INDICE ARTICOLO
Che Cos’è
La tricopigmentazione consiste nel "tatuaggio" cosmetico del cuoio capelluto.
Viene eseguita manualmente, tramite uno speciale strumento di precisione (dermografo) che deposita pigmenti puntiformi anallergici per ricostruire l’aspetto del capello "a livello visivo".
In questo modo, il tatuaggio assume un motivo punteggiato che imita i capelli appena rasati, cambiando colore e aspetto del cuoio capelluto 1, 2.
Quando il "tatuaggio" viene effettuato sotto una chioma diradata (ad esempio un paziente sottoposto a trapianto di capelli che non raggiunge una normale densità o una persona con alopecia), dà l’illusione di una chioma piena più folta e giovane.
La tricopigmentazione consente di mascherare la calvizie (perdita di capelli) ricreando sul cuoio capelluto un naturale effetto rasato o di maggiore densità.
Il tipo di pigmento, la profondità alla quale viene depositato e l’esperienza dell’operatore determinano il tipo di risultato raggiunto, che può essere personalizzato in base alle esigenze del soggetto.
Se ben eseguita, la tricopigmentazione non determina effetti collaterali negativi e può essere eseguita su uomini, donne e ragazzi.
Il risultato del trattamento può durare più o meno a lungo, in base anche alla tecnica adottata; in generale si opta per una tricopigmentazione temporanea, che può durare circa 12 mesi per poi svarire gradualmente in assenza di richiami.
A Cosa Serve
La tricopigmentazione può essere utilizzata:
- per infoltire o ricostruire otticamente le aree diradate del cuoio capelluto, ad esempio a causa di:
- cicatrici traumatiche;
- esiti cicatriziali post-trapianto;
- alopecia androgenetica;
- alopecia areata;
- altre forme di calvizie;
- come trattamento integrativo a un autotrapianto di capelli:
- per ottimizzarne il risultato finale, dando valore aggiunto all’operato del chirurgo;
- per nascondere eventuali cicatrici lasciate dalla tecnica FUT.
Questi inestetismi possono essere nascosti con la micropigmentazione del cuoio capelluto, rendendo le deformità minimamente rilevabili.
La micropigmentazione è vantaggiosa perché fornisce una soluzione rapida, efficace ed efficiente per i pazienti che soffrono di caduta dei capelli 24. Inoltre, è sicura, a misura di paziente ed economica (rispetto alla chirurgia dell’autoinnesto di capelli), perché non comporta una procedura invasiva.
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Tipologie
Le varie tecniche di tricopigmentazione consentono di ottenere varie tipologie di risultati, in base alle esigenze del paziente:
- effetto rasato: simula l’effetto estetico dei capelli appena rasati (da 0,5 fino a 1-2 mm di lunghezza). In base alle preferenze del soggetto, è possibile ottenere un effetto più o meno denso simulando una maggiore o minore densità dei follicoli piliferi.
- Effetto densità: permette di creare una copertura nel caso di capelli mantenuti a lunghezze da medio-corte a lunghe; in questi casi è necessario che il soggetto presenti una ancora buona quantità di capelli per ottenere un risultato naturale nascondendo i capelli tricopigmentati.
Durata dei risultati
La tricopigmentazione non è un trattamento definitivo.
La durata può essere più o meno lunga a seconda della tecnica adottata; in ogni caso, i richiami periodici consentono di mantenere il risultato.
In generale, la tricopigmentazione può essere reversibile o permanente (più correttamente semipermanente).
- La tricopigmentazione reversibile garantisce i risultati per circa un anno e mezzo, ma questo tempo può variare a seconda di fattori individuali (la pelle grassa, la seborrea e la pelle molto secca che si desquama facilmente ne riducono la durata).
Sono quindi necessari richiami semestrali o annuali per il perfetto mantenimento del risultato. - La tricopigmentazione permanente, invece, come suggerisce il nome, non scompare mai.
Per mantenerla in modo adeguato sono richieste delle sedute di mantenimento una volta ogni 5 anni.
Quale scegliere?
La temporaneità dell’effetto permette di scegliere fino a quando mantenere il look ottenuto, senza doversi per forza sottoporre a trattamenti di rimozione laser.
In assenza di richiami, infatti, ci si può aspettare uno schiarimento graduale ed omogeneo, con scomparsa definitiva nell’arco di 24/36 mesi.
Per contro, la tricopigmentazione temporanea impone almeno una revisione anuale, richiedendo un certo impegno anche economico al paziente.
La tricopigmentazione non ha di questi problemi ma porta con sé altri rischi, tra cui:
- viraggio del colore (i pigmenti, ossidati dall’esposizione solare, possono virare verso il blu o il verde);
- allargamento dei puntini di pigmento, facendo decisamente perdere la naturalezza dell’effetto;
- irreversibilità nel caso il soggetto desiderasse cancellare i segni del tatuaggio (ad esempio per l’incanutimento dei capelli residui).
Caratteristiche
Preparazione
Prima del trattamento di tricopigmentazione può essere chiesto di rasare i capelli (mediamente a 1 mm) almeno 24 ore prima della seduta.
Il cuoio capelluto dev’essere mantenuto pulito e protetto da infiammazioni (come quelle indotte dall’esposizione solare), perché uno scalpo irritato ed eccessivamente irrorato ostacola la giusta stabilizzazione del pigmento.
Anche i prodotti topici aggressivi, come ad esempio Minoxidil, Locoidon, Scalpicin, Antiandrogeni ecc., devono essere sospesi per un breve periodo, indicativamente almeno 7 giorni prima in accordo con il medico.
Occorre inoltre evitare integratori di olio di pesce, ginkgo e vitamina E ad alte dosi, almeno una settimana prima del trattamento; in caso di utilizzo di farmaci "fluidificanti del sangue", come l’aspirina, discutere con il medico l’eventuale sospensione per qualche giorno.
Nell’immediato pre-trattamento di tricopigmentazione si consiglia di non assumere alcolici, neanche in minima quantità.
Come si svolge
L’effetto estetico della tricopigmentazione dipende dall’inoculazione puntiforme di piccole quantità di pigmento nello strato superficiale del derma.
Il processo di tricopigmentazione inizia inserendo una micro gocciolina di pigmento attraverso la pelle e nel derma superiore. A tale scopo si utilizza uno speciale strumento per tatuaggi, che supporta da uno a sei aghi che ciclano da 100 a 150 volte al secondo.
Gli aghi devono perforare l’epidermide per raggiungere il derma superiore. La profondità di inserimento dell’ago varia in base alla “sensazione” e ai giudizi visivi espressi dall’operatore, che riflettono lo spessore ondulato dell’epidermide nel punto di introduzione.
Il cuoio capelluto più spesso, con più grasso e infrastrutture di supporto, produrrà ad esempio un diverso turgore della pelle rispetto a un cuoio capelluto atrofico o sfregiato, influenzando ciò che l’operatore sente e vede mentre esegue il processo.
- Se il pigmento viene posizionato solo nell’epidermide (troppo superficialmente), il trattamento fallisce perché il colore scompare entro pochi giorni dal completamento della procedura.
- Se il pigmento viene posizionato troppo in profondità nel derma, il trattamento fallisce poiché il colore si diffonde al di fuori dei confini dell’area di posizionamento originale (facendo comparire degli antiestetici "pallini").
Tra i vari fattori importanti per posizionare la giusta quantità di pigmento, ricordiamo:
- l’angolo dell’ago rispetto al cuoio capelluto,
- la profondità dell’ago nel cuoio capelluto,
- il tempo di contatto dell’ago nel cuoio capelluto (tempo di esposizione),
- la velocità del rotore,
- la resistenza del cuoio capelluto,
- il colore del pigmento,
- la viscosità del colorante,
- il numero di aghi,
- il modello di posizionamento del punto,
- la competenza dell’operatore.
Dolore
Nella maggior parte dei casi, il trattamento di tricopigmentazione risulta indolore.
Pertanto, di norma non è richiesto l’impiego di creme anestetiche locali, che possono comunque essere applicate nel caso il paziente non sopporti il fastidio che si avverte durante la procedura.
Durata dela Seduta
La durata di una singola seduta è di circa 2 ore, ma può essere più o meno lunga in base all’estensione dell’inestetismo da correggere.
Quante sedute sono necessarie
Il numero di sedute e la durata delle stesse dipendono dalle aree da trattate.
Per ottenere una densità elevata, mediamente il trattamento richiede tre sedute: le prime due distanziate solo di pochi giorni, la terza (eventualmente supportata da una quarta) dopo un mese.
Dopo il Trattamento
Il giorno successivo all’ultimo trattamento è possibile detergere la zona trattata con uno shampoo delicato.
Il professionista potrebbe inoltre consigliare l’applicazione, sul cuoio capelluto, di un prodotto lenitivo e favorente la cicatrizzazione.
Nelle 2-3 settimane successive ai trattamenti, è bene evitare di nuotare e di sottoporsi a bagni di vapore, saune o docce estremamente calde.
È anche importante evitare di esporre il cuoio capelluto al sole per i primi quattro giorni, ad esempio indossando un cappello.
In generale, occorre tener presente che proteggere dal sole l’area trattata anche nei periodi successivi significherà conservare più a lungo il pigmento e il risultato estetico.
Prezzo
Il costo della tricopigmentazione dipende dalle caratteristiche del paziente e dell’operatore.
Indicativamente, può oscillare dai 500 ai 3.000 euro, in base all’estensione dell’area da trattare e alle politiche di prezzo del professionista.
Le succesive revisioni hanno un costo più contenuto, che può andare da 150 ai 1.000 euro.
Controindicazioni
Le persone con acne del cuoio capelluto o altre malattie infiammatorie della pelle, come la psoriasi, dovrebbero evitare di sottoporsi alla tricopigmentazione durante le fasi acute e le riacutizzazioni.
Anche i soggetti inclini a sviluppare cheloidi, che sono più comuni nelle persone di pelle scura, potrebbero non essere buoni candidati per la tricopigmentazione.
Effetti Indesiderati
I rischi e le complicanze associati alla tricopigmentazione includono 1:
- infezioni, come quelle da Mycobacterium chelonae. La segnalazione di epidemie di infezioni da micobatteri non tubercolari associate a inchiostri per tatuaggi contaminati hanno sollevato dubbi sull’adeguatezza dell’imballaggio, sulla sterilizzazione, sull’uso di aghi sporchi o riutilizzati e su tecniche difettose adottate nella pratica dei tatuaggi.
- È stato anche riferito che attrezzature e aghi per tatuaggi non sterili possono trasmettere malattie infettive, come virus dell’immunodeficienza umana, epatite e infezioni della pelle causate da Staphylococcus aureus e altri batteri..
- Allergie ai pigmenti, che possono produrre cicatrici e granulomi da reazioni da corpo estraneo.
- Complicanze della risonanza magnetica, come gonfiore e dolore causato dai metalli contenuti nei pigmenti quando esposti ai potenti magneti per la risonanza magnetica.
Sul piano estetico, il trattamento di tricopigmentazione eseguito da operatori con scarse competenze può produrre risultati indesiderati o comunque non graditi, come:
- assimetrie;
- forma innaturale;
- aumento delle dimensioni dei punti;
- sbiadimento o cambiamento di colore.
La localizzazione, l’intensità e le dimensioni dei micropunti, dipendono dall’abilità e dalle scelte del professionista che esegue l’impianto 22. Poiché questi micropunti si diffondono nel tempo, una profondità o un volume di impianto non corretti potrebbero causare un aspetto irregolare e antiestetico sul cuoio capelluto.