzante può essere topica (ad es. nei tumori cutanei, endometriali e vescicali) o sistemica.
In quest’ultimo caso, la sorgente luminosa viene generata da un’apposita sonda inserita nell’organismo e fatta procedere fino alla zona di trattamento. Ad esempio, nel caso di cancro polmonare si utilizzerà un broncoscopio a fibre ottiche che viene fatto scendere dal naso fino alla sede della lesione.
La terapia fotodinamica permette quindi, almeno in linea teorica, di agire in maniera estremamente selettiva poiché la sostanza sensibilizzante (perlomeno quella ideale) crea un danno solo quando attivata dalla sorgente luminosa.
Esempi di tumori "interni" trattabili mediante terapia fotodinamica includono:
- carcinoma polmonare a piccole cellule
- cancro esofageo
- lesioni nell’esofago che possono diventare cancerose
- alcuni cancri alla vescica
- alcuni tumori del pancreas
- cancro del dotto biliare (colangiocarcinoma).
Come Funziona
Assorbendo la luce, la sostanza fotosensibilizzante genera specie reattive dell’ossigeno (ROS).
A loro volta, questi ROS (che comprendono i radicali liberi ossigeno singoletto, anione superossido e perossido d’ossigeno) sono in grado di distruggere la cellula tumorale provocandone la morte.
Più nello specifico, i ROS possono:
- determinare la morte delle cellule tumorali sia per necrosi che per apoptosi;
- danneggiare il microcircolo del tumore stesso portandolo ad infarto;
- attivare una risposta immunitaria contro le cellule cancerose e precancerose.
Questi meccanismi possono influenzarsi comunque a vicenda, e l’importanza relativa di ciascuno nella risposta complessiva contro il tumore è ancora da definire.
Applicazioni in Dermatologia Oncologica
Il trattamento dei tumori cutanei non melanoma rappresenta l’applicazione classica ed elettiva della terapia fotodinamica.
In tal senso, nell’ambito della dermatologia oncologica possiamo distinguere due gruppi di patologie trattabili mediante terapia fotodinamica:
- lesioni precancerose:
- Cheratosi attinica
- Malattia di Bowen
- Eritroplasia di Queyrat
- Cheilite attinica
- Leucoplachia
- lesioni prettamente oncologiche:
- Carcinoma a cellule basali
- Carcinoma a cellule squamose
- Cheratoacantoma
- Metastasi cutanee
- Morbo di Paget extramammario
- Linfomi primitivi cutanei:
- Linfoma primitivo cutaneo a cellule T
- Linfoma primitivo cutaneo a cellule B
Applicazioni in Dermatologia Plastica-Estetica
Al di fuori del settore oncologico, la terapia fotodinamica può essere usata in dermatologia per scopi terapeutici od estetici.
Ad esempio, è possibile utilizzare la terapia fotodinamica per rimuovere o ridurre la visibilità di:
- macchie senili
- lentiggini
- voglie
- vene varicose
- vasi sanguigni rotti o dilatati
- acne
- rosacea
- peli terminali (su viso, collo, schiena, ascelle, braccia, gambe e zona inguinale)
- alopecia areata
- verruche e condilomi
- onicomicosi
- leishmaniosi cutanea
- segni da photoaging (fotodanneggiamento cronico o fotoinvecchiamento): rughe sottili, rugosità della pelle, elastosi attinica e iperpigmentazione a chiazze.
Effetti Anti-Acne
Nella cute acneica, la terapia fotodinamica determina riduzione della secrezione ghiandolare e dell’ipercheratosi follicolare.
Inoltre ha un effetto inibitorio nei confronti dei batteri coinvolti nello sviluppo dell’acne, come il Propinobacterium acnes.
Effetti Antirughe
Si ritiene che gli effetti benefici osservati nella pelle invecchiata riflettano 1:
- la contrattura delle fibre di collagene (miglioramento della struttura della pelle),
- una maggiore sintesi di proteine della matrice extracellulare (aumento del volume dermico)
- un aumento della sintesi di collagene ed elastina.
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Funziona?
L’efficacia della terapia fotodinamica è ormai dimostrata dai numerosi lavori scientifici e dall’ampio utilizzo clinico.
Tuttavia, i risultati ottenuti mediante TFD sono fortemente correlati con il protocollo utilizzato (ad es. tipo e quantità di sostanza fotosensibilizzante, caratteristiche della radiazione luminosa, tempo e sede del trattamento ecc.).
Le casistiche riportate in letteratura sono estremamente varie ed è quindi difficile parlare di percentuali generali di successo.
Efficacia contro il Cancro
Nella pratica clinica, la terapia fotodinamica oncologica può essere utilizzata in combinazione con chirurgia, radioterapia o chemioterapia.
Rispetto a queste terapie, la TFD è chiaramente meglio tollerata, in quanto risparmia relativamente i tessuti sani. Ciò la rende particolarmente adatta alle condizioni della pelle e alle aree sensibili come la testa e il collo.
Dalla sua approvazione normativa, oltre 30 anni fa, la TFD è stata oggetto di numerosi studi e ha dimostrato di essere una forma efficace di terapia per alcuni tipi di tumori e lesioni precancerose; inoltre, è considerata un intervento palliativo efficace per la malattia in fase avanzata 2.
La terapia fotodinamica può anche essere utilizzata in fase pre-, intra- o post-operatoria e in combinazione con altre modalità per migliorare l’esito del trattamento.
Vantaggi e Svantaggi della Terapia Fotodinamica Oncologica | |
Vantaggi | Svantaggi |
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Efficacia contro l’Acne
Una revisione sistematica condotta nel 2016 ha rilevato che la terapia fotodinamica è un “metodo di trattamento sicuro ed efficace” per le lesioni dell’acne 2.
Efficacia contro le Rughe
Per quanto riguarda nello specifico il trattamento del photoaging, diversi studi hanno dimostrato la superiorità della terapia fotodinamica con ALA + luce pulsata rispetto alla sola luce pulsata, in termini di miglioramento dei parametri del fotoinvecchiamento (ad es. zampe di gallina, rugosità della pelle, iperpigmentazione, teleangectasie e cheratosi attiniche) 1, 2.
Benefici analoghi sono stati osservati anche con ALA o MAL in associazione con luce blu o rossa 1, 2.
Un’altra sostanza fotosensibilizzante (esil-aminolevulinato – HAL) ha dimostrato benefici ed effetti collaterali minimi se usata in combinazione con luce rossa, blu o pulsata negli adulti con segni visibili di invecchiamento e fotodanneggiamento 1.
Procedura
La terapia fotodinamica viene solitamente eseguita come procedura ambulatoriale.
Il medico normalmente non utilizzerà l’anestesia, a meno che l’area da trattare non sia all’interno del corpo.
La TFD viene eseguita in diversi passaggi.
Fase 1
Il medico o uno specialista applica il farmaco sensibilizzante (per via topica o endovenosa a seconda dei casi); questa fase può richiedere la preventiva applicazione di un "attivatore", cioè una sostanza capace di aumentare l’assorbimento o gli effetti del fotosensibilizzante.
In caso di trattamento topico, l’area da trattare viene coperta, al fine di evitare l’esposizione a sorgenti luminose e al sole.
Fase 2
A questo punto occorre dare il tempo al fotosensibilizzante di concentrarsi nel tessuto target.
Il periodo di tempo tra quando viene somministrato il farmaco e quando viene applicata la luce viene chiamato intervallo farmaco-luce.
In caso di tumori interni, possono essere necessari da uno a tre giorni. In caso di trattamenti topici, possono essere sufficienti da 1-2 ore a 18-24 ore.
Fase 3
Il medico applica una sorgente luminosa con lunghezza d’onda appropriata sull’area da trattare.
Questo fa sì che la sostanza chimica produca l’ossigeno tossico che uccide le cellule tumorali.
Tale passaggio richiede in genere da pochi minuti a un’ora.
Post-Trattamento
Dopo ogni trattamento, sulle lesioni topiche vengono applicate medicazioni lenitive e blandamente antisettiche fino al completamento del processo di riepitelizzazione.
Si consideri che le sostanze fotosensibilizzanti somministrate per via endovenosa inducono periodi prolungati di fotosensibilità cutanea, durante i quali i pazienti devono evitare l’esposizione alla luce solare diretta e applicare una protezione solare.
Effetti Collaterali
La terapia fotodinamica può indurre effetti collaterali a esordio precoce e tardivo.
Eritema, dolore, ustioni, edema, prurito, desquamazione e formazione pustolosa, spesso associati tra loro, sono frequentemente osservati nel corso dell’esposizione alla fonte di luce e nelle ore/giorni immediatamente successivi alla terapia.
La lamentela più comune da parte dei pazienti è il dolore durante la somministrazione della fototerapia. Alcuni studi sul dolore hanno indicato che ALA induce più dolore rispetto al MAL, mentre altri hanno valutato il dolore simile tra i due fotosensibilizzanti.
Complicanze rare includono orticaria, dermatite da contatto nel sito di applicazione del fotosensibilizzante e dermatosi pustolosa erosiva.
Il rischio di iperpigmentazione post-infiammatoria è superiore per i fototipi a pelle scura (> 5).
Controindicazioni
Le controindicazioni alla terapia fotodinamica includono un tumore non reattivo, una storia di porfiria, lupus eritematoso sistemico, dermatosi fotosensibili e allergia nei confronti della sostanza fotosensibilizzante.
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