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Gli obiettivi della terapia
La compromissione della normale funzione e meccanica masticatoria, la progressiva caduta dei denti, le importanti ripercussioni estetiche, psicologiche e socio-relazionali della parodontite, spingono gli esperti del settore ad individuare tempestivamente dei protocolli terapeutici efficaci. Un adeguato percorso terapeutico per la parodontite dovrebbe:
- Provvedere ad eliminare la placca batterica sopra e sottogengivale, così da controllare il principale protagonista della patologia;
- Controllare i fattori di rischio associati alla parodontite, tra i quali anche la scarsa igiene orale;
- Arrestare la progressione della malattia;
- Ripristinare un corretto stato di salute del cavo orale;
- Ripristinare la corretta funzionalità ed estetica dell’apparato masticatorio e dentale;
- Prevenire la riacutizzazione della malattia;
- Evitare l’insorgenza delle temute complicanze.
E’ evidente, quindi, come un corretto approccio alla parodontite dovrebbe prevedere un lavoro in team, orientato non solo alla risoluzione in acuto, ma soprattutto alla gestione delle complicanze in cronico.
Trattamenti odontoiatrici
Sicuramente, alla base del trattamento della parodontite vi è il mantenimento di un’adeguata igiene orale, anche mediante apposite sedute di igiene professionale. In questo caso l’igienista dentale o l’odontoiatra dovranno:
- Suggerire e illustrare al paziente il corretto metodo di utilizzo dello spazzolino da denti (preferibilmente a setole morbide), di filo interdentale, dentifricio e collutori eventualmente medicati;
- Effettuare periodiche sedute di igiene orale, atte a rimuovere l’eventuale placca residua, anche mediante l’utilizzo di ultrasuoni;
- Ricorrere all’utilizzo di specifiche metodiche odontoiatriche, come il root planing piuttosto che lo scaling, orientate alla levigatura sottogengivale delle radici e delle tasche profonde, ed eventualmente all’applicazione topica di Clorexidina;
- Rimuovere eventuali fattori di rischio, come otturazioni debordanti, protesi incongrue, traumi occlusali e lesioni cariose;
- Ricorrere alla chirurgia a cielo aperto con innesti gengivali, terapie rigenerative o resettive nei casi più gravi, non risolvibili diversamente.
Trattamenti medico-farmacologici
Sia nella fase di gestione della parodontite, soprattutto di natura cronica, sia nella fase di follow-up, potrebbe essere utile ricorrere eventualmente all’utilizzo di presidi medici, in grado di contribuire al controllo della sintomatologia piuttosto che all’opportuna gestione di fondo della patologia. Tra i principi attivi più utilizzati ritroviamo:
- Farmaci antinfiammatori non steroidei come l’Ibuprofene, l’Acido acetilsalicilico e il Naproxene, utili soprattutto a calmare l’infiammazione gengivale e l’eventuale sintomatologia dolorosa presente;
- Farmaci antisettici come la Clorexidina o la Doxiciclina, in grado di esercitare un’azione batteriostatica e battericida degna di nota, sulla placca batterica responsabile del disturbo.
L’applicazione di questi principi attivi potrebbe realizzarsi, attraverso apposite sedute odontoiatriche, direttamente nella tasca parodontale piuttosto che mediante l’utilizzo regolare di dentifrici o collutori opportunamente medicalizzati.
Trattamenti non farmacologici
Nonostante la comunità scientifica non sia ancora unanime, diverse evidenze sperimentali e numerosi esperti sostengono l’utilità di alcuni rimedi naturali nella gestione della parodontite. In questo ambito, infatti, diversi rimedi fitoterapici, dotati di attività antinfiammatoria, lenitiva ed antisettica, potrebbero trovare largo impiego. Al momento è possibile ritrovare in commercio, prodotti destinati all’igiene del cavo orale, a base di:
- Aloe Vera, dotata di attività emollienti, immunomodulanti ed antinfiammatorie;
- Echinacea ed Eleuterococco, utilizzate soprattutto per le proprietà iummunostimolanti;
- Salvia, Menta, Propoli e Timo, noti per le proprietà antisettiche.
L’uso di questi prodotti, dovrebbe in ogni caso essere supervisionato e suggerito dal proprio medico od odontoiatra.